monitoraggio evoluzione atmosferica Roma e regione Lazio
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So bene quello che diciamo amico mio, non mi illude la modelleria americana, mai.Lupo Silano ha scritto:a gallagher: quello che diciamo sempre.
ecmwf è il migliore modello come la statistica dimostra anche in questi grafici.
Però capisci pure che davanti a run del genere, resti un po' spiazzato poi a leggere questa convinzione così forte.
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Tutto condivisibile a patto di assumere che Reading sia infallibile fino alle 130 ore, fossimo a 72 pure pure, ma sbilanciarsi ad oggi con le certezze in un senso o nell’altro, vista la distanza, bohGallagherRM ha scritto:Intanto su Facebook. Che ne pensate?
--- PROSSIMA SETTIMANA CON FREDDO E TANTA PIOGGIA, MA ANCORA NIENTE NEVE SULLA CAPITALE ----
NB: E' consigliato seguire modelli matematici più performanti.
La prossima settimana sarà caratterizzata da un nuovo e importante peggioramento delle condizioni meteorologiche non solo sulla nostra Penisola ma su gran parte del comparto europeo. Questo a causa di una repentina ondulazione del fronte polare che tenderà a riversarsi verso latitudini più meridionali, favorendo la formazione di una profonda ciclogenesi in prossimità del Centro-Nord Italia.
Tuttavia, per 2 principali motivi è necessario ribadire che la neve a Roma sarà difficile o ai limiti dell'impossibile.
1) La disposizione sud occidentale delle correnti al suolo prevista dai principali centri di calcolo, si pone tuttavia come il nemico numero uno affinchè le nevicate raggiungano quote pianeggianti o comunque i principali quartieri della città di Roma. Il trasporto di calore dal mare effettuato ad opera dei venti di Libeccio non permetterebbe al fiocco di neve di raggiungere l'ultimo piccolo strato dell'atmosfera.
2) Il tipo di masse d'aria fredda che raggiungeranno la città di Roma, tenderanno a percorrere un lungo tragitto lungo lo strato superficiale marino dell'Oceano Atlantico (natura Polare Marittima), caricandosi di umidità e non permettendo così alla colonna d'aria di presentare un gradiente termico dilatato.
Il discorso è ovviamente differente per le zone poste nell'immediato entroterra della Provincia Romana, ove la quota neve potrà scendere di molto in caso di fenomeni intensi. Questo dettaglio necessiterà tuttavia di un maggiore approfondimento nei prossimi giorni.
Infine, è strettamente consigliato seguire gli scenari evolutivi proposti dai modelli maggiormente performanti quali Ukmo e Reading, per non cadere nella trappola di altri centri di calcolo americani che propongono configurazioni alquanto folcloristiche e prive di un senso compiuto sulle leggi della termodinamica. In tal senso, vi invitiamo a consultare il grafico delle prestazioni che li pone tutti a confronto.
- nevofilo80
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questo lavora con giuliacci ed è lo stesso che parlava di natale e capodanno con ombrelloni aperti ,GallagherRM ha scritto:Intanto su Facebook. Che ne pensate?
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NB: E' consigliato seguire modelli matematici più performanti.
La prossima settimana sarà caratterizzata da un nuovo e importante peggioramento delle condizioni meteorologiche non solo sulla nostra Penisola ma su gran parte del comparto europeo. Questo a causa di una repentina ondulazione del fronte polare che tenderà a riversarsi verso latitudini più meridionali, favorendo la formazione di una profonda ciclogenesi in prossimità del Centro-Nord Italia.
Tuttavia, per 2 principali motivi è necessario ribadire che la neve a Roma sarà difficile o ai limiti dell'impossibile.
1) La disposizione sud occidentale delle correnti al suolo prevista dai principali centri di calcolo, si pone tuttavia come il nemico numero uno affinchè le nevicate raggiungano quote pianeggianti o comunque i principali quartieri della città di Roma. Il trasporto di calore dal mare effettuato ad opera dei venti di Libeccio non permetterebbe al fiocco di neve di raggiungere l'ultimo piccolo strato dell'atmosfera.
2) Il tipo di masse d'aria fredda che raggiungeranno la città di Roma, tenderanno a percorrere un lungo tragitto lungo lo strato superficiale marino dell'Oceano Atlantico (natura Polare Marittima), caricandosi di umidità e non permettendo così alla colonna d'aria di presentare un gradiente termico dilatato.
Il discorso è ovviamente differente per le zone poste nell'immediato entroterra della Provincia Romana, ove la quota neve potrà scendere di molto in caso di fenomeni intensi. Questo dettaglio necessiterà tuttavia di un maggiore approfondimento nei prossimi giorni.
Infine, è strettamente consigliato seguire gli scenari evolutivi proposti dai modelli maggiormente performanti quali Ukmo e Reading, per non cadere nella trappola di altri centri di calcolo americani che propongono configurazioni alquanto folcloristiche e prive di un senso compiuto sulle leggi della termodinamica. In tal senso, vi invitiamo a consultare il grafico delle prestazioni che li pone tutti a confronto.
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Nel senso che sai chi è e quindi da dove ho preso il post?nevofilo80 ha scritto: questo lavora con giuliacci ed è lo stesso che parlava di natale e capodanno con ombrelloni aperti ,
Perché io so che coinvolto in quella pagina c'è Ficco, non dico Per tutti quelli..
E lo conosco, non mi pare tipo che si sbilancerebbe così vista l'ancora dilagante incertezza.
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Io aspetterei lunedì per le sentenze.iniestas ha scritto:L termiche decenti entrano a 192 ore ma a quel punto il vortice se ne e’ andato
Tutta sta cazzimma del vortice per ritrovarsi una 0 nel momento di massime prp m
Ecco perché quando stato parlare di aria artica per me e’ sempre e comunque Discount