00:00 14 Settembre 2015

La stagione 2011-2012 era cominciata con la NEVE addirittura a settembre!

Le premesse di settembre erano state notevoli nelle Alpi nel 2011 con la nevicata precoce del 19 settembre, ancora meglio di quelle del 2013.

Sentiamo tante fesserie anche in ambienti scientifici da parte di addetti ai lavori, ai quali la mamma da piccoli non ha mai predicato prudenza.

Se gli anziani dicono "neve sulla foglia inverno mite" e spesso sbagliano perchè in quel ragionamento non c’è nulla di scientifico, spesso sbagliano anche meteorologi di grande calibro quando per un’irruzione fredda ad ottobre si affrettano a mettere tutti in guardia sulla severità dell’inverno in arrivo.

Ci sta invece che l’inverno lanci come al solito la prima frecciata tra settembre ed ottobre per poi starsene buono anche per 2 mesi filati, per poi riprendere il suo corso, severo o modesto che sia, ma pur sempre il suo corso. Invece ci si avventura sempre in qualche dichiarazione buttata là nell’emozione del momento, spesso non razionale e questo andrebbe evitato. 

Pensate solo a cosa accadde il 19 settembre del 2011, ed ancora ad inizio ottobre tra Svizzera, Austria ed i crinali di confine. Poi ci furono praticamente due mesi del tutto miti, con nel mezzo ben 3 alluvioni, tra cui quella di Genova, con lo zampino di un mare decisamente più caldo del normale. Anche qui ci sarebbe molto da dire, visto che il Prof. Visconti ha parlato di mare caldo uguale inverno mite, guardate cosa è accaduto poi nel febbraio successivo. 

Occorre prudenza anche al contrario visto che lo ha fatto anche quest’anno…

Ad ogni buon conto, alluvioni a parte, quell’autunno e quell’inizio d’inverno furono anche molto anticiclonici, un vortice polare che girava a mille (superamento della soglia del NAM con almeno 45 giorni di flusso zonale sparato) sino alla minibufera dell’Epifania sulle Alpi (da nord), che rimasero peraltro poi all’asciutto per gran parte dell’inverno, specie quelle centro-orientali, mentre sappiamo bene cosa accadde nel febbraio del 2012 al centro-sud.

In conclusione le prime incursioni di aria fredda autunnali si verificano piuttosto spesso e regalano neve a bassa quota anche grazie al carattere convettivo delle precipitazioni: i temporali infatti spingono con forza la neve anche alle quote più basse pur in presenza di temperature non propriamente da neve. Dopo queste burrasche, l’autunno riprende il suo corso e l’inverno può aspettare: giocare su questi episodi per ipotizzare scenari estremi serve solo per attirare attenzione mediatica. 

Eh però, mi direte: nel 2011 dopo questi episodi guarda che seconda parte d’inverno ha fatto, da record per il centro-sud! Vero, ma se non ci fosse stato lo strat-warming incisivo a cui abbiamo assistito, probabilmente quell’inverno sarebbe trascorso nell’anonimato. O no?

Autore : Alessio Grosso