00:00 14 Gennaio 2010

Gennaio 85: perché faceva così freddo?

Un intenso e duraturo episodio di "Stratwarming" dette vita ad uno dei periodi più freddi che l'Italia abbia mai vissuto.

Tutti o quasi ricorderanno la prima parte dell’inverno 1984-85 come uno dei periodi più freddi che l’Italia centro-settentrionale abbia mai vissuto, perlomeno nel ventesimo secolo.

Nei primi 15 giorni di gennaio furono stracciati diversi record storici di temperatura, sia nelle grandi città (Firenze raggiunse i -23,5°C), che nelle campagne o nelle vallate montane (basta ricordare i –28,5°C di San Pietro Capofiume, un paese nella pianura bolognese, oppure i –40°C ed oltre della Valtellina); in poche parole per la nostra Penisola si aprì un enorme “freezer”, dal quale uscì aria gelida.

Da dove arrivava questo “respiro” polare? Perché si protrasse così a lungo? Tutto va imputato ad un episodio di “Stratwarming” ben documentato e molto intenso.

Questo fenomeno atmosferico si innesca sempre a partire dalla stratosfera (ossia la fascia di atmosfera che va dai 20 ai 50 km di quota) al di sopra del Polo Nord, dove si ha una improvvisa e violenta risalita delle temperature, che può portare i valori termici ad aumentare di 50-60°C in pochi giorni; un simile sconvolgimento induce sempre aria molto fredda a “crollare” verso il suolo, ed a far muovere il Vortice Polare verso le basse latitudini.

Nel caso in esame il grande ciclone polare si divise in due “lobi”,
spingendosi in parte verso il Pacifico, in parte in direzione dell’Europa centrale; addirittura fra il 10 ed il 12 gennaio l’estesa depressione si trovava centrata sulla Germania!

Un così brusco calo della temperatura in quota fornì carburante per lo sviluppo di nubi, rovesci e temporali, che contribuirono a rovesciare l’ingente massa di aria gelida verso il basso, per poi trasportarla verso l’Italia grazie ai venti da nord-ovest che nel frattempo si erano attivati.

Ecco perché la temperatura scese così tanto su gran parte della Penisola; va inoltre notato che un episodio di Stratwarming è in grado di sconvolgere la circolazione atmosferica anche per 15-20 giorni, durante i quali le figure bariche normalmente presenti sull’Europa si devono “piegare” al volere del grande Vortice Polare.

In particolare durante i primi giorni del gennaio 1985 l’anticiclone delle Azzorre fu costretto a spingersi verso nord-nord-est, in direzione dell’Islanda, andando a collegarsi con una figura artica di alta pressione, bloccando così il transito delle perturbazioni atlantiche e contribuendo a sospingere aria polare verso l’Europa; almeno in questo caso quindi il famoso anticiclone Russo-Siberiano non ebbe voce in capitolo.

Pensate che al termine dell’irruzione fredda era ancora presente una profonda depressione fredda in quota su gran parte dell’Europa, mentre al suolo si era ormai formato un anticiclone termico molto esteso, a causa del “peso” dell’aria gelida presente; un fenomeno del genere normalmente nel continente euro-asiatico si riscontra solamente sulla Siberia centrale!
Autore : Lorenzo Catania