00:00 25 Gennaio 2001

Dopo un assaggio quasi invernale lo Scirocco torna a padroneggiare

E CI SEMBRA DI SCRIVERE SEMPRE LE STESSE COSE COME IN UN CLICHE'

Inutile dire che mentre la settimana trascorsa si era prospettata qualche speranza di vedere avviato un periodo più prettamente invernale, con la ricomparsa della neve a quote medie sui Sibillini, temperature quasi nella media venti nordorientali freddi e cieli grigi e piovosi, speranza comunque di breve durata causa il repentino scorrimento di aria più temperata a latitudini medio alte che ha riportato subito la situazione in una fase di autunno inoltrato, complice l’allontanamento di quella cellula anticiclonica posizionata nel centro europa, rieccoci di nuovo ad assaporare ormai indigesto, il tiepido flusso sudoccidentale che ha ricreato quelle condizioni autunnali secche e ventose, che ormai ci accompagnano da molti mesi.

Chi aveva scommesso che la depressione d’Islanda aveva ormai esaurito le frecce al suo arco, deve ricredersi davanti all’evidente ripresa del flusso zonale atlantico che ci invia impulsi relativamente perturbati in perfetta fila indiana.

E di nuovo eccoci a guardare lo stivale diviso in zone ben precise: il nord nella relativa illusione di un autunno improntato verso l’inverno, il centro nel pieno clima autunnale ed il sud sempre in quella primavera che regala giornate che raggiungono valori da manica corta e fioriture avanzate.

La natura sembra non voler lasciare il passo alla ciclicità normale della stagione, ed intanto il generale inverno pieno di energie, se ne sta oltre gli Urali e non sembra voler lasciare il suo freddo giaciglio, per nulla interessato a viaggiare nella bella e tanto assetata di freddo Europa.

Ma come sempre, le nostre speranze si riaccendono quando si scrutano i modelli: ed ecco riaffiorare la possibile discesa fredda che potrebbe cambiare la situazione e riportare il trionfo di questa stagione così anomala a favore della deputata alla cattedra di ruolo.

Ma la paura che come sempre tutto svanirà dalle carte è forte, troppe volte ci hanno illuso per poi ritrattare spudoratamente ed invertire la rotta.

Ma ci piace farci del male, ed illuderci che sarà così, e poi in fondo questo respiro atlantico arriverà alla fine a morire di enfisema cessando di alitarci tiepidi vapori!
Ed allora il gelido est farà sentire la sua voce recuperando in un sol grido tutto il tempo perduto e come un onda si estenderà sulla tiepida Europa con veemenza regalando, senza speriamo lasciare esterrefatti e feriti i poveri europei che se colpiti con troppa veemenza potrebbero rimpiangerlo, un gelido risveglio che li accompagnerà per il resto della stagione invernale.
Autore : Costantino Meghini