00:00 19 Agosto 2016

La pressione sale? Arriva il bel tempo! Ma è davvero sempre così?

Molto spesso si nota una discesa marcata della pressione atmosferica, ma il tempo sulla nostra zona non peggiora. Altre volte il cielo si copre anche se la pressione aumenta. Perché succede questo?

La nostra Penisola si può sicuramente definire una nazione dall’orografia “tormentata”. Al nord abbiamo le Alpi, che con la loro presenza influenzano in maniera esemplare il tempo delle zone limitrofe. Sul resto d’Italia abbiamo gli Appennini: questi rilievi, pur non presentando le altezze delle vette alpine, condizionano il clima e lo stato del tempo dell’Italia centrale e parte di quella meridionale.

In buona sostanza le correnti aeree, nel loro impatto con i contrafforti montuosi, si deformano e tendono a subire modifiche anche sostanziali, che poi si ripercuotono sul tempo che fa.

Prendiamo ad esempio l’arco alpino. Questa grossa cerchia di montagne si presenta come una barriera assolutamente invalicabile per le correnti; queste vengono distorte, modificando talvolta il loro contenuto di vapore acqueo e la loro temperatura.

Oltre a determinare variazioni nello stato del tempo e della temperatura, l’arco alpino influenza in maniera sensibile anche l’andamento della pressione atmosferica, a seconda che le correnti provengano da meridione o da settentrione. Nel caso di correnti settentrionali, le nubi tenderanno ad affollare i cieli delle nazioni oltralpe, mentre sul nord Italia ( tranne particolari eccezioni) il cielo si presenterà sereno.

Paradossalmente, se si misura la pressione sulla Svizzera nordaplina e la si confronta con quella registrata in Val Padana, si notano valori molto più alti sulla Svizzera (interessata da maltempo) rispetto a quelli della Val Padana ( che invece si trova sotto cielo sereno). Il motivo sta nell’ammassamento che le correnti settentrionali esercitano oltralpe. Praticamente la spinta che tali correnti hanno sui versanti sopravvento ( quindi quelli settentrionali) è tale da esercitare un aumento della pressione. L’aria si ammassa, ma si ammassano anche nubi e precipitazioni (situazione di stau). In questo caso, a condizioni di maltempo, non si associano cali sensibili della pressione, anzi, si hanno addirittura degli aumenti.

In Val Padana, invece, l’’ammassamento delle suddette correnti settentrionali è nullo, anzi l’aria pesa di meno in corrispondenza dei contrafforti montuosi meridionali. Pesando meno, formerà una bassa pressione, associata però a condizioni di tempo buono o discreto dato che le nubi rimarranno bloccate oltralpe ( effetto Foehn).

Immaginiamo adesso che, dopo una giornata dominata da correnti settentrionali, il flusso da nord improvvisamente cessi. Ciò si ripercuote immediatamente sulla differenza di pressione atmosferica presente tra il nord e il sud delle Alpi.

A nord dell’arco alpino, a sèguito della cessazione della corrente settentrionale, la pressione tenderà a diminuire, mentre a sud capiterà il contrario. Il calo della pressione sulle zone nord alpine favorisce una sorta di risucchio da parte delle masse d’aria presenti a sud delle Alpi, per cercare di colmare il divario pressorio tra i due opposti versanti.

In questo caso si parla di “COLMAMENTO BARICO”: la pressione aumenta sul nord Italia perché sono venute meno le correnti settentrionali, ma questo aumento pressorio è spesso accompagnato da nubi stratocumuliformi in ingresso quasi sempre da est. In qualche caso si possono addirittura avere piogge leggere. Quando il divario pressorio si colma, la corrente cessa e le nubi tendono a dissolversi.

Autore : Paolo Bonino