00:00 24 Aprile 2012

Le nubi e la pioggia? Si formano anche grazie ai… batteri

La formazione delle nubi, degli aerosol, ossia delle particelle microscopiche presenti nell'aria, deve ai batteri un elemento essenziale nella dinamica meteorologica e climatica.

 Nubi e batteri; a prima vista sicuramente non corre alcun nesso, in realtà i batteri costituiscono circa un terzo dei nuclei di condensazione necessari per la formazione delle nubi. Non lo diciamo noi ma una importante ricerca che ha dimostrato sul campo questa teoria concretizzandola e modellizzandola numericamente.

La ricerca è stata condotta presso l’Università della California a San Diego e la Scripps Institution of Oceanography, e pubblicata sulla rivista scientifica "Nature Geosciences". In questo studio, grazie a uno speciale spettrometro di massa montato su un apposito aeromobile lanciato in mezzo alle nubi, è stato possibile analizzare in tempo reale la composizione dei residui delle goccioline d’acqua e dei minuscoli cristalli che possono essere presenti in misura più o meno numerosa nelle nubi.

L’analisi dei cristalli di ghiaccio, soliamente meno numerosi rispetto alle goccioline ma preminenti come importanza nello sviluppo delle precipitazioni, ha rivelato che questi erano quasi completamente costituiti da polvere o da particelle biologiche, ovvero batteri, spore fungine e materiale vegetale.

Il vettore di questi materiali biologici che finiscono dispersi nell’atmosfera sino a quote anche molto elevate, è naturalmente il vento. Il dott. Kerri Pratt, che ha diretto la ricerca in questione, ha affermato che comprendere e quantificare le fonti dei nuclei di condensazione e di congelamento, oltre ad essere di grande utilità per la modellizzazione delle nubi (elaborazione che ha ancora non indifferenti margini di imprecisione) può essere d’ausilio anche nella comprensione di quali impatti abbiano questi microorganismi sulle vicende climatiche più complesse e a più grande scala.

 

Autore : Luca Angelini