00:00 1 Marzo 2004

Roma & hinterland: in “zona-Cesarini”, l’inverno fa novanta!

Tre giorni di gragnola sulla Capitale, Castelli imbiancati, Tevere in piena e oltre un metro di neve in montagna. Ecco il quadro sintetico di un finale d’inverno pirotecnico sul Lazio Centrale.

Quello appena trascorso è stato un fine settimana dalle caratteristiche tipicamente invernali, sul Lazio.

LE TEMPERATURE
La temperatura si è mantenuta su valori inferiori alla media del periodo su tutta la regione, evidenziando una controtendenza rispetto alla prima decade del mese, quando invece la colonnina di mercurio si era attestata su valori decisamente primaverili, e una netta flessione rispetto ai valori registrati nella parte centrale del periodo. In questi ultimi due giorni Roma non è salita al di sopra dei 10°C se non in rari momenti, e per giunta solo in alcuni quartieri; in collina si sono raggiunte punte massime di soli 6°-7°C, mentre in montagna i valori medi sono scesi al di sotto degli 0°C.

I FENOMENI
Ma la caratteristica predominante del fine settimana è stato il denso transito di corpi nuvolosi piuttosto sfrangiati, occasionalmente meglio organizzati (come nel caso della domenica), che, nella cornice di un sistema depressionario pronunciato nel bacino centrale del Mediterraneo, e di una notevole quantità di aria fredda presente in quota, hanno determinato condizioni di instabilità perturbata, distribuendo rovesci e temporali grandinigeni a macchia di leopardo un po’ su tutta la regione.

La grande energia in gioco ha consentito rovesci di graupel, spesso misti a grandine e pioggia, fino al piano, anche con temperature ben al di sopra degli 0°C. Tali rovesci hanno toccato addirittura il litorale, mentre sulla Capitale (in alcuni quartieri) chicchi di neve pallottolare hanno avuto modo di toccare il suolo addirittura con una temperatura di ben +7°C!

Ma a stupire è stata la perseveranza di un trend fenomenologico che perdura ormai da quasi tre giorni. Temporali grandinigeni si sono ripetuti sui cieli della Capitale per oltre 60 ore, dando séguito ad un filone di tempo instabile, a tratti perturbato, che va avanti ormai da dodici giorni (tanti sono infatti i giorni consecutivi di pioggia su molti quartieri della città, specie nella periferia ad est). Un ruolino di marcia che, se non è da record, poco ci manca! Fanno impressione anche i tre giorni consecutivi di gragnola e neve pallottolare, per Roma veramente un evento da “Annales” della meteorologia.

I FIUMI
Tevere e Aniene risentono di questa fase del tempo particolarmente generosa di precipitazioni, e si presentano in fase di piena, anche se non eccezionale.

LA NEVE
La neve ha interessato in maniera più concreta dapprima la montagna (limite sugli 800 metri sabato mattina), per finire su quote decisamente collinari nella serata di domenica (variabili tra i 200 ed i 400 metri). Spolverate bianche si sono avute in zona Castelli (2-5 cm), ma anche sui Monti Tiburtini, Lucretili e Prenestini, dove gli accumuli sono stati tra l’altro piuttosto consistenti. Oltre i 1000 metri, la coltre nevosa ha toccato i 25 cm di spessore medio (Guadagnolo), mentre sui 1400 metri di Monte Livata lo spessore ha toccato i 40cm. Infine, sui 1800 metri di Monna dell’Orso, sul confine con l’Abruzzo (Monti Simbruini), il manto bianco ha abbondantemente superato il metro e mezzo di spessore. Sulla Capitale, infine, numerosi sono stati gli episodi di neve tonda che al mattino di domenica hanno imbiancato più di qualche quartiere.

(Si ringrazia per la preziosa collaborazione Daniele Fatello)
Autore : Emanuele Latini