00:00 19 Maggio 2004

El Nino e le influenze del clima sulla Terra (parte II)

La Nina, la sorella altrettanto terribile di El Nino produce effetti diametralmente opposti. L'accoppiata Nino-Nina influenza il clima di tutto il mondo con forti e in alcuni casi disastrose anomalie.

BREVE RIASSUNTO DELLA PARTE PRECEDENTE: El Nino, una delle anomalie climatiche più intense sulla Terra si ripete ciclicamente da tempi antichissimi nel Pacifico meridionale. Da solo è in grado di alterare la normale distribuzione delle piogge su sud-est asiatico e parte dell’America latina, fino a bloccare quasi completamente gli alisei in queste zone. Insieme con la SO (Southern Oscillation) viene comunemente definito dai climatologi come ENSO.

Riprendiamo il nostro viaggio volgendo lo sguardo a ciò che accade quando i micidiali effetti del Nino cominciano a sfumare, gli alisei riprendono a soffiare e lentamente la piscina calda del Pacifico centro-orientale si sgonfia. Il clima torna siccitoso su Cile e Perù, dove probabilmente si riparano i danni causati dalle piogge torrenziali; ricomincia a piovere regolarmente su Australia e Indonesia, dove si spengono gli ultimi incendi e si dirada il fumo sparso nell’aria.

Immediatamente dopo El Nino, verso il mese di aprile, gli alisei cominciano a spirare con maggiore intensità del solito, spazzando sempre più lo strato superficiale caldo del mare verso ovest, intensificando la corrente di Humboldt, il fiume freddo sottomarino proveniente dal Polo Sud. Le acque ad ovest del Sudamerica diventano insolitamente fresche e maggiormente pescose, per la gioia di chi trae sostentamento dal mare.

Questo fenomeno non è altro che la sorella del Nino, La Nina. Sembrerebbe un gioco di parole ma in realtà è un fenomeno che segue sempre le anomalie del “Bambino”; è una sorta di meccanismo che la natura ha escogitato per rimettere in equilibrio la situazione dissipando le energie accumulate nella fase precedente.

Con La Nina è tutto diametralmente opposto: piove sempre di meno sul Pacifico centro-orientale e sempre di più sul sud-est asiatico, ora alle prese con nubifragi e piogge torrenziali. Lo spessore della piscina calda al largo delle isole indonesiane raggiunge i 300m di profondità in queste situazioni mentre scende ad appena 1-2m nelle zone oceaniche poste agli antipodi.

Dopo aver sconvolto con effetti opposti il clima di mezzo emisfero sud, i due “fratelli dispettosi” si ritirano e la circolazione atmosferica riprende il suo normale andamento. L’atmosfera terrestre è però un’unica entità, fatta di scambi, interazioni, compensazioni. Tutti i mesi di anomalia, prima calda e poi fredda nel Pacifico meridionale, non possono non avere effetti anche in altre parti del globo.

Ad esempio, nel 1998, anno di una delle più spaventose accoppiate Nino-Nina si sono registrati eventi estremi in molte altre regioni della Terra, anche lontanissime: lunghe siccità in Africa meridionale e Brasile; paurosi incendi nel sud-est asiatico visibili persino dai satelliti come enormi chiazze di fumo; caldo record in Russia, giornate roventi in India e Pakistan con temperature vicine ai 50° e più di 3000 morti; tornado violentissimi negli USA con un centinaio di vittime. L’arrivo della Nina portò violente tempeste nell’Atlantico: l’uragano Mitch, da molti definito “La tempesta del secolo”, fece sfollare oltre 2 milioni di persone, distrusse 150000 abitazioni e uccise quasi 1000 persone in America centrale. In India e in Cina ci furono delle piogge monsoniche particolarmente violente con devastanti inondazioni del Gange e del Fiume Giallo: 4000 morti e 15 milioni di senza tetto…

Quali sono le ripercussioni sul clima mondiale dei due fratelli terribili?

El Nino e la piscina calda allargata portano piogge abbondanti anche su Brasile, Argentina, Stati Uniti occidentali e Africa equatoriale. Di contro si hanno forti siccità sul sud-est asiatico, l’Africa meridionale e il Giappone; mentre nell’area del Golfo del Messico le temperature sono insolitamente fresche.

L’aspetto più drammatico è la scomparsa dei vitali monsoni sull’India, oltre alla formazione di violenti tifoni sul Pacifico.

Ci sono effetti persino sui ghiacci antartici: in parziale ritirata nei mari di Amundsen e Weddel durante El Nino, a causa di un aumento di pressione con conseguente incremento delle temperature medie.

La Nina porta con sé effetti diametralmente opposti: caldo estremo sulle coste del Golfo del Messico; freddo sul resto dell’America centrale e sul sud-est asiatico; siccità su Argentina, Brasile e Africa equatoriale.

La sorella di El Nino è la responsabile di monsoni particolarmente forti sull’India con devastanti alluvioni e di un maggior numero di uragani nell’Atlantico.

Inoltre viene favorito lo sviluppo dei tornado anche in Ohio e Tennessee.

Sul nostro Continente e sull’Italia che effetti producono tutte queste anomalie? Ve lo illustreremo nella prossima ed ultima parte.
Autore : Simone Maio