00:00 14 Marzo 2008

Seconda metà di marzo, lo zampino della stratosfera nel peggioramento di Pasqua

Giungono conferme sulla discesa di un nucleo di aria artico-marittima direttamente sul Mediterraneo centrale durante il ponte di pasquale. La manovra trarrà origine da un forte riscaldamento stratosferico in sede polare

Il parapiglia atmosferico che caratterizzerà la seconda metà del mese in corso trarrà il suo spunto dall’ennesimo riscaldamento avvenuto nei giorni scorsi nei cieli al di sopra del Polo Nord.

A differenza di quanto avvenuto nel corso dell’inverno la propagazione dei flussi di calore ha trovato ora il varco per dialogare con la troposfera scambiando vicendevoli favori a tutto vantaggio di una stagione in prospettiva alquanto dinamica.

Come possiamo vedere dal grafico, l’entità del riscaldamento nella media stratosfera presenta caratteristiche dalle notevoli potenzialità. Il tracciato blu evidenzia infatti un aumento di temperatura di oltre 40°C in pochi giorni, superando perfino quello storico del gennaio 1985 (tracciato rosso).

Una siffatta situazione presenta dunque tutte le carte in regola per destabilizzare seriamente il vortice polare penetrando come una lancia nel suo tessuto gelido. Il blocco freddo sarà quindi colpito al cuore e l’inversione dei venti antiorari in sede polare sarà all’origine di una intrusione anticiclonica.

Naturalmente l’aria fredda non sparirà nel nulla ma si riverserà verso le medie latitudini secondo i dettami imposti dalle temperature superficiali oceaniche e dagli indici teleconnettivi. Al momento pare probabile che l’Europa centro-occidentale possa finire dritta dritta nel mirino della saccatura.

Se le carte odierne venissero confermate ci troveremmo in pieno marzo con una temperatura di -35°C sopra alla testa ad una quota di 5500 metri. Cosa significa?

Al di là dei singoli impulsi perturbati in arrivo dalle latitudini settentrionali ai quali saranno associati i fenemeni più estesi, occorre considerare anche l’importante contrasto offerto dai suoli riscaldati da un sole ormai alto nel cielo. In sostanza il profilo verticale dell’atmosfera sul nostro Paese potrebbe venire profondamente modificato e la stratificazione instabile risultante sarebbe dunque in grado di originare fenomeni temporaleschi talora di un certo rilievo e anche a carattere nevoso.
Autore : Luca Angelini