00:00 30 Agosto 2016

Non fatevi sorprendere dai cumuli in montagna!

Le termiche in montagna.

Vi trovate su un sentiero di montagna e all’improvviso, nella calma della mattinata, sentite un colpo di vento irregolare. Facile che si sia staccata una termica. 

La termica è un vero e proprio "camino", largo alcune centinaia di metri ed alimentato da uno strato limite termico sottostante.

Le termiche più importanti presentano un’ascendenza notevole nel core, e minore man mano che si avvicina alla "periferia".

Per un pacchetto d’aria che sale, poco distante vi sarà un altro pacchetto in discesa a rimpiazzare quello che è salito. Tutto questo può generare turbolenza. In montagna l’aria al mattino presto è generalmente immobile. Le prime bolle si staccano intorno alle 10 e spesso questo coincide con la comparsa di qualche cumuletto sulla cima dei monti o anche più in basso se il punto di condensazione si riscontra a quote inferiori e l’atmosfera è instabile. 

Verso il mezzogiorno e ancor più nel primo pomeriggio c’è un vero e proprio traffico di termiche. Se l’atmosfera è solo leggermente instabile, l’attività cumuliforme è moderata nel pomeriggio, ma può crescere verso sera in piena estate e sfogare in temporali notturni.

I cumuli che si formano in condizioni ventose tendono ad assumere un asse obliquo, inclinato nella direzione del vento. Troppo vento invece impedisce il distacco di termiche e la formazione di cumuli importanti, perchè raffredda il terreno.

Se i cumuli si sviluppano in aria secca e la visibilità è ottima non dovete pensare che un breve rovescio, anche grandinigeno, sia da escludere. Inoltre le fulminazioni in aria secca e che cadono anche al di fuori del rovescio di pioggia, sono più pericolose, perchè colpiscono il bersaglio con più facilità, generando sovente incendi e uccidendo anche persone.

Autore : Report di Alessio Grosso