00:00 3 Ottobre 2012

Freddo precoce autunnale porterà ad un inverno mite? Correlazione realistica o fantasia?

Vivere un autunno precocemente instabile e freddo può influenzare negativamente l'andamento della stagione invernale?

Soprattutto tra gli appassionati ma anche per molta della gente comune, si ha l’abitudine di valutare in anticipo la stagione invernale futura in base a quello che può essere il comportamento della seconda parte dell’autunno. L’arrivo già durante i mesi di ottobre o novembre di irruzioni premature di aria fredda in grado di portare la neve sin quasi in pianura, è un’evoluzione spesso malvista messa in relazione al futuro della stagione invernale. 

Di solito si tende a puntare il dito su una determinata configurazione barica in grado di portare la neve a quote basse ed un tipo di tempo freddo e ventoso in anticipo sul calendario. Situazioni di questo tipo spesso risultano il frutto di potenti scambi meridiani che in qualche modo emulano l’andamento barico tipico dell’inverno anticipando cerchi schemi anche di alcune settimane.

Si punta il dito sull’atmosfera, la quale proponendo scenari invernali prematuri durante periodi dell’anno ancora non consoni ad ospitare il vero freddo, potrebbe consumare le proprie cartucce prematuramente rivelando poi un inverno deludente.

Il dubbio principale quindi, è quasi sempre rappresentato dall’arrivo vero e proprio della stagione invernale. Si teme che la presenza di un pattern barico molto invernale durante l’autunno possa quasi "consumare" prima del tempo le sinottiche realmente favorevoli che sarebbero auspicabili durante il cuore dell’inverno.

Ma esiste realmente una correlazione tra un autunno che si traveste da inverno ed un inverno mite?

In realtà no, questa correlazione non esiste. Quello che determina un determinato pattern atmosferico più o meno favorevole all’arrivo dell’inverno (quello vero) non risulta direttamente correlato con quanto avviene durante la stagione autunnale. Prevedere come sarà l’inverno in base a come si è presentato l’autunno non è esattamente come fare 2+2.

Spesso la circolazione media atmosferica segue degli schemi già visti che tendono a ripetersi seguendo una logica della persistenza. In questo frangente la famigerata "pigrizia" che spesso domina nell’atmosfera per lunghi mesi va mal d’accordo con le famigerate teorie dell’autunno freddo seguito necessariamente dall’inverno mite.

Anzi molto spesso un esordio freddo e perturbato dell’ultima parte dell’autunno spalanca le porte ad una stagione invernale altrettanto dinamica e poco anticiclonica.

Con l’arrivo del mese di novembre si può comprendere sotto un punto di vista strettamente sinottico come siano posizionate le pedine bariche nello scacchiere europeo tirando in ballo le prime ipotesi su come potrebbe presentarsi la stagione invernale in arrivo.

Controllando i singoli periodi "autunno-inverno" annuali, sicuramente troveremo delle annate dove il connubio autunno freddo –> inverno mite, sembrava trovare conferma. Tuttavia il passato ci insegna che l’evoluzione molte volte non è stata così lineare.

Si può facilmente comprendere come in realtà queste false convinzioni siano nate durante determinate fasi dell’atmosfera nei decenni passati che, sempre secondo la regola della persistenza, hanno presentato l’infelice accoppiata con l’autunno precocemente freddo, seguito dall’inverno anticiclonico.

Tuttavia è importante sapere come in realtà non esista una correlazione precisa tra le due stagioni. Risulta fuori luogo fasciarsi la testa prima del tempo pretendendo di sapere già come finirà la stagione invernale solo perche è avvenuta una nevicata prematura (magari a fine ottobre) su Alpi od Appennini.
 

 

Autore : William Demasi