00:00 11 Luglio 2018

Amarcord: la tremenda tempesta di SABBIA su Bibione (VE) di venerdì 6 luglio 2012

Momenti di paura in spiaggia.

Il temporale sulla costa giuliana visto da Bibione alle 14 di venerdì 6 luglio 2012.
Da molti giorni a Bibione si attendeva un temporale rinfrescante. Per fare un castello di sabbia ormai i bambini dovevano spostarsi in riva al mare, perchè la sabbia lungo le file degli ombrelloni era davvero troppo asciutta sino in profondità e trovare sabbia bagnata stava diventando un’impresa.

La brezza mitigava la calura solo in riva al mare, all’interno del paese l’atmosfera era opprimente e tale era rimasta sin dalla triste serata in cui l’Italia del pallone aveva perso (e male) la finale europea con la Spagna.

Nelle immagini la tempesta di sabbia alle 16, vista dall’immediato entroterra, la vista della spiaggia e del mare è impedita dalla sabbia in sospensione.

C’erano stati segnali anche nei giorni precedenti, ma i temporali erano rimasti ben attaccati alle montagne, nonostante un bel traffico di altocumuli castellani a spasso per il cielo. Finalmente quel venerdì qualcosa era cambiato, questa volta i cumuli che ogni mattina si sollevano dal mare questa volta non si era dissolti, anzi torreggiavano in modo spettacolare a ponente e a levante, lasciando solo un po’ sguarnita solamente la zona di Bibione, ma la fiducia restava.

I primi cumulus calvus già si erano concessi verso le 10 del mattino e verso le 11 era cominciato un doppio borbottio, una cellula si stava muovendo da Caorle verso l’entroterra, l’altra dal mare, si proprio dal mare, si era mossa verso Lignano e Grado.

Alle 12 il temporale friulano aveva oscurato anche il cielo di Bibione ma le precipitazioni restavano confinate oltre Tagliamento. Alle 13 era tornato il sereno. Sembrava un’altra giornata sfortunata e infatti in qualche modo lo sarebbe stata. Alle 14 però la cumulogenesi ripartiva più intensa che mai, e lo sguardo verso est denotava formazioni temporalesche importanti che stavano investendo soprattutto il litorale giuliano e su poi sino a Gorizia, mentre verso ovest non accadeva nulla di importante, anzi stavano montando un’afa ed un caldo ancora più opprimenti.

A questo punto il gradiente termico orizzontale tra est ed ovest si stava facendo troppo marcato perchè non scattasse una corrente di outflow dalle cellule temporalesche giuliane, diretta a ritroso a rinfrescare il litorale veneto. Così accadde. Alle 16 turbini improvvisi si levarono da est e sollevarono quanta più sabbia possibile, oscurando completamente la vista della spiaggia e del mare dall’immediato entroterra. Nel fuggi fuggi generale ecco bambini che piangono con la sabbia negli occhi, anziani che inciampano, ombrelloni che volano via come fuscelli e alberi piegati sin quasi a terra. Una tempesta di sabbia in piena regola insomma, che lasciava tutti attoniti e disorientati.

Le raffiche continuavano per un bel 15 minuti, poi lentamente perdevano di forza, riconsegnando un litorale confuso e ancora assetato, da un modesto congestus sarebbero poi cadute verso le 17 le classiche beffarde 4 gocce ma il gran secco era rimasto. Unica consolazione: qualche grado in meno.

Autore : Alessio Grosso