00:00 15 Luglio 2003

Perché in estate scompaiono le piogge continue?

Una curiosità che trova spiegazione in alcuni semplici meccanismi atmosferici.

Se il tempo è in peggioramento, quasi sempre durante l’estate sentite parlare di rovesci, scrosci, acquazzoni o temporali; nella stagione fredda invece queste parole tendono a lasciare il posto ad altre, come pioviggine, pioggia copiosa, abbondante o continua.

Eppure sempre di pioggia si tratta; ma a cosa è dovuta la differenza di intensità della stessa e la sua durata a seconda della stagione? Il tipo di precipitazione che investe un’area più o meno ampia dipende dal tipo di nubi che interessano la zona in quel dato momento; se ad esempio sono presenti cumuli e cumulonembi, allora la precipitazione sarà relativamente breve ma intensa, magari accompagnata da fulmini e tuoni.

Al contrario se sulle nostre teste transita un nembostrato molto esteso, la pioggia sarà molto più continua e duratura; in definitiva a seconda della stagione considerata le nubi hanno in generale una struttura diversa.

D’altra parte in inverno il suolo europeo e l’aria nei bassi strati è quasi uniformemente fredda, quindi le nubi più consistenti si generano quando una massa di aria calda scorre al di sopra del “cuscinetto freddo” che si è creato al suolo, provocando la formazione di nubi stratificate, fra le quali i nembostrati.

Al contrario in estate l’aria è quasi ovunque molto calda, perciò i fenomeni atmosferici vengono perlopiù esaltati in presenza di aria fredda che dalle alte quote deve scendere per qualche motivo al suolo, generando nubi a sviluppo verticale, come cumuli e cumulonembi.

Va comunque detto che dopo un periodo di siccità una pioggia continua è sicuramente più utile degli acquazzoni, perché fa in modo che il terreno riesca ad assorbire una grande quantità di acqua, cosa che non accade quando si verifica un forte e breve temporale.
Autore : Lorenzo Catania