Situazione innevamento sulle Alpi

Discussioni meteorologiche sul tempo previsto nei prossimi giorni ma anche climatologia e discussioni sui run dei vari modelli: è la stanza principale, quella più affollata e seguita.

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giulys
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Messaggio da giulys »

Stamattina la webcam ai 2850 mt del Ciardoney è ostruita dalla neve caduta nella notte.

http://www.****/moncalieri/ciardoney/ciardoney.jpg

a già che non gli piace il link

allora metto l'immagine salvata

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GiulianoPhoto
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Messaggio da GiulianoPhoto »

Speriamo davvero quest'anno in una estate normale come temperature, in modo da mantenere l'ottima quantità di neve ancora il più possibile
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lities
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Messaggio da lities »

Riaperti i valichi del Piccolo e Gran San Bernardo, dopo un cumulo totale di 15 metri di neve caduti in inverno

Il cumulo totale delle nevicate avvenute durante la stagione appena conclusasi ha toccato complessivamente i 15 metri di altezza ai 2469m del Colle del Gran San Bernardo, che collegava la Svizzera con l'Italia in Valle d'Aosta prima della costruzione del Tunnel. Nonostante i valori eccezionali di quest'anno, martedì gli operatori hanno ultimato i lavori di rimozione neve dalla strada che congiunge i due versanti e, puntualissimi sulla tabella di marcia, hanno ufficialmente riaperto la strada al pubblico, festeggiando come ogni anno si usa fare da queste parti.

Stessa cosa è successa il giorno prima nell'altro valico di collegamento, quello del Piccolo San Bernardo (2188m), in questo caso davvero l'unica via che collega la Francia con l'Italia nella zona ovest della Valle d'Aosta, seppur con un piccolo ritardo rispetto alle previsioni (12 metri di accumulo totale di neve durante l'inverno), comunque accompagnato da una cerimonia di festeggiamenti organizzati tra i sindaci delle località più vicine, La Thuile per la Valle d'Aosta, Montvalezan per la Francia.
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giulys
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Messaggio da giulys »

Lavori di apertura della strada del Col du Galibier

https://www.youtube.com/watch?v=axhyjvx5tac


Molto belle queste riprese col drone, che però penso siano dell'anno scorso
https://www.youtube.com/watch?v=FFNbJ2e6_P4

Questo invece si riferisce al colle del Moncenisio
https://www.youtube.com/watch?v=qjNfoNbX0ao
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GiulianoPhoto
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http://www.n1mbus.it/ghiacciai/2018/180 ... eyNeve.htm

Ottimo innevamento, ma lo scorso anno si è fatto meglio :wink:

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Comunque notare come ci sia un incremento delle nevicate negli ultimi inverni, probabilmente imputabile proprio al riscaldamento globale che fa aumentare l'evaporazione e le precipitazioni
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lities
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Messaggio da lities »

Si entra nel periodo più critico con 0° termico sopra i 4000 metri per molti giorni....
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luca90
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Messaggio da luca90 »

Un estratto da La Provincia locale:

"in Valtellina continuano ad arretrare e dal Servizio glaciologico lombardo arrivano numeri allarmanti. Nonostante le precipitazioni di primavera, il caldo e la polvere sahariana hanno provocato una fusione anticipata.


I ghiacciai in Valtellina continuano ad arretrare e dal Servizio glaciologico lombardo arriva una triste conferma: i dati dell’inverno 2017-18 sono i peggiori degli ultimi anni. Un trend in linea, purtroppo, con quello dei decenni precedenti, nei quali alcuni sono spariti e gli altri si sono ridimensionati. Le analisi delle ultime stagioni estive sono ancora più allarmanti. Lo conferma Riccardo Scotti, geologo nato nel 1980 a Morbegno, assegnista di ricerca al dipartimento di Scienze biologiche, geologiche e ambientali dell’Università di Bologna e responsabile scientifico del servizio glaciologico lombardo.

Scotti ha partecipato con diversi incarichi a numerose e prestigiose spedizioni in Alaska, Norvegia e Georgia, ma concentra la propria attenzione soprattutto sulle Alpi, le cime che frequenta sin dall’infanzia. All’attività scientifica svolta in uno dei più antichi atenei d’Europa affianca le indagini curate sul campo e una costante opera di divulgazione rivolta ad alpinisti, ambientalisti e studenti.

Dal suo osservatorio, purtroppo, non arrivano indicazioni incoraggianti, perché l’aumento delle temperature medie continua a produrre un’accelerazione dei ritmi di regresso dei ghiacciai lombardi. «Perdono lunghezza e spessore in modo sempre più rapido: abbiamo rilevato tassi di riduzione fino a sette volte maggiori rispetto al passato», premette. Secondo i dati raccolti nei siti nivologici del Servizio glaciologico lombardo, la stagione di accumulo 2017/2018 è stata contraddistinta da un precoce inizio nel mese di settembre, utile soprattutto per chiudere anticipatamente l’intensa fusione glaciale dell’estate 2017. L’autunno è proseguito sottotono. Gli eventi nevosi hanno iniziato a farsi più consistenti dal mese di dicembre, permettendo un discreto recupero del deficit iniziale. «A Sud delle Alpi alla fine dell’inverno gli accumuli sono stati tendenzialmente allineati alla media degli ultimi anni», rileva Scotti.

Le precipitazioni nel trimestre primaverile si sono rivelate leggermente sopra la media (+ 15%), ma sono state controbilanciate da un precoce esordio della fusione. A metà aprile un’intensissima fase calda, in connubio con una significativa deposizione di polvere sahariana, «ha innescato processi di fusione accelerata e trasformazione del mando nevoso da invernale a isotermico».

Le temperature molto elevate sono proseguite in maggio e giugno. «Con queste premesse è facile comprendere come i bilanci invernali sui ghiacciai lombardi, misurati tipicamente dalla fine di maggio ai primi di giugno, abbiano mostrato valori generalmente al di sotto della media». Complessivamente i bilanci invernali 2017/18 risultano mediamente i più negativi dal 2007 per quanto riguarda lo spessore della neve al suolo e i più negativi dal 2012 in termini di equivalente in acqua. Questa situazione particolarmente deficitaria è stata causata non tanto dalla carenza di precipitazioni nella stagione di accumulo, quanto dalle alte temperature primaverili unite al consistente strato di polvere sahariana che ha anticipato l’inizio della fusione nivale.

«Partendo da una situazione così negativa, per ottenere dei bilanci di massa quantomeno in equilibrio, sarebbero necessari una fine di luglio ed un periodo agosto-settembre eccezionalmente freddi e perturbati, al momento una prospettiva piuttosto improbabile. Andiamo quindi incontro all’ennesima annata negativa per i ghiacciai lombardi». Non c’è spazio, purtroppo, per l’ottimismo. «Con il clima di oggi non c’è un equilibrio, sono destinati a scomparire. Per un’inversione di tendenza ci vorrebbe un cambiamento climatico che ora è estremamente difficile da prevedere», conclude Scotti."
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luca90 ha scritto:Un estratto da La Provincia locale:

"A metà aprile un’intensissima fase calda, in connubio con una significativa deposizione di polvere sahariana, «ha innescato processi di fusione accelerata e trasformazione del mando nevoso da invernale a isotermico». "
Ma infatti è quello il problema che la maggior parte dei detrattori del GW si ostina a non capire proclamando ad ogni nevicata invernale un anno senza ablazione.

Può fare 50 metri di neve a inverno ma se già a metà aprile la neve trasforma anche in QUota il processo di accelerazione della fusione è irreversibile e il manto nevoso, umido in tutto il suo spessore modifica i bilanci stagionali in negativo. Questo perchè al suo interno la neve ha subito già tutti i metamorfismi che invece sono tipici di periodi ben più estivi.

Inoltre le temperature medie abonormi, con scarti termici ormai perennemente sopramedia (tolti 15 giorni di febbraio e marzo) non fanno altro anche aggravare il tutto.

:roll:
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Messaggio da GiulianoPhoto »

Monitoriamo le temperature di questa ondata di caldo a 4550m

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Messaggio da luca90 »

GiulianoPhoto ha scritto:
Ma infatti è quello il problema che la maggior parte dei detrattori del GW si ostina a non capire proclamando ad ogni nevicata invernale un anno senza ablazione.

Può fare 50 metri di neve a inverno ma se già a metà aprile la neve trasforma anche in QUota il processo di accelerazione della fusione è irreversibile e il manto nevoso, umido in tutto il suo spessore modifica i bilanci stagionali in negativo. Questo perchè al suo interno la neve ha subito già tutti i metamorfismi che invece sono tipici di periodi ben più estivi.

Inoltre le temperature medie abonormi, con scarti termici ormai perennemente sopramedia (tolti 15 giorni di febbraio e marzo) non fanno altro anche aggravare il tutto.

:roll:
Assolutamente giuliano. Oltretutto c'è da menzionare che spesso, negli ultimi anni, sui ghiacciai o accumuli nevosi si riversano particelle di sabbia dal deserto che ne aumentano il processo di fusione. L'onda calda in arrivo sarà di quelle toste:

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Messaggio da lities »

http://webgis.arpa.piemonte.it/webmeteo ... =002002902
Ieri +8°
Oggi +8.4°, niente male a 4500 metri ed oltre...
Qualcuno sa qual'è il record di temperatura massima più alta registrata?
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Messaggio da flintskullbraker »

Dobbiaco massima 30 gradi ,26,7 gradi alle 1930 .Dobbiaco cima piatta alta 2906 metri 15 gradi di massima attuali 12,6. L Africano è arrivato in questi ultimi due giorni e ha fatto ricordare di cosa e capace
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lities ha scritto:http://webgis.arpa.piemonte.it/webmeteo ... =002002902
Ieri +8°
Oggi +8.4°, niente male a 4500 metri ed oltre...
Qualcuno sa qual'è il record di temperatura massima più alta registrata?
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Messaggio da lities »

IMadeYouReadThis ha scritto:
lities ha scritto:http://webgis.arpa.piemonte.it/webmeteo ... =002002902
Ieri +8°
Oggi +8.4°, niente male a 4500 metri ed oltre...
Qualcuno sa qual'è il record di temperatura massima più alta registrata?
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Quindi ci avviciniamo pericolosamente al record :o
Grazie Imade! :wink:
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Messaggio da GiulianoPhoto »

Neanche quest'anno, nonostante l'innevamento quasi record per le alpi, sarà un anno favorevole per i bacini glaciali... sarà già tanto se alcuni manterranno gli arretramenti dello scorso anno.



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