00:00 14 Maggio 2004

20 anni di neve a TARANTO

Quando la neve a Taranto era quasi un'abitudine

Sono un Tarantino appassionato di Meteorologia fin dall’infanzia, tanto che attualmente mi occupo di Meteorologia e Climatologia in un dottorato di ricerca all’Università. Come tutti gli appassionati di Meteorologia adoro la neve che spesso ho la fortuna di ammirare in Inverno quando mi reco a Stigliano, il mio paese d’origine della provincia di Matera, posto a 1000 m di quota, ma che a Taranto non vedo quasi mai, dato che, affinché possa verificarsi una nevicata da queste parti, deve realizzarsi una congiuntura di eventi piuttosto rara in Meteorologia.

Tuttavia una nevicata in montagna, tutto sommato, è un fatto normale, ma una fitta nevicata in pianura e ancor di più in riva al mare è uno spettacolo di impareggiabile bellezza, un evento in grado di suscitare le emozioni più profonde.

Questo mio articolo vuole essere un completamento di quelli inviati da Bruno Grillini il 16/2/’04 sulla nevicata del ’68 a Taranto, da Marco Luvelli sulle nevicate del Marzo ’87 a Taranto e da Stefano Salamanna (“Una super nevicata nel Salento”, pubblicato il 17/6) per regalare agli appassionati della neve come me la mia memoria sulle principali nevicate che hanno interessato la città di Taranto dal 1979 in poi.

Venti anni di neve a Taranto. e come dimenticare ogni singolo episodio? A proposito della nevicata del ’68 descritta da Grillini (ma io non c’ero!) posso dar testimonianza delle foto dei miei (allora fidanzati) a fare palle di neve sulla scarpata del lungomare di Taranto, mentre posso dare la testimonianza di alcuni che ricordano che, in seguito alle nevicate del mitico Inverno del 1956 a Taranto, nei punti in ombra, alcuni cumuli di neve resistettero fino a Maggio. cose d’altri tempi! Tuttavia devo andare indietro con la mia memoria al 1979 per poter descrivere la prima nevicata che mi ricordi su Taranto, l’evento che, come una scossa elettrica, scatenò la mia passione per la neve e per la Meteorologia! Quell’anno andavano in onda in prima visione le 52 puntate del cartone animato Heidi, ambientato sulle Alpi svizzere, che con la sigla di Elisabetta Viviani “.neve bianca, sembra latte di nuvola.” suscitava forte il desiderio di neve e di paesaggi imbiancati… certo solo un
bianco sogno per una città di mare del Sud Italia.

Nessuno, comunque, poteva immaginare ciò che si sarebbe verificato in Italia il 3 Gennaio del ’79! La sera precedente il Col. Edmondo Bernacca, nella sua cartina di previsioni dotata di scritte a calamita, indicava sulla Puglia molto nuvoloso, pioggia e neve fino in pianura ed io pazzo dal desiderio di veder nevicare, leggevo sul mio termometro posto sul terrazzino la temperatura di 3°C. La mattina successiva si presentava per la prima volta ai miei occhi il paesaggio di una Taranto sotto 10 cm di neve e sotto una fitta bufera che continuava ad imbiancare le palme e le pareti esposte al vento, mentre il termometro segnava -2°C. Ricordo che nevicò a tratti fino al pomeriggio (e la neve non si sciolse per tutta la giornata) e gli ultimi cumuli di neve resistettero fino al mattino dell’Epifania. L’osservatorio meteorologico di Taranto in quei giorni registrò una temperatura minima di 7 gradi sotto lo zero (lo scrivo per esteso, perché fa più effetto!), la temperatura più bassa mai registrata a Taranto dal 1860: il mattino di quel giorno si spaccarono le condutture dell’acqua sul mio balcone che si trasformò per questo in una lastra di ghiaccio e stalattiti.

La seconda grande nevicata avvenne esattamente un anno dopo, il 3 Gennaio del 1980, giorno in cui si verificò il più grande evento nevoso che io ricordi e che a Taranto si rammenta a memoria d’uomo. Non voglio esagerare nella descrizione, come spesso succede quando si descrive un evento estremo vissuto in prima persona, altrimenti non sarei credibile, ricordo con certezza che di pomeriggio si scatenò una tormenta di neve (forse senza precedenti) che lasciò stupiti anche i miei zii di Torino che erano venuti a Taranto per le feste di Natale! Prima di sera in città si erano raccolti 20 cm di neve, la Mini Minor di mio padre era praticamente sepolta e la neve resistette sui marciapiedi, sui tetti, sui giardini e nei cortili in ombra fin’oltre l’Epifania!

L’anno 1981 a Taranto trascorse con ben tre nevicate tra Gennaio e Febbraio: la prima scaricò 10 cm di neve in città, la seconda un po’ meno, la terza appena un debole strato ed in tutti e tre i casi la neve si sciolse prima di sera. erano davvero altri tempi, in quegli anni si parlava di Italia a testa in giù (visto che nevicava al Sud) e di un nuovo inizio dell’era glaciale.

Sorvolo sulle altre nevicate meno importanti, come quella del 9 Dicembre ’91 di 5 cm (la sera di quel giorno Paolo Frajese al TG1 disse che nella mattina appena trascorsa era praticamente impossibile da Bari raggiungere Taranto attraverso la statale 100) ed altre con leggere imbiancate, o che non depositarono neve in città, voglio descrivere ciò che successe tra il 4 ed il 15 Marzo 1987, richiamando in maniera più dettagliata l’articolo di Marco Luvelli.

Le giornate precedenti furono caratterizzate da temperatura molto mite, il pomeriggio del Lunedì Grasso partii per Stigliano (MT) per ammirare la sfilata dei carri allegorici, lasciando Taranto con la temperatura ragguardevole di 18°C (persino in questi freddi giorni di Maggio 2004 nel capoluogo jonico si fa fatica a raggiungerla!).

L’indomani, ultimo giorno di Carnevale, a Stigliano durante la sfilata dei carri (come succedeva a Putignano nel racconto di Luvelli) la temperatura crollò da 12°C a 6°C in meno di un’ora; la pagina del mio diario di quel giorno (che ho sotto i miei occhi) è intitolata: “i coriandoli si confondono con i fiocchi” e quella dell’indomani al rientro a Taranto: “Viaggio transiberiano sotto la neve”. Il mattino del Mercoledì delle Ceneri, infatti, avevamo lasciato Stigliano con una temperatura di -4°C e mentre con i miei rientravo in città sulle note delle canzoni di Sanremo: “Figli” di Cutugno, “Nostalgia canaglia” di Al Bano e Romina, “Bella età” di Scialpi, “Si può dare di più”., ero consapevole che durante il viaggio i fiocchi di neve si sarebbero trasformati in gocce di pioggia. evidentemente non avevo piena coscienza dell’entità della irruzione di aria fredda che i meteorologi prevedevano da giorni ed i fiocchi di neve ci accompagnarono fino alle porte di Taranto.

Tuttavia, il crollo della temperatura non si era ancora ultimato, il Giovedì attorno alle 15 cadde un po’ di neve, l’indomani, Venerdì 4 Marzo (è eccezionale anche il periodo della nevicata!) Taranto fu coperta da 10 cm di neve. Purtroppo durante il giorno, il tiepido Sole di Marzo sciolse la neve entro il pomeriggio, ma in prima serata andò in scena una bufera di neve che mi tenne incollato ai vetri delle finestre fin’oltre l’una di notte, con l’ansia di vedere se da NE arrivavano altri nuvoloni carichi di neve! Nevicava così forte, che in brevissimo tempo si ricoprivano le scie lasciate dalle automobili sull’asfalto! Il mattino seguente c’erano 10 cm di neve, poi il Sole sciolse tutto.

Lo spettacolo si ripresentò con 5 cm di neve che ricoprirono la città durante una nevicata che si manifestò tra le 6 e la tarda mattinata di Domenica, occasione in cui approfittai per fare le palle di neve con gli amici del Catechismo. Poi, la stessa storia, il Sole sciolse la neve, ma dai balconi della casa di fronte alla mia nel pomeriggio pendevano le stalattiti di ghiaccio, a causa della rottura delle condutture (quella volta le mie erano rimaste illese!).

Il pomeriggio di quello stesso giorno replica della neve, anzi ancor più delle altre volte: alle 17 di Domenica 6 Marzo ebbe inizio su Taranto una tormenta di neve (e non esagero) che continuò a tratti fino alla tarda mattinata del Lunedì; ricordo che quella notte andò via l’illuminazione pubblica e per questo lo scenario divenne ancor più suggestivo! La notte tra il 6 ed il 7 Marzo, durante la bufera di neve, il mio termometro nel centro abitato, a due passi dal mare, toccò i 5 gradi sotto lo zero, la litoranea salentina e tutte le spiagge di Taranto furono sepolte sotto la neve e l’indomani la città si risvegliò con 10 cm di neve e sotto una fitta nevicata che in seguito si esaurì e lasciò spazio al Sole che fece sciogliere la neve.

Ricordo tutto come se fosse avvenuto ieri, così come ricordo che ormai a Taranto, in quel periodo, ci si era un po’ abituati alla neve, tanto che il mattino di Martedì 8 Marzo, quando mio padre mi svegliò dicendomi che c’era di nuovo la neve (questa volta poca, a dir la verità), mi catapultai alla finestra con meno celerità delle altre volte, visto che ormai era una storia che si ripeteva ogni giorno.

L’indomani, Mercoledì 9 Marzo, ricordo che con i miei ci mettemmo in viaggio per Martina Franca, ma ci fermammo molto prima lungo la S.S.172 dei Trulli per la troppa neve ed approfittammo per far fotografie su un pendio collinare, dove tanti ragazzi scendevano con gli slittini, sullo sfondo del panorama del mar Piccolo di Taranto, ad appena 20 Km da lì!

Il freddo, poi, proseguì per qualche altro giorno. Domenica 15 Marzo un nuovo minimo depressionario richiamò un altro po’ d’aria fredda dall’Est europeo, ma la vicinanza della bassa pressione a Taranto richiamò un po’ di Scirocco freddo che fece salire la temperatura a 5°C. Quel giorno mi recai con un mio amico a Martina Franca, lasciando pioggia e nevischio in città e trovando le colline ed i trulli sotto una fitta nevicata. La neve dei giorni precedenti, che qui non si era mai sciolta, aveva accumulato uno strato al suolo di mezzo metro, tanto che non riuscimmo a raggiungere la sua villa, poiché la strada era intransitabile. Nel frattempo lo spostamento verso Sud Est del minimo depressionario appena menzionato aveva richiamato anche sul capoluogo jonico aria molto fredda e secca che aveva fatto scendere la temperatura a 2°C, ma che nello stesso tempo, ahimè, aveva allontanato le nubi verso il Sud Est salentino.

Quella sera fortuna volle che andai con i miei a Lecce e nel viaggio verso il capoluogo salentino andammo incontro alla coda dell’ultima perturbazione nevosa di quel periodo (la stessa che il mattino aveva fatto piovere a Taranto e nevicare sulle Murge), che scaricò un altro po’ di neve sulla costa adriatica salentina. e così, mentre con la nostra A112 percorrevamo la S.S.16 tra Brindisi e Lecce, in lontananza vedevo allontanarsi verso Sud Est le ultime nubi che facevano calare il sipario su 10 giorni di neve per il Sud Italia e con esso ponevano fine a giorni indimenticabili per la Puglia.
Autore : Pier Paolo Talamo