00:00 1 Luglio 2002

La giornata no dei vacanzieri

Quando la natura ha intenzione di sorprenderci lo fa con tutte le sue forze, come e’ successo ieri su parte delle regioni centro-settentrionali.

Chi ieri mattina si aspettava di andare al mare su una bella spiaggia, magari all’Isola d’Elba o alle Spiagge Bianche di Vada è rimasto deluso ; già dalla nottata infatti si sono addensati nuvoloni sia sulla Toscana che sulla Liguria, portando piogge abbastanza diffuse e anche di tipo temporalesco.

Questi fenomeni poi si sono protratti per buona parte della mattinata e estesi ad altre regioni dello Stivale, come parte dell’Emilia-Romagna , dell’Umbria e, più tardi, Marche, Abruzzo con coinvolgimento dell’Appennino centro-meridionale; i temporali hanno insistito comunque soprattutto sulle zone interne centrali.

Chiaramente questa situazione ha provocato disagi a tutto il popolo dei vacanzieri che si trovava nelle zone interessate dai fenomeni e non ha dato modo a loro (ma anche ad altri che si apprestavano a vivere una domenica di relax) di godere di una giornata estiva come da calendario.

Ma perché è arrivata questa perturbazione nonostante non fosse prevista, o perlomeno non fosse stata valutata per quello che effettivamente si è rivelata?
C’è da premettere che le elaborazioni dei modelli matematici hanno “visto” la presenza della perturbazione in questione solo quando ormai era in procinto di formarsi, nella tarda serata di sabato; quindi non c’è stato tempo per “mettere a nudo” le carte e disegnare la traiettoria delle nubi; quando poi si e’ fatto mattino, la perturbazione era già sulle nostre teste.

Si e’ trattato comunque di un fenomeno generato dal contrasto fra aria più fresca in ingresso alle quote medie (attorno ai 5 km di altezza) da ovest sul Golfo Ligure e aria più calda già presente sulle nostre regioni; come sempre accade in questi casi, le nubi più frequenti si sono rivelate i cumuli e i cumulonembi (queste ultime sono le tipiche nubi temporalesche) che si sono formate in quantità su mari caldi come il Mar Ligure e il Tirreno Settentrionale, per poi spostarsi gradualmente verso l’interno portando il loro contributo fin sul versante adriatico in serata, mentre sul Tirreno ormai il tempo era migliorato.

Una curiosità da mettere in evidenza è il fatto che mentre le nubi provenivano da ovest o, successivamente, da nord-ovest , il vento al suolo nella maggior parte dei casi spirava da nord-est; ma come e’ possibile questo? L’arrivo dell’aria fredda ha provocato il sollevamento repentino dell’aria calda che stagnava sul nostro territorio (e quindi anche la formazione delle nubi temporalesche) e perciò, prima del verificarsi dei fenomeni più intensi la pressione si è abbassata , fino a che non si e’ formata una piccola bassa pressione al suolo sul Mar Ligure; la classica rotazione dei venti in senso antiorario all’interno di questa “figura” ha fatto il resto portando al richiamo di correnti dall’entroterra verso il mare e quindi contribuendo al sollevamento ulteriore dell’aria calda.

Un’ultima nota è da dedicare alle temperature, che durante i fenomeni hanno raggiunto valori piuttosto bassi: ad esempio, in alcune località di Toscana e Liguria si sono raggiunti i 15°C ; questi poi si sono mantenuti fino a quasi tutta la mattinata, portando ad una diminuzione netta (anche se temporanea) di ben 12-13°C, con grande rammarico di chi voleva andare al mare.
Autore : Lorenzo Catania