00:00 17 Febbraio 2004

Alla finestra: come faccio a capire quando il tempo peggiora?

Come imparare con facilità a fare previsioni del tempo per la propria zona.

“Rosso di sera, buon tempo si spera”… “Cielo a pecorelle, acqua a catinelle”. Sono solo alcuni dei modi di dire più diffusi tra le usanze e i costumi d’Italia. Frasi semplici, piccole regolette tramandate oralmente, spesso provenienti da tradizioni e necessità del mondo contadino. Al di là delle note di folklore, hanno un preciso fondamento? Possiamo davvero, senza cimentarci in immagini dal satellite, modelli matematici, e cartine sinottiche, prevedere il tempo che farà?

Sicuramente non saremo in grado di fare previsioni a lungo termine ma se abbiamo un po’ di esperienza nell’osservazione del cielo, riusciremo a fare del buon nowcasting (previsioni meteo valide per non più di poche ore) relativamente alla zona d’osservazione. Vediamo come, attraverso alcuni piccoli “trucchetti”:

1 – Prima di tutto, orientiamoci col sole (o con una bussola alla mano) per capire da dove provengono le nuvole e i venti che ci stanno interessando. Una semplice regoletta ci dice che il sole sorge grosso modo a d est e tramonta orientativamente ad ovest.

2 – Dopodichè, in base alla nostra personale conoscenza dell’area geografica d’osservazione oppure consultando un atlante o una cartina geografica, individuiamo la direzione in cui si trova il mare e le principali catene montuose.

3 – Se ci sono delle nuvole nel cielo, cominciamo ad osservarle e con un po’ di pazienza riusciremo a capire, in linea di massima da quale direzione provengono e dove sono dirette. Questo ci servirà per la “previsione”, ossia spingeremo il nostro sguardo più in là per vedere se, da dove provengono o sembrano provenire le nuovole è in arrivo una zona di sereno, un ammasso di nubi nero e minaccioso, oppure, all’incirca la stessa quantità di nubi presente sulle nostre teste. In questo modo, empiricamente, possiamo determinare cosa ci piomberà sopra nell’immediato o tra 1-2 ore, facendo del nowcasting molto personalizzato.

4 – Possiamo anche capire se sono in arrivo delle precipitazioni. Guardiamo alla base delle nuvole e se scorgiamo dei filamenti più o meno fitti, ci siamo, sarà meglio portare un ombrello con noi se abbiamo intenzione di uscire.

5 – Se abbiamo più dimestichezza con la meteorologia e sappiamo ad esempio, che un peggioramento del tempo è generalmente preceduto da nubi filiformi alte nel cielo (cirri), vento proveniente dai quadranti meridionali in rinforzo, nubi via via più dense e grigie in lontananza col passare del tempo, stiamo spingendo il nostro nowcasting un po’ più in là di qualche ora e capiremo, con buona approssimazione se si sta avvicinando alla nostra regione una vera e propria perturbazione.

6 – Se invece sta già piovendo e in lontananza vediamo nubi meno compatte avanzare verso di noi e avvertiamo venti sempre più freddi, siamo certi che nella maggioranza dei casi, il tempo sta migliorando. Chiaramente, per quanto riguarda la provenienza dei venti, potremmo essere tratti in inganno dalla particolare conformazione geografica della nostra zona. Se ci troviamo in una vallata ad esempio, i venti potrebbero essere incanalati e sembrar provenire da una direzione diversa da quella vera. In questi casi ci può venire in aiuto il movimento delle nubi, soprattutto quelle alle quote più alte, dove risulta minore l’influenza geografica sulle correnti.

7 – Per i temporali il discorso è molto più complicato e in genere, osservando dalla finestra, non saremo mai sufficientemente sicuri dell’arrivo degli scrosci di pioggia fino a pochi minuti prima dell’evento, almeno finchè non sentiamo prima le caratteristiche raffiche fresche che precedono la precipitazione e sembrano cadere dall’alto curvando i rami degli alberi.

Abbiamo quasi tutti gli elementi per un nowcasting fai da te, per la nostra zona; ricordiamoci che in linea di massima, masse d’aria collegate a nuvole provenienti dal mare o da grandi distese d’acqua sono generalemente più umide e più facilmente daranno luogo a precipitazioni rispetto a secchi venti che discendono da grandi catene montuose. Se poi abbiamo a portata di mano un computer e vogliamo dare un’occhiata alle immagini del satellite o a qualche modello meteo…
Autore : Simone Maio