00:00 9 Gennaio 2017

L’inverno “ha scatenato l’inferno…”

Alla fine, nonostante congiunture non propriamente favorevoli, l'aria fredda ha voluto a tutti i costi inserirsi nel Mediterraneo.

La svolta dei -20°C a 1500m dell’Epifania, che non si vedevano nemmeno sui Balcani dal febbraio del 2012, non sembra destinata a rimanere isolata.

Il grande freddo esiste ancora e questa volta ha bussato alle porte del Mediterraneo, dopo averlo ignorato per oltre 3 anni e ha sfondato in modo spettacolare, regalando un episodio nevoso anche storico per alcune regioni, segnatamente la Puglia e parte della Sicilia.

Se nel 2012 la neve aveva colpito soprattutto Romagna, Marche ed Abruzzo, coinvolgendo comunque in maniera pesante anche il basso Adriatico, questa volta i fiocchi più abbondanti sono arrivati, anche in spiaggia, su Molise, Lucania e Puglia, favorendo accumuli anche superiori ai due metri in Appennino.

La massa d’aria fredda è ancora ben presente sull’area balcanica e si va riscaldando solo lentamente. Il suo arretramento verso ovest riporterà il freddo severo per altre 48 ore su gran parte delle regioni adriatiche e sul settentrione, unitamente a qualche nevicata anche in pianura sulla Valpadana, specie occidentale.

Dopo una breve pausa però, è possibile che intervengano fatti nuovi dall’Artico. Dalla stratosfera ci sono addirittura segnali di un riscaldamento sull’Europa, una situazione che potrebbe rovesciare al suolo molto altro freddo, annichilendo il pur baldanzoso anticiclone delle Azzorre, e spingendo verso l’Italia correnti perturbate in serie da venerdì 13 sino a venerdì 20, con possibilità che si formino nuove depressioni cariche di NEVE sul nostro Paese.

Al momento ancora una volta le favorite per assistere a precipitazioni risulterebbero medio Adriatico e meridione, con possibili risvolti bianchi anche per l’Emilia-Romagna, ma qualora l’aria fredda si dirigesse più ad ovest, approfittando di un certo rallentamento del getto, anche il resto d’Italia potrebbe vedere la neve.

Ci sono poi scenari ancora più estremi, previsti nel corso della prossima settimana, sui quali preferiamo però prendere tempo. Intanto l’ondata di freddo attuale e gli sviluppi barici previsti anche a breve, calamitano molta dell’attenzione dei previsori.

 

Autore : Alessio Grosso