00:00 15 Dicembre 2015

Chi ha vissuto gli anticicloni pazzi degli anni 80 e 90, non si stupisce…

Gli anticicloni folli tra l'88 e il 99 hanno portato condizioni simili a quelli attuali.

I più giovani, quelli che hanno essenzialmente vissuto gli anni 2000, non possono ricordare cosa sia accaduto tra la fine degli anni 80 e la fine degli anni 90. Annate interamente senza neve nelle Alpi, inverni spesso siccitosi e soprattutto al nord, anticicloni che duravano molte settimane o mesi, nevicate chimiche dalla nebbia in Valpadana, aria stagnante e puzzolente.

Insomma gli anticicloni esasperanti non sono mancati nella storia climatica mediterranea negli ultimi 25 anni: ricordo molti Natali passati nel più totale seccume nelle Alpi anche prima della fine degli anni 80, quando ci si incominciò ad interrogare se gli impianti sorti a 1000m sin sul settore prealpino, avessero un senso o si trattasse di un autentico azzardo destinato a fallire.

Nessuno ricorda che nel 1988 gli States sperimentarono un’estate da incubo e fu da lì che prese il grande dibattito sul riscaldamento globale. Nel febbraio del 1989 addirittura ci si chiese se avesse ancora un senso definire quel mese invernale visto che le temperature salirono, complice anche il favonio caldo sin verso i 26-27°C in Valpadana.

Negli anni 90 il freddo colpì essenzialmente nel 91 e nel 96 e poi con l’episodio nevoso al sud a fine gennaio 99 e si ricorda poco altro, in compenso molti inverni fallimentari sono stati dimenticati come il trittico 97-98, 98-99 e 99-2000.

Come ricordare il lungo periodo asciutto che seguì l’alluvione piemontese del novembre 94 e la mesta fine che fece l’inverno 96-97 dopo le nevicate natalizie e dei primi di gennaio dovute alla precedente irruzione fredda da est.

Negli anni 2000 la neve sino al 2006 è tornata a cadere anche generosa sulle pianure del nord e spesso anche al centro-sud, specie in Adriatico, non sono mancati anche successivamente annate fantastiche come il 2008-2009, le grandi nevicate del dicembre 2009 al nord e poi ancora neve ad intermittenza sino al dicembre 2012 o anche come nel febbraio del 2013.

Ora stiamo passando invece attraverso una fase di inverni fallimentari anche se solo nel 13-14 nelle Alpi si raggiunsero accumuli di neve che non si vedevano dal 50-51, ma nessuno sembra ricordarlo; siamo in tempi di global warming, l’anticiclone pazzo è una realtà ma la desertificazione è lontana. L’inverno sarà secco? Probabile, ma la primavera potrebbe compensare con una stagione piovosa.

Autore : Alessio Grosso