00:00 17 Agosto 2012

Qual è la situazione dei ghiacciai artici nell’estate 2012?

In quale stato di salute si trovano i ghiacciai artici questa estate? Facciamo il punto della situazione su una delle annate complessivamente più negative degli ultimi anni.

Purtroppo non giungono buone notizie per quanto riguarda lo stato di salute del nostro pack artico. Dopo un’avvio di stagione un pò in sordina, un primo importante calo della superficie è avvenuto tra la seconda metà di giugno sino alla prima metà di luglio.

Dopo di tale periodo il ritiro dei ghiacci è procetuto più sobbalzante, la trasformazione del ghiaccio in acqua aveva rallentato la sua corsa durante le ultime due settimane di luglio facendo per un attimo credere che il peggio fosse passato. Purtroppo nelle ultime due settimane lo scioglimento, in concomitanza con una nuova fase di NAO negativa ha ripreso a procedere più velocemente segnando un nuovo record di ritiro estivo.

L’attuale estensione dei ghiacci artici è persino peggiore a quello dell’annata 2007 ed in data 13 agosto 2012 risulta essere uno dei valori più bassi mai registrati da quanto esistono rilevazioni satellitari. L’estensione del pack aggiornata al giorno 13 agosto registrava una superficie di soli 5,09 milioni di chilometri quadrati, ben 483 mila chilometri quadrati in meno rispetto al 2007.

Responsabile di questo stato di cose la presenza di frequenti aree anticicloniche in prossimità delle regioni polari che ne hanno accellerato lo scioglimento. Esistono possibilità concrete di sfondare ulteriori record da qui a metà settembre. Per i prossimi giorni pare venga confermato un trend improntato alla persistenza di aree anticicloniche soprattutto in sede alto canadese e groenlandese.

Il fatto che si battano continuamente nuovi record non deve stupire più di tanto. Come parametro essenziale per valutare la salute dei ghiacci artici bisogna tenere in considerazione sia l’estensione ma anche lo spessore occupato dal ghiaccio. Proprio lo spessore negli ultimi decenni è andato diminuendo gradualmente e questo incide sulla velocità del suo scioglimento durante il periodo estivo!

Le intense depressioni che sono state protagoniste del tempo atmosferico alle alte latitudini per gran parte dello scorso inverno sono un’esempio calzante che mostra la correlazione tra lo spessore del ghiaccio e la sua effettiva durata a scapito dello scioglimento non appena inizia il processo di fusione. Nel dicembre 2011-gennaio 2012 infatti, la sua estensione in chilometri quadrati era praticamente allineata con la media del periodo, lo spessore era invece assai limitato. 

Non appena le temperature sono salite sopra lo zero lo scioglimento è proceduto molto veloce sino a giungere alla situazione attuale, decisamente poco felice.

 

 

Autore : William Demasi