Maggio 2019 - Modelli Live
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si immagino e complimenti, non volevo sminuire ma solo dire che anche da me si va alla grandemanu73 ha scritto:No Picchio, non scherzo...sono montanaro, figlio di contadini, nato in baita di montagna....
Tutto naturale ,dalla terra, preparato e fatto in casa...
Rio porta quello che vuoi che và bene!
Fine ot di cucina...al prossimo parliamo dei primi...
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A volte bisognerebbe capire che certi ot fanno solo bene.Viva le dolomiti ha scritto:È vero che l'italia ha una cucina fantastica ma non c'entra con quetsto td
Intanto segnalo questo articolo di Focus che riprende il discorso legato allo IOD e al fatto che le anomalie superficiali oceaniche siano ampiamente positive in area +. Le conseguenze sul territorio Indiano sono importanti.
"All'inizio di marzo di quest’anno il ciclone tropicale Idai ha colpito il Mozambico come mai a memoria d’uomo era successo: stime che non sono mai diventate definitive riportano di oltre 1.000 morti. Dopo Idai, il ciclone Eline, ancor più violento, si è abbattuto sulle coste orientali dell’Africa senza incontrare grandi agglomerati urbani (e facendo perciò meno vittime). E ancora, il 25 aprile, il ciclone Kenneth: un evento di categoria 4 (in una scala che va da 1 a 5) si abbatte tra il Mozambico e la Tanzania: tocca ancora dire che mai a memoria d’uomo un ciclone di tale violenza era arrivato in Tanzania, oltretutto molto tardi per la stagione dei cicloni asiatici, che di solito termina a fine marzo. Non è finita: il 3 maggio scorso il ciclone Fani, un "mostro" di categoria 5, si abbatte sulla costa orientale dell’India.
Perché tutta questa violenza sull’Oceano Indiano?
La risposta è relativamente semplice: le cause sono da ricercare nelle temperature molto elevate della superficie dell’Oceano.
I cicloni, sinonimo di uragani e tifoni, si formano sugli oceani quando grandi aree d’acqua si riscaldano sopra i 26,5 °C: ultimamente, in quell'area del Pianeta, la temperatura di estese regioni d'acqua oceanica di superficie è stata di 30 °C per periodi sempre più lunghi e ravvicinati. E i cicloni trovano in quell'energia termica (la temperatura dell’acqua) la forza e il carburante per scatenarsi.
Perché la superfice oceanica si scalda in questo modo?
In questo caso la risposta è meno semplice perché si tratta di un insieme di situazioni molto complesse.
Da un lato c'è, senza dubbio, il riscaldamento del Pianeta indotto dalle attività umane; dall’altro vi sono fattori naturali importanti, quali l’Indian Ocean Dipole, chiamato anche El Niño Indiano, un’oscillazione irregolare delle temperature della superficie del mare, in virtù del quale l’Oceano Indiano occidentale diventa alternativamente più caldo e più freddo della parte orientale dell’oceano.
A ciò si aggiunge l’energia lasciata in eredità dal "vero" El Niño (El Niño-Southern Oscillation, ENSO), dal Southern Anular Mode (il movimento nord-sud della fascia di venti occidentali che circondano l’Antartide e che interessano la latitudini medio-alte dell’emisfero meridionale del Pianeta) e, non ultimo, dall’Oscillazione di Madden-Julian (MJO), una variabilità atmosferica della fascia equatoriale che determina precipitazioni anomale anche sopra l’Oceano Indiano.
Variazioni climatiche, sia indotte sia naturali, stanno dunque colpendo regioni che, a differenza di quelle degli Stati Uniti, non hanno grandi risorse né una "protezione civile" capace di intervenire in modo efficace con piani di evuacuazione preventiva, anche se molto si è fatto negli ultimi anni, come dimostrano le buone contromisure prese in India per l'arrivo del ciclone Fani. In ogni caso, in genere le vittime di questi eventi si contano ancora a migliaia, e le caratteristiche delle regioni più esposte non aiutano: le coste del Mozambico, per fare un esempio, sono piatte e uniformi... Dopo l'uragano, l’acqua ristagna a lungo, con una serie di conseguenze non indifferenti per la popolazione."
https://www.focus.it/scienza/scienze/pe ... -e-mortali
Ciao @luca90 ^_^luca90 ha scritto:A volte bisognerebbe capire che certi ot fanno solo bene.Viva le dolomiti ha scritto:È vero che l'italia ha una cucina fantastica ma non c'entra con quetsto td
Intanto segnalo questo articolo di Focus che riprende il discorso legato allo IOD e al fatto che le anomalie superficiali oceaniche siano ampiamente positive in area +. Le conseguenze sul territorio Indiano sono importanti.
"All'inizio di marzo di quest’anno il ciclone tropicale Idai ha colpito il Mozambico come mai a memoria d’uomo era successo: stime che non sono mai diventate definitive riportano di oltre 1.000 morti. Dopo Idai, il ciclone Eline, ancor più violento, si è abbattuto sulle coste orientali dell’Africa senza incontrare grandi agglomerati urbani (e facendo perciò meno vittime). E ancora, il 25 aprile, il ciclone Kenneth: un evento di categoria 4 (in una scala che va da 1 a 5) si abbatte tra il Mozambico e la Tanzania: tocca ancora dire che mai a memoria d’uomo un ciclone di tale violenza era arrivato in Tanzania, oltretutto molto tardi per la stagione dei cicloni asiatici, che di solito termina a fine marzo. Non è finita: il 3 maggio scorso il ciclone Fani, un "mostro" di categoria 5, si abbatte sulla costa orientale dell’India.
Perché tutta questa violenza sull’Oceano Indiano?
La risposta è relativamente semplice: le cause sono da ricercare nelle temperature molto elevate della superficie dell’Oceano.
I cicloni, sinonimo di uragani e tifoni, si formano sugli oceani quando grandi aree d’acqua si riscaldano sopra i 26,5 °C: ultimamente, in quell'area del Pianeta, la temperatura di estese regioni d'acqua oceanica di superficie è stata di 30 °C per periodi sempre più lunghi e ravvicinati. E i cicloni trovano in quell'energia termica (la temperatura dell’acqua) la forza e il carburante per scatenarsi.
Perché la superfice oceanica si scalda in questo modo?
In questo caso la risposta è meno semplice perché si tratta di un insieme di situazioni molto complesse.
Da un lato c'è, senza dubbio, il riscaldamento del Pianeta indotto dalle attività umane; dall’altro vi sono fattori naturali importanti, quali l’Indian Ocean Dipole, chiamato anche El Niño Indiano, un’oscillazione irregolare delle temperature della superficie del mare, in virtù del quale l’Oceano Indiano occidentale diventa alternativamente più caldo e più freddo della parte orientale dell’oceano.
A ciò si aggiunge l’energia lasciata in eredità dal "vero" El Niño (El Niño-Southern Oscillation, ENSO), dal Southern Anular Mode (il movimento nord-sud della fascia di venti occidentali che circondano l’Antartide e che interessano la latitudini medio-alte dell’emisfero meridionale del Pianeta) e, non ultimo, dall’Oscillazione di Madden-Julian (MJO), una variabilità atmosferica della fascia equatoriale che determina precipitazioni anomale anche sopra l’Oceano Indiano.
Variazioni climatiche, sia indotte sia naturali, stanno dunque colpendo regioni che, a differenza di quelle degli Stati Uniti, non hanno grandi risorse né una "protezione civile" capace di intervenire in modo efficace con piani di evuacuazione preventiva, anche se molto si è fatto negli ultimi anni, come dimostrano le buone contromisure prese in India per l'arrivo del ciclone Fani. In ogni caso, in genere le vittime di questi eventi si contano ancora a migliaia, e le caratteristiche delle regioni più esposte non aiutano: le coste del Mozambico, per fare un esempio, sono piatte e uniformi... Dopo l'uragano, l’acqua ristagna a lungo, con una serie di conseguenze non indifferenti per la popolazione."
https://www.focus.it/scienza/scienze/pe ... -e-mortali
Cosa ne pensi di queste in fig. ???
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