00:00 19 Aprile 2019

Il tempo che piace al meteorologo

Come dovrebbe evolvere il tempo durante l'anno per soddisfare le aspettative degli "addetti ai lavori"? Proviamo a fare alcuni esempi.

 

La "meteorologia"…e le "regole": due cose che proprio non vanno d’accordo.

Il fluire delle stagioni esaminato superficialmente ci mostra una cadenza quasi matematica degli eventi meteo che avvengono sul nostro Paese; se ci si sofferma e si analizza la situazione con maggiore accuratezza si scopre però che le cose vanno diversamente.

Come sarebbe la meteorologia durante l’anno in Italia se le regole sopra menzionate esistessero davvero? E’ molto semplice.

La primavera non deve essere troppo calda, ma neppure troppo fredda; deve essere sufficientemente bagnata, perchè su alcune regioni questa stagione risulta la più piovosa dopo l’autunno.

L’estate deve essere ovviamente calda, ma senza persistenze anticicloniche troppo spiccate. Ci deve essere l’alta pressione delle Azzorre e non quella africana o al massimo quest’ultima deve limitare le proprie apparizioni a fugaci comparse. Le ondate di caldo devono sempre essere seguite da crisi temporalesche, in modo da "rinfrescare" l’aria non appena l’alta pressione molla la presa.

In autunno deve piovere…e anche tanto. A partire dal mese di ottobre, l’alta pressione deve fare le valigie e lasciare campo libero alle perturbazioni atlantiche e conseguenti piogge, ma ovviamente ben distribuite sull’Italia e non a carattere locale…se no non servono!

E in inverno? Beh, in inverno qualche irruzione fredda ci deve essere. D’accordo che abitiamo in un Paese mediterraneo, ma che diamine, un po’ di freddo ci vuole, come la neve che deve ammantare le nostre montagne e consentire belle sciate…sia sulle Alpi che lungo gli Appennini.

Sarebbe bello se la meteorologia si comportasse sempre così? Beh, forse sì, soprattutto per gli addetti ai lavori e gli appassionati della materia, che bene o male "tifano" sempre per la normalità.

Il problema è che quasi mai le cose vanno in questo modo…e ogni volta che la meteo si discosta dalle fantomatiche regole ( che poi non esistono), si bollano le situazioni come anomale.

Prendiamo come esempio l’inverno 2013-2014: la statistica vuole che sul nord Italia la stagione invernale sia abbastanza secca, con poche piogge e un clima abbastanza freddo…beh, è successo l’esatto contrario! Stagione anomala? Ovviamente!

Oppure la primavera di tre anni fa, con pochissimo sole e troppa pioggia, specie nella sua prima parte. Stagione anomala? Ovviamente!

Per non parlare dell’inverno di tre anni fa, quando la neve frequentò le spiagge della Sicilia, lasciando a secco il nord e soprattutto l’inverno attuale, dove non è caduta una misera goccia di pioggia sulle pianure del nord mentre l’Appennino centro-meridionale ha fatto incetta di neve. 

Insomma, in meteorologia si può sognare che tutto proceda secondo un iter prestabilito oppure prendere atto che questa scienza è assai volubile e manca forse un po’ di "personalità". In fondo però è meglio così: se tutte le configurazioni fossero ampiamente prevedibili e con largo anticipo, dove sarebbe il divertimento e il mistero che ancora avvolge questa scienza così affascinante?

Autore : Paolo Bonino