00:00 19 Luglio 2012

Quando l’Italia è divisa a spicchi, impariamo a conoscere le nubi dal satellite

I satelliti meteorologici come il Meteosat hanno rivoluzionato lo studio della meteorologia e la previsione del tempo. Guardate cosa ci permettono di fare.

 Il cielo curioso. E’ quello che ci capiterebbe se potessimo affacciarci ad una finestra aperta sullo spazio e osservare dall’alto il nostro splendido Pianeta. Fortunatamente non occorre essere astronauti per fare tutto ciò, basta servirsi della più importante innovazione tecnologica messa a punto negli ultimi 30 anni: il satellite meteorologico.

Grazie ai satelliti siamo in grado di osservare 24 su 24 l’intero globo terrestre con le vedute più diverse. I satelliti ad orbita geostazionaria, quelli che ruotano alla stessa velocità della Terra e che pertano risultano fissi nel cielo, ci permettono di scrutare i movimenti dei sistemi nuvolosi grazie alla messa in sequenza delle loro immagini.

Grazie al satellite geostazionario europeo, il Meteosat, possiamo anche apprezzare un’Italia divisa per settori climatici, come nell’esempio dell’immagine (di repertorio) riportata in figura, che risulta estremamente didattica. 

Si evidenziano infatti diversi fenomeni dovuti in particolare alla distorsione orografica delle correnti in atto sul nostro Paese. Al nord scopriamo un’onda orografica dovuta al salto della corrente da nord sulle Alpi. I flussi da nord-est addossano uno sbarramento nuvoloso lungo l’Adriatico, mentre sul Tirreno ritroviamo Foehn appenninico. Infine al sud ecco nubi dovute all’instabilizzazzione dell’aria fredda nel suo scorrimento sul mare.

Autore : Luca Angelini