00:00 13 Giugno 2012

Analisi tecnica e impressionante video del tornado veneziano. Da non perdere!

Nella mattinata di ieri una tromba d'aria tornadica ha investito alcune aree del veneziano provocando ingenti danni e ferendo una persona. Alcuni incredibili video dell'impressionante violenza del vortice mentre strappa via alberi come fuscelli! Fenomeni di questo genere sono una novità nel panorama meteorologico italiano o ci sono dei precedenti?

Una vasta saccatura colma di aria fredda in quota, un profilo dei venti favorevole alla rotazione delle correnti convettive all’interno dei cumulonembi, una situazione comunemente detta di wind shear positivo. A questa già predisponente situazione, un forte vento da sud-est che ieri mattina soffiava su tutto l’alto Adriatico ha incrementato la rotazione mesociclonica anche nei bassissimi livelli atmosferici. Questi sono stati gli "ingredienti" necessari alla formazione di un violento episodio vorticoso che nella mattinata di ieri ha interessato alcune zone del veneziano.

Il violento temporale si è formato attorno a metà mattinata pochi chilometri a sud-ovest di Venezia e, trasportato dai venti a media quota sud-occidentali ha raggiunto la città in poche decine di minuti. Il cielo si è fatto scuro, alcune aree sono state colpite da nubifragi ed alcune intense grandinate. Infine la formazione del violento vortice d’aria ha colto tutti di sorpresa seminando panico tra la gente!

La formazione della supercella ha "graziato" la città di Venezia dall’essere investita in pieno dal Tornado. Il violento vortice ha preso forma nella periferia est del centro storico veneziano, la zona in cui si sono registrati i primi danni. Nella sua corsa verso nord-est il tornado ha provocato danni nelle località di Sant’Elena, l’isola della Certosa, Sant’Erasmo e il Lido. L’isola di Sant’Elena è stata una delle più colpite. Interi alberi sono stati strappati via dal suolo, diverse case gravemente danneggiate, alcune serre completamente rase al suolo.

Ad alcune ore di distanza dall’evento, una prima conta dei danni fa capire l’entità del fenomeno. Saranno almeno 4 milioni di euro il costo dell’ammontare dei danni provocati dal vortice, e la stima purtroppo, è ancora approssimativa. Il tornado ha esaurito la sua furia solo una volta allontanatosi dalla costa, in mare aperto.

La supercella che lo ha generato si è allontanata rapidamente verso nord-est lasciando il veneziano e le isole limitrofe sotto una soleggiata atmosfera che ha reso ancora più irreale l’episodio tornadico della mattinata.

Il profilo dei venti è stato particolarmente favorevole alla genesi di supercelle non solo nel veneziano, ma su quasi tutto il settentrione. Durante la sera dell’11 giugno due supercelle si sono abbattute sul Piemonte, alcuni cacciatori di temporali hanno immortalato spettacolari immagini di questi temporali. Altre supercelle nel pomeriggio di ieri sull’estremo nord-est italiano, il Friuli Venezia Giulia. Proprio la presenza di supercelle anche su aree molto distanti dall’episodio tornadico di Venezia, suggerisce come in realtà nelle giornate dell11 e 12 giugno il profilo dei venti a media ed alta quota predisponesse alla rotazione dei temporali su vaste aree del nord Italia. Da questo si può facilmente intuire come in realtà alla base di questi fenomeni esistano vasti movimenti su larga scala di masse d’aria in grado di occupare intere regioni, talvolta interi stati!

Questi fenomeni sono quindi possibili anche sul nostro Paese oppure rappresentano una "novità climatica" degli ultimi anni?

Se andiamo a scavare nel passato in realtà ci accorgiamo che eventi di questo tipo sono già avvenuti sul territorio italiano anche nel secolo scorso. Eventi di questa portata non sono certo comuni, tuttavia con cadenza approssimativa ogni 40-50 anni, fenomeni vorticosi del tutto simili a quelli delle pianure americane, possono sconvolgere alcune aree del nostro territorio con conseguenze talvolta devastanti.

A tal proposito un episodio analogo successe sempre nella medesima area colpita da questo tornado, nel lontano 1970. Un’altra tromba d’aria tornadica sempre lungo la costa di fronte a Venezia avvenne anche nel luglio 2010.

Statisticamente l’area del Paese maggiormente predisposta alla formazione di questo tipo di fenomeno, sono le regioni del nord-est italiano. In questa particolare zona, l’aria umida in arrivo dal mar Adriatico, alza di sovente i valori di dew point della massa d’aria. Al tempo stesso la presenza del rilievo alpino a quota più bassa, favorisce l’immissione sulle pianure del nord-est di aria fredda in quota necessaria all’innesco della convezione.

Se durante queste particolari condizioni, si associa un elevato wind shear positivo, le correnti ascensionali dei temporali possono iniziare a ruotare trasformandosi in supercelle che talvolta danno origine a tornado. 

Questo video mostra la furia del vortice mentre si abbatte sulle isole della laguna di Venezia. Sono ben visibili gli alberi estirpati dal vortice e coinvolti anch’essi nella rotazione.

Autore : William Demasi