00:00 20 Giugno 2003

Ecco cosa scrivevamo nel settembre 2002: “Blocking” in atto: inverno FREDDO e NEVOSO?

MeteoLive traccia una possibile linea di tendenza sino a Natale. L'articolo è una replica del 5 settembre 2002.

Alla luce di quanto è avvenuto e potrebbe ripetersi, pubblichiamo una replica di un articolo editato da MeteoLive il 5 SETTEMBRE 2002: le cose non andarono proprio in tal senso ma qualche riscontro c’è stato. L’applicazione della legge della persistenza ci ha aiutato…

IL PEZZO
“Prima di leggere questo pezzo, vorremmo che fosse chiaro che esprimiamo solo una linea di tendenza sulla base di alcune considerazioni e l’interpolazione di dati, le strumentalizzazioni non sono gradite.

L’Italia potrebbe vivere una lunga fase dell’inverno al freddo con frequenti nevicate sull’Adriatico, irruzioni di aria artica continentale o polare continentale. L’anticiclone russo potrebbe fondersi con una figura di alta pressione sulla Scandinavia, deviando il flusso perturbato atlantico in direzione delle nostre latitudini e sospingendo a tratti anche aria molto fredda dalla Russia nel cuore dell’Europa. L’anomalia che abbiamo riscontrato durante l’estate con un anticiclone sulla Scandinavia, potrebbe infatti persistere, protraendosi ad intermittenza per diversi mesi, come ha dimostrato il mese di settembre e questa fase di inizio ottobre.

Dopo un luglio ed un agosto decisamente variabili e a tratti perturbati, l’Italia e molte zone dell’Europa centrale hanno vissuto un inizio di settembre fresco e ancora instabile, giacchè questa configurazione barica seguita a persistere. Il mese si è chiuso con tempo ancora fresco, più mite l’inizio di ottobre ma l’anticiclone è sempre lì.

La proverbiale pigrizia del tempo nello spostare le pedine che regolano i comportamenti di fronti, depressioni ed anticicloni, sarebbe all’origine di un prolungamento della suddetta situazioni per un lungo periodo, tale da creare i presupposti per piogge piuttosto abbondanti per il mese di ottobre e NOVEMBRE.

L’anticiclone russo potrebbe trovare nell’interruzione delle correnti occidentali il coraggio per fondersi con l’anticiclone sul Baltico, per l’Italia sarebbero tempi duri e da fine novembre potremmo davvero battere i denti.

Al momento ovviamente non si vede l’evento più clamoroso, cioè lo spettacolare ed anomalo riscaldamento stratosferico che confermerebbe l’ipotesi ma nei prossimi mesi la cosa potrebbe concretizzarsi. In caso di anticiclone di blocco chiaramente manca la figura anticiclonica azzorriana alle nostre latitudini, che viene sostituita da centri depressionari. Si parla tecnicamente di oscillazione nord-atlantica negativa.

Da notare che questa oscillazione ha assunto molto spesso negli ultimi anni sempre valori positivi, lasciando le Alpi quasi senza neve nei mesi invernali e costirngendoci a convivere ad oltranza con aria inquinata nelle città, siccità e dunque lunghe fasi anticicloniche.

Proprio l’importanza delle “fasi” va sottolineata, ad esempio: nell’inverno 2000-2001 la fase piovosa e nevosa per il nord e mite per il centro-sud si prolungò per molti mesi trascinandosi dall’autunno, poi però la primavera fu più avara di piogge e l’estate, nonostante il ritardo con cui si presentò, lasciò l’Italia nel solleone per gran parte di agosto. L’anticiclone prolungò la sua esistenza nella stessa posizione per molti mesi provocando una brutta siccità sull’Italia, in particolare al nord, che si risolse solo a marzo 2002.

Fu proprio lì che iniziò una fase piuttosto piovosa interrotta poi dal gran caldo di giugno. Ora siamo entrati in una “fase” nuova, quanto durerà e soprattutto quando arriverà la compensazione?
A gennaio?
A febbraio? Staremo a vedere, intanto un blocking del genere sull’Europa settentrionale in questa stagione non si vedeva da tempo nel passato su 7 casi analoghi, tre hanno portato ad inverni non certamente tranquilli alle nostre latitudini; per questo al momento possiamo pensare ai prossimi mesi in questo modo:
ottobre piovoso, a tratti freddo, richiami caldi temporanei al centro-sud, poi di nuovo pioggia a novembre e neve sulle Alpi e primi fiocchi anche sull’Appennino.

A dicembre irruzione fredda, neve al sud, poi grande gelo…”
NATURALMENTE FU SOLO UNA PREVISIONE STAGIONALE MA UTILE A STIMOLARE LA DISCUSSIONE
Se vuoi dire la tua scrivi a LO DICO A METEOLIVE
Autore : Alessio Grosso