00:00 3 Agosto 2012

FERIE: è tornato il mito dell’agosto

L'idea del solleone ferragostano di nuovo in auge dopo l'appannamento degli anni 70 e nonostante la batosta del 2002, 2005, 2006 e 2010.

Nella foto la spiaggia del Principe, in Sardegna.
Il boom economico degli anni 60 fa esplodere veramente il turismo in tutte le stagioni, ma soprattutto d’estate: litorali presi d’assalto, passione per la tintarella, sapore di sale, sapore di mare. In realtà si tratta di uno sfogo, di un nuovo modus vivendi che ha radici lontane.

Parte cioè dal decennio precedente, quando, dopo la guerra, l’italiano voleva ricominciare a vivere e a scoprire le cose belle che offriva la natura. Coincide con questa fase storica un periodo di grande calura nei mesi di luglio ma soprattutto di agosto, tale per cui i datori di lavoro pensano che sia giusto chiudere la ditta in quel frangente e concedere 4 canoniche settimane di vacanza a tutti i dipendenti.

Nasce così il mito dell’agosto deserto in città e la gioia di buttarsi in acqua per sfuggire alla grande calura. Il periodo più stabile dell’anno coincide dunque con la prima e la seconda decade di agosto e nel DNA di quella generazione entra proprio la mentalità da "fuga delle città" e del grande esodo. Negli anni 70 il clima e l’economia però cominciano a muoversi diversamente, fine del boom ma fine anche dell’agosto sereno e caldo ad oltranza.

Frequentissimi diventano i temporali, soprattutto dopo la metà del mese e l’italiano ne resta condizionato, anche se fare le vacanze a luglio è ancora un sacrilegio; piuttosto si passa da quattro a tre settimane di ferie per averne una a disposizione per un altro boom clamoroso: quello delle settimane bianche invernali che da fenomeno d’elite diventano fenomeno di massa.

Si tende allora a concentrare il periodo di vacanza marino nella prima metà del mese di agosto, concedendosi una settimana o i restanti 15 giorni del mese in montagna, magari nella seconda casa. Nell’estate del 1978 la pazienza dei turisti è però messa a dura prova da temporali a ripetizione. All’inzio degli anni 80 la fama di luglio si consolida e qualcuno comincia a scaglionare le vacanze, sperando di godere di una maggiore stabilità.

Il buon Bernacca spinge in questo senso ricordando oltretutto che a luglio si gode di un soleggiamento più lungo. Ecco che gli esodi di massa diventano più scaglionati e trascorrere qualche settimana in agosto in città non è poi un sacrilegio. Ma il clima continua a far breccia nel nostro modo di pensare preparando un ennesimo cambiamento: negli anni 90 il mese di agosto tende mediamente a riproporsi in modo più rovente, spiazzando nuovamente la popolazione.

La moda però di spezzare le vacanze non sembra venirne intaccata e soprattutto arriva un grande alleato: il condizionatore. Sono in città e fuori si crepa? Che problema c’è, ecco una bella ventata di fresco alpino, sorvolando sugli effetti collaterali (non trascurabili) che provocano questi aggeggi. Il top del caldo prolungato arriva prima nel 1998, anche se per la verità ogni estate tenta ormai di stabilire dei record: per la prima volta da trent’anni non si scia sul ghiacciaio della Marmolada, grossi problemi anche allo Stelvio.

L’estate del 2001 e quella eccezionalmente calda del 2003 e l’attuale che stiamo vivendo del 2012, hanno rafforzato l’idea dell’agosto caldo, ma qualcuno per strada vi dirà ancora: "in agosto in città dopotutto si sta(va) bene, fa(ceva) i temporali". E’ la voce della statistica che muore lì di fronte a qualche trittico di agosti arroventati senza una goccia d’acqua; ecco però arrivare in soccorso l’agosto 2002 e quello del 2005 e del 2006 e in qualche caso anche quello del 2010: agosti da dimenticare per molti vacanzieri.

Ora anche gli agosti del 2011 e probabilmente del 2012, sempre che non intervenga qualche variazione imprevista, ne rafforzeranno il mito e molti l’anno prossimo lo sceglieranno sempre come mese preferito per le loro vacanze. In fondo chi, potendo, preferirebbe restare nelle città deserte a farsi cuocere dal caldo?

E settembre? Ha sempre avuto fama di mese stabile, un privilegio vacanziero di pochi. Nel passato era considerato dagli "snob" il mese dei poveretti, che andavano in vacanza quando costava poco ma non si godevano la grande ressa e i divertimenti di agosto. Oggi fortunatamente la mentalità è cambiata e non bisogna comunque dimenticare che i soggiorni trascorsi al meridione hanno sempre avuto fama di stabilità per tutto il periodo estivo, una fama che non è quasi mai venuta meno nel corso degli anni e che si è attualmente rafforzata. Vedete però quanto il tempo e il clima influenzino la nostra vita e il nostro modo di pensare.

Autore : Alessio Grosso