00:00 20 Luglio 2004

In estate l’aria è molto secca? Attenti alle scottature!

Nelle giornate limpide e calde la sudorazione è molto intensa e rapida, e non ci rendiamo conto di quante radiazioni ultraviolette investono direttamente il nostro corpo.

Il tempo è bello, soleggiato e caldo; l’idea è quella di approfittare della giornata libera per fare una capatina al mare, così da prendere la tintarella, o per fare un bagno rinfrescante.

Tuttavia non avendo ancora una abbronzatura degna di questo nome, non siete sicuri sulla crema protettiva da portare, perché non avete idea di quanto possa essere intensa la radiazione solare; allora vi munite di tutto quello che avete a disposizione ed arrivate alla meta con una borsa piena di chili e chili di creme.

E’ davvero necessaria questa “tortura”? Beh, non è detto; anzi solitamente basta dare uno sguardo al cielo per capire come proteggersi dai raggi ultravioletti più intensi.

Infatti oltre a vedere se ci sono nubi o no (anche questo è importante, basta dare un’occhiata all’articolo correlato), bisogna cercare di capire quanto l’aria è secca, osservando se la visibilità è ottima ed il cielo è di un azzurro intenso (allora l’aria è appunto secca) o se la foschia è densa ed il cielo si presenta lattiginoso (allora l’aria è estremamente umida).

Esiste appunto una sorta di regola che ci dice che in presenza di aria molto secca l’abbronzatura è molto più rapida e “pericolosa”, perché in caso di lunga esposizione e pelle sensibile si rischiano estese scottature; al contrario nelle giornate afose la crema utilizzata può avere un grado di protezione più basso.

Tutto dipende dal meccanismo di sudorazione del nostro corpo, molto più efficiente nelle giornate secche, durante le quali quindi i raggi ultravioletti riescono ad arrivare direttamente sulla pelle, senza passare attraverso la sottile pellicola d’acqua che normalmente si forma sulla nostra pelle, perché essa evapora rapidamente.

Quando l’aria è umida invece il sudore rimane “attaccato” alla pelle, e ci protegge almeno in parte dai raggi ultravioletti.

Insomma basta poco per organizzarsi al meglio e vivere una giornata sulla spiaggia senza fastidiosi “fardelli”.
Autore : Lorenzo Catania