00:00 2 Aprile 2012

Vortici e tempeste, sveliamo i misteri dei tornado

L'impressionante sequenza che vi proponiamo si riferisce ad una intensa ondata di maltempo che ha colpito nell'ottobre del 2010 ila zona del Gargano.

Si stagliano come ombre minacciose che sembrano materializzarsi dall’aldilà, quelle delle anime cattive lasciate in balia di un vagare eterno. Guardate bene questo impressionante video: ce lo ha segnalato un preparato utente del nostro forum, nella stanza dedicata, dove ogni giorni decine di appassionati si scambiano idee sulla meteorologia, come potete vedere qui https://www.meteolive.it/meteoforum/.

Se osservate bene il video, noterete che negli oltre 11 minuti di sequenza, sulla costa garganica nei pressi di San Menaio nel Foggiano, si abbattono ben tre trombe marine. Questi fenomeni sono legati all’intensa vorticità che si genera in una situazione depressionaria quando in prossimità di una costa il vento viene deviato per accumulo di massa e inizia ad incrociarsi generando tagli di raffica convergenti.

Questa sorta di "frizione" tra venti che convergono localmente da direzioni diverse genera coni di vorticità verticale, le trombe marine appunto. Queste ultime viaggiano quasi indisturbate sulla superficie marina, mentre tendono a destabilizzarsi quando il loro asse raggiunge la più accidentata terraferma, dove tendono a dissolversi. 

Bene, detto questo, guardate bene la terza tromba marina: il vortice raggiunge in una manciata di minuti il punto dell’osservatore, dove causa anche danni, ma al largo la sua struttura sembra ruotare in senso antiorario. Illusione ottica? Nient’affatto. Sebbene sia luogo comune pensare che nel nostro emisfero i tornado non mesociclonici, quelli che tecnicamente sono noti come "misocicloni" oppure più comunemente "trombe", ruotino in senso antiorario, in realtà è solo una approssimazione, ovvero indica solo una prevalenza e non è una regola.

Ci sono anche trombe d’aria o d’acqua che girano al contrario. Questo perchè la loro velocissima rotazione ha un diametro molto piccolo e sta in piedi grazie all’equilibrio ciclostrofico che non risente della forza di Coriolis. Immaginate una ballerina che ruota rapidissima su di un piede solo.

E’ proprio la forza di Coriolis infatti che causa la rotazione oraria o antioraria dei centri di alta o bassa pressione a grande scala. Questi sono sostenuti dall’equilibrio quasi-geostrofico, nel quale la componente di Coriolis è un parametro determinante. Questo è anche il motivo per cui lungo l’Equatore, dove la forza di Coriolis è pari a zero, non si formano centri di vorticità (ciclonica o anticiclonica che sia).

Avete notato per caso che gli uragani prendono forma almeno sopra o sotto i 5° di latitudine? 


Autore : Luca Angelini