00:00 12 Maggio 2003

Giornalismo meteorologico? Macché, minestrone all’italiana!

Abbiamo provato a sondare come i media influiscano sui luoghi comuni delle persone nell'ambito di questa disciplina scientifica. E i risultati sono veramente sconcertanti...

Alla sera torni a casa dopo una dura giornata di lavoro, ti dedichi magari al tuo hobby quotidiano per rilassarti un pochino e, all’ora di cena, accendi la tivù per sapere cosa è successo nel mondo.
Quand’ecco, tra una notizia e l’altra, partire il servizio sul caldo “anomalo” di questi giorni…

«Il caldo di quest’ultima settimana, unito ad alti valori di umidità, ha provocato disagi soprattutto ad anziani e bambini, ma ancor più agli allergici, che proprio in questi giorni devono fare i conti con i propri disturbi respiratori. E pensare che un mese fa in molte zone d’Italia si registravano temperature polari… Come a dire: si è passati direttamente dall’inverno all’estate. Ma vediamo cosa ci dicono gli esperti per il prossimo week-end…». La parola passa a quel punto al meteorologo di turno, che in quindici secondi viene invitato a fare una disamina completa della situazione meteorologica in corso ed una previsione per tutto lo Stivale (come se il tempo della Valle d’Aosta sia assimilabile a quello di Pantelleria…). Il servizio si conclude con la solita intervista al “vacanziere” in partenza da Roma o da Milano per una sperduta località di mare o di montagna, il quale non fa altro che augurarsi un felice week-end nella cornice di un tempo mite e soleggiato (come dargli torto? Voi al posto suo cosa avreste detto?)…

Ma tu non sei il solo a vedere quel servizio al tg. In Italia sono milioni le persone che lo hanno visto, sentito ed “intepretato”. E già, interpretato… Interpretato è la parola giusta! Giusta perché purtroppo nel DNA culturale derl nostro Paese manca il cromosoma “meteo”; e allora, in mancanza di riferimenti, e soprattutto di un substrato culurale sufficientemente ricettivo, ognuno è libero di dirla e di pensarla come vuole. La meteo, infatti, più della politica, è quella disciplina in cui tutto diventa opinabile e in cui ogni ipotesi trova accaniti sostenitori, che non si piegano nemmeno di fronte a dati obbiettivi ed inconfutabili.
Eccola dunque servita, la meteo all’italiana…

Morale della favola? Il giorno dopo prendi il treno, poi il pullman, quindi arrivi in ufficio… e ti rendi conto di come la gente che ti sta intorno (dall’avvocato all’autista, dal capo-ufficio alla segretaria, dal compagno di viaggio al più ignoto sconosciuto con cui scambi due battute sul tram) abbia interpretato quel servizio. Ma la cosa più sconvolgente è che il livello culturale di queste argomentazioni vive un parallelismo senza precedenti con il servizio andato in onda la sera precedente sulla tivù nazionale! Per dirla tutta: la gente comune, che poco o nulla sa di meteorologia, la pensa esattamente come la giornalista che ha realizzato il servizio sulla tivù nazionale! Due sono allora le cose: o l’Italia è piena di laureandi in meteorologia e in fisica dell’atmosfera, oppure il livello scientifico-culturale di alcuni servizi giornalistici televisivi lascia alquanto adesiderare. Noi propendiamo per la seconda ipotesi…

Tanto per cominciare, la gente che incontri è convinta che il maggior responsabile della “calura” di questo inizio maggio sia l’afa e dunque l’eccessivo tasso di umidità relativa. Niente di più sbagliato, stanti i valori di quest’ultima, sempre compresi generalmente tra il 20 ed il 50%! Ed il caldo condito da afa diventa miracolosamente “torrido”!

Poi si apre subito il dibattito sulla stagione anticipata, e c’è già chi discute sul tempo che farà a luglio e ad agosto. Ti accorgi stupìto di come la gente giunga quasi all’acceso diverbio pur di difendere posizioni assolutamente prive di fondamento scientifico! C’è chi dice che “se fa caldo ora, in piena estate sarà brutto tempo con temperature al di sotto della norma”, e poi c’è chi invece dice che l’estate è già cominciata perché “deve riprendersi il troppo freddo lasciato a questo inverno”…

Insomma, ne senti di tutti i colori, finché non si arriva all’apoteosi lanciata dal puntuale “lupus in fabula”: «Signori, le mezze stagioni non esistono più… Ieri al telegiornale hanno detto che siamo passati direttamente dall’inverno all’estate. E’ inutile star qui a discutere: il tempo è cambiato e le mezze stagioni non esistono più!».
«Sì, sì, è vero! – argomenta la segretaria che interviene a dar man forte a questa tesi – il servizio l’ho visto anch’io, e hanno detto che un mese fa c’erano temperature polari! Adesso invece si potrebbe pure andare al mare!».
«Sì, anche io l’ho visto – esulta felice il caposala, che dice di pensarla diversamente – Non credo però che siamo passati direttamente all’estate. Io credo che il tempo sia completamente impazzito, e che non esistano nemmeno più l’estate e l’inverno. Vi ricordate l’estate dello scorso anno? Ma quali stagioni?! Il clima è cambiato e il tempo fa come gli pare… Ve lo dico io: il tempo è impazzito!».

Temperature polari in aprile in Italia, caldo torrido, tempo impazzito, stagioni rinnegate…! Ormai la miccia è accesa e la discussione è irrefrenabile. Ti verrebbe voglia di intervenire per mettere un po’ d’ordine nel caos imperante, ma quando trovi la forza ed il coraggio per aprire bocca, un rappresentante di prodotti per ufficio, arrivato all’ultimo momento, ti precede e la spara più grossa degli altri, argomentando che “tutto dipende dal buco dell’ozono e dall’effetto serra”, come se fossero uno la concausa dell’altro.

Ti cadono le braccia, senti di morire dentro e, quel che più ti fa rabbia, è che qualsiasi tua argomentazione verrebbe presa in considerazione alla stregua, se non meno (!), di quelle “sparate” in precedenza. Allora stai zitto, esci di scena in un atroce silenzio che parla più di ogni altra amara considerazione. Il tutto mentre gli altri, tra una sbirciata al Televideo sull’andamento della Borsa ed un’altra al Corriere dello Sport, continuano la loro “piazzata”.

Alla sera torni a casa e, prima di accendere il televisore, ripensi a tutto ciò che hai vissuto nelle ultime 24 ore: ti viene in mente che la cosa migliore da fare forse è tenere spenta quella “scatola di bugie”; ne guadagneresti di certo in cultura e in salute.
Semmai, dopo cena, un collegamento via Internet con Meteolive ti aiuterebbe a riconciliarti con la vita e con una delle sue espressioni più nobili: l’atmosfera.
Ed è quello che fai.
Autore : Emanuele Latini