Si concordo,, i potenziali erano già più che sufficienti.. ma di tempo ne manca..erboss ha scritto:GFS 12
minimo depressionario più cattivo ma che rimane ancorato tra Elba ed Argentario in posizione non troppo favorevole per noi. Termiche davvero al limite.
Se dovessi scegliere: meglio la corsa di stamattina.
Chi la spunterà?
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Il problema ahinoi è arcinoto con le discese fredde da N/O
termiche non eccezionali in partenza poi un run, una limatina e ti ritrovi in un attimo con la +0 e fiocchi fradici a Rocca Priora
Fortuna che il parallelo sembra tenere vive le speranze:
termiche non eccezionali in partenza poi un run, una limatina e ti ritrovi in un attimo con la +0 e fiocchi fradici a Rocca Priora
Fortuna che il parallelo sembra tenere vive le speranze:
Ultima modifica di erboss il ven gen 18, 2019 6:16 pm, modificato 1 volta in totale.
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Intanto su Facebook. Che ne pensate?
--- PROSSIMA SETTIMANA CON FREDDO E TANTA PIOGGIA, MA ANCORA NIENTE NEVE SULLA CAPITALE ----
NB: E' consigliato seguire modelli matematici più performanti.
La prossima settimana sarà caratterizzata da un nuovo e importante peggioramento delle condizioni meteorologiche non solo sulla nostra Penisola ma su gran parte del comparto europeo. Questo a causa di una repentina ondulazione del fronte polare che tenderà a riversarsi verso latitudini più meridionali, favorendo la formazione di una profonda ciclogenesi in prossimità del Centro-Nord Italia.
Tuttavia, per 2 principali motivi è necessario ribadire che la neve a Roma sarà difficile o ai limiti dell'impossibile.
1) La disposizione sud occidentale delle correnti al suolo prevista dai principali centri di calcolo, si pone tuttavia come il nemico numero uno affinchè le nevicate raggiungano quote pianeggianti o comunque i principali quartieri della città di Roma. Il trasporto di calore dal mare effettuato ad opera dei venti di Libeccio non permetterebbe al fiocco di neve di raggiungere l'ultimo piccolo strato dell'atmosfera.
2) Il tipo di masse d'aria fredda che raggiungeranno la città di Roma, tenderanno a percorrere un lungo tragitto lungo lo strato superficiale marino dell'Oceano Atlantico (natura Polare Marittima), caricandosi di umidità e non permettendo così alla colonna d'aria di presentare un gradiente termico dilatato.
Il discorso è ovviamente differente per le zone poste nell'immediato entroterra della Provincia Romana, ove la quota neve potrà scendere di molto in caso di fenomeni intensi. Questo dettaglio necessiterà tuttavia di un maggiore approfondimento nei prossimi giorni.
Infine, è strettamente consigliato seguire gli scenari evolutivi proposti dai modelli maggiormente performanti quali Ukmo e Reading, per non cadere nella trappola di altri centri di calcolo americani che propongono configurazioni alquanto folcloristiche e prive di un senso compiuto sulle leggi della termodinamica. In tal senso, vi invitiamo a consultare il grafico delle prestazioni che li pone tutti a confronto.
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NB: E' consigliato seguire modelli matematici più performanti.
La prossima settimana sarà caratterizzata da un nuovo e importante peggioramento delle condizioni meteorologiche non solo sulla nostra Penisola ma su gran parte del comparto europeo. Questo a causa di una repentina ondulazione del fronte polare che tenderà a riversarsi verso latitudini più meridionali, favorendo la formazione di una profonda ciclogenesi in prossimità del Centro-Nord Italia.
Tuttavia, per 2 principali motivi è necessario ribadire che la neve a Roma sarà difficile o ai limiti dell'impossibile.
1) La disposizione sud occidentale delle correnti al suolo prevista dai principali centri di calcolo, si pone tuttavia come il nemico numero uno affinchè le nevicate raggiungano quote pianeggianti o comunque i principali quartieri della città di Roma. Il trasporto di calore dal mare effettuato ad opera dei venti di Libeccio non permetterebbe al fiocco di neve di raggiungere l'ultimo piccolo strato dell'atmosfera.
2) Il tipo di masse d'aria fredda che raggiungeranno la città di Roma, tenderanno a percorrere un lungo tragitto lungo lo strato superficiale marino dell'Oceano Atlantico (natura Polare Marittima), caricandosi di umidità e non permettendo così alla colonna d'aria di presentare un gradiente termico dilatato.
Il discorso è ovviamente differente per le zone poste nell'immediato entroterra della Provincia Romana, ove la quota neve potrà scendere di molto in caso di fenomeni intensi. Questo dettaglio necessiterà tuttavia di un maggiore approfondimento nei prossimi giorni.
Infine, è strettamente consigliato seguire gli scenari evolutivi proposti dai modelli maggiormente performanti quali Ukmo e Reading, per non cadere nella trappola di altri centri di calcolo americani che propongono configurazioni alquanto folcloristiche e prive di un senso compiuto sulle leggi della termodinamica. In tal senso, vi invitiamo a consultare il grafico delle prestazioni che li pone tutti a confronto.