00:00 10 Luglio 2017

Ecco cosa scrivevamo nell’estate 2012! Tutte così adesso le prossime estati?

Stupisce l'egemonia dell'alta pressione africana nel semestre caldo, una presenza nettamente sopra le righe rispetto alle estati dell'ultimo secolo, ma sarà sempre così?

Ecco cosa scriveva il collega Paolo Bonino il 23 agosto del 2012. Sembrerebbe un copione già visto molte volte, l’articolo sarebbe quasi perfetto anche per il periodo attuale, basterebbe solo cambiare la data. E’ il segnale di un clima che punta a tutta forza verso il caldo costante nell’area mediterranea e dunque sul nostro Paese.
Dobbiamo preoccuparci si chiede Bonino? Nel 2012 c’era ancora un certo ottimismo, i tempi di ritorno di simili estati sembrava potessero essere più dilatati, invece siamo qui sempre più frequentemente a ripetere le stesse cose e rispetto al 2012 siamo certamente più preoccupati e dovreste esserlo un po’ anche voi…

L’alta pressione africana che si proietta sette volte in due mesi sul Bacino del Mediterraneo e sull’Italia; la pioggia che non cade mai, se non nei soliti "santuari"; il mare che si scalda, fino a superare i 30°…e non solo al sud! Insomma, cosa sta succedendo al nostro piccolo spicchio di pianeta?

Per non parlare dei ghiacciai alpini, ridotti sempre più a piccole lingue bianche, con grossi massi a fare da contorno.

Il clima sta cambiando? Dobbiamo preoccuparci? Avremo estati sempre più calde e aride? Beh, negare l’aumento della temperatura sul nostro Pianeta ormai significa negare l’evidenza. Vi sono dati quasi inconfutabili che mostrano l’aumento della temperatura a scala globale che ha preso piede soprattutto nell’ultimo secolo.

L’estate che ci sta per lasciare verrà probabilmente archiviata come la più calda degli ultimi dieci anni, dopo il 2003. In periodo di Global Warming si potrebbero dire molte cose, tuttavia noi preferiamo non generalizzare.

Il nostro compito è quello di analizzare le cause che hanno provocato questo eccessivo accumulo di calore nel Mare Nostrum, senza ingiustificati allarmismi o "sparate" fuori controllo.

Il primo elemento che ha dato manforte all’alta pressione africana è stato L’ITCZ ( linea di convergenza intertropicale) che quest’anno si è mostrata palesemente estroflessa verso nord; una sorta di "trampolino di lancio" per le incursioni del terribile "Gobbo".

Come se non bastasse, anche il gioco delle anomalie oceaniche ci ha penalizzato. Una vasta chiazza fredda ha stazionato ( e staziona ancora) ad ovest delle coste occidentali dell’Europa. Ecco allora le depressioni, il fresco, la pioggia che per ben 2 mesi hanno flagellato le Isole Britanniche. Le correnti calde di richiamo, scorrenti sul fianco destro delle medesime depressioni, hanno finito per favorire ( anche loro!) la risalita dell’alta pressione africana verso di noi.

In poche parole, il terribile Gobbo africano quest’anno ha avuto due forzanti a favore: l’ITCZ estroflesso a nord e la presenza di un lago freddo sul Vicino Atlantico. Ecco il motivo di un’estate così insopportabile, arida e con molte ondate di caldo a fare da contorno.

Dovremo quindi abituarci ad estati di questo genere? Non necessariamente! E’ vero che la temperatura del pianeta sta salendo; è vero che l’egemonia dell’alta pressione africana sul Mediterraneo è ormai cosa certa; tuttavia avere due forzanti che remano nella stessa direzione ( il caldo), come è successo quest’anno è cosa abbastanza rara.

Tuttavia, se la temperatura a scala planetaria continuasse ad aumentare, il numero di estati fuori dalle righe sul Bacino del Mediterraneo potrebbe anch’esso salire, ma da qui a pensare che tutte le estati saranno come quest’ultima…ne passa.

 

 

Autore : Paolo Bonino, revisione di Alessio Grosso