00:00 16 Gennaio 2007

Una protagonista del tempo sull’Italia: la Valle del Rodano

Cerchiamo di capire il perché della sua fama fra i meteorologi italiani

Se gli addetti ai lavori parlano di aria fredda che entra dalla Valle del Rodano, può essere imminente un peggioramento consistente del tempo, con precipitazioni frequenti su alcune zone e spesso anche con un rinforzo del vento.

Ma perché diventa determinante quella porzione di Francia per il tempo sullo Stivale?

Perché come dice il nome, si tratta di una vallata scavata dal fiume Rodano fra il Massiccio Centrale ed i rilievi alpini; è quindi un imbuto molto stretto che può essere assimilato ad un largo canyon sullo stile di quelli americani.

Quando l’aria fredda arriva dai quadranti settentrionali sulla Francia, viaggiando a basse quote per la sua maggiore densità rispetto all’aria più calda, va a sbattere letteralmente contro i rilievi, aggirandoli in parte.

Quindi viene investita sia la costa atlantica che la Francia centrale; in quest’ultimo caso l’aria si incunea nell’imbuto creato dal Rodano ed accelera violentemente arrivando sulle coste mediterranee come Maestrale, con raffiche violente e spesso pericolose.

Come similitudine si può pensare ad un tranquillo torrente che una volta incontrata una strettoia tende a diventare impetuoso (l’aria è un fluido come l’acqua e quindi il paragone è giustificato).

Tornando all’argomento puramente meteorologico, il rapido cambiamento delle condizioni termiche e di vento sul Mediterraneo dovuto al Maestrale, porta alla nascita e allo sviluppo di un fronte freddo molto veloce; oltretutto per ragioni dinamiche si genera una depressione poco a sud di Genova.

Di conseguenza prima del passaggio del fronte freddo le correnti rapidamente piegano da S o da SW sulle regioni tirreniche portando aria umida dal mare verso le coste; il contrasto con l’aria fredda in arrivo infine genera le nubi e le piogge, che spesso possono diventare copiose.

La successiva evoluzione della depressione dipende dalle correnti in quota, ma spesso si sposta sul Tirreno centrale per poi piegare sulla Campania, la Basilicata e la Puglia.
Autore : Lorenzo Catania