NOVEMBRE 2018 - Modelli live!
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sarei interessato a capire il perché l'orso si è allontanato così tanto..se me lo puoi spiegare te ne sarei grato.manu73 ha scritto:Purtroppo la situazione generale media degli inverni Europei è in anni da crisi profonda un pò su tutti i settori salvo poche limitate e temporanee eccezioni (se siamo in una situazione da coma irreversibile generale per ora non saprei dire ma ci siamo vicini...parlo di stagione analizzata da fine Novembre a inizio Marzo, non parlo di episodio di una settimana che come ho già detto può condizionare il giudizio locale sulla stagione ma non ne condiziona nei fatti l'impronta generale e globale)InvernoPerfetto ha scritto:iniestas ha scritto:Bgiorno a tutti!
Il pallone del gelo virtuale di fine novembre è stato anche meno di una meteora, gli effetti dello sfiato continentale a conti fatto sono stati ben più modesti di quelli fantasticati (neve in pianura al nord, neve a Torino, neve a Milano, etc etc)
Ma se per la nostra area mediterranea queste bastonate sono pane quotidiano in quanto sappiamo che il freddo le studia tutte per evitarci e che necessitano incastri particolari che qui fin da subito difettavano (assenza di un blocco serio alle medie latitudine, assenza di una radice hp solida, etc) appare più grave la grande fatica che fa il Vecchio Continente per assumere sembianze da inverno vero quando alla stagione mancano ormai pochi giorni
Tutto ciò quando oltreoceano NY è stata già coperta da una coltre di 20 cm di neve e nei prossimi due tre giorni è attesa un'ondata di gelo su tutto comparto nord orientale USA, tutto questo mentre Mosca elemosina qualche minima sottozero
Per non parlare dell'Hp termico russo siberiano figura ormai obsoleta che non riesce ad avanzare nemmeno di 2 km confinato nelle lontane lande siberiane
Insomma per adesso l'inverno vero è ancora lontano non solo dall'Italia ma anche dall'Europa a noi vicina, vedremo dunque se allo start del 1 dicembre qualcosa sarà cambiato.
Per ora sposo in pieno la linea della Redazione.
https://www.meteolive.it/news/In-primo- ... er-/76265/
sì.... è davvero incredibile come per New York siano bastati 2 giorni di preperazione affinchè, a metà novembre, si scaricassero 20 cm di neve, mentre in Europa - e attenzione, parlo di Europa, non della mite Italia - dopo decine di manovre, elevazioni, dislocazini dei lobi, vp ferito ecc.ecc.... in europa sia durato il tempo di una cena.
Oramai aspettarsi neve padana ( quella buona, vera e abbondante) è davvero un gioco al massacro delle scommesse; apsettarsi che il freddo coinvolga il mediterraneo, e tanto meno a novembre dopo una stagione caldissima, è divenuto un'attesa quasi vana, a parte i soliti colpi di teatro che ogni tanto possono verificarsi.
Ma il confronto più impietoso, cosa che rende sempre più lampante il cambio climatico sul nostro continente, effettivamente è tra New York e Mosca (nessuno osa paragonare le nostre lande), o New York e Varsavia: la difficoltà del freddo, negli ultimi decenni, di imporsi in modo duraturo - un tempo lì il gelo durava 3 mesi, non puntate di 10 giorni -perfino negli inverni dell'est è pazzesca. Tutti conoscono le dinamiche americane, ma se perfino il nord o l'est del vecchio continente ne esce sempre più a pezzi coi cugini americani, allora il tutto sta diventandoi ancora più complicato del previsto
Badate però bene che in questa crisi generale e profonda ci sono spesso da anni l'Europa ma anche il nord America occidentale, gran parte del Canada e l'Alaska ove il riscaldamento globale ha letteralmente stravolto le immagini di interi luoghi.
Un serbatoio del freddo Artico invernale sempre più contenuto e ridotto fatica a portare situazioni invernali diffuse "NORMALI" a livello termico sull'emisfero nord, sbilanciando l'oramai esiguo serbatoio del freddo invernale spesso e volentieri sul nord America centro - orientale e sulla Siberia centro-orientale, lasciando il rimanente emisfero nord spesso in balia di brodaglia mite che non riesce a smaltire calore delle settimane precedenti etc etc in un circolo vizioso che trova difficilmente e solo in rari ed estemporanei casi varianti (và da sè che il freddo cerca di rintanarsi spesso nelle solite zone ove trova esiguo terreno fertile e la mitezza cerca di espandere ulteriormente il proprio raggio d'azione nelle ampie lande da terreno fertile.
Ogni qual volta che la corrente a getto trova campo libero ad inserirsi verso il vecchio continente vengono veicolate da ovest o da sud ovest imponenti quantitativi di masse d'aria mite in qualsiasi periodo dell'anno, a fine autunno e inizio inverno sgretolano sul nascere ogni tentativo di sedimentazione del freddo ad ovest degli Urali relegandogli lo spazio di "toccata e fuga" (inutile affrontare il discorso delle Alte pressioni termiche in avvicinamento alla Russia Europea a "frenare" e deviare il getto in ondulazioni marcate...ci vorrebbero giorni per spiegare le dinamiche che hanno allontanato di migliaia di KM l' ORSO dai confini Europei con tutti gli effetti del caso nella stagione fredda)
Una serie di causa ed effetto che porta le nostre stagioni da fine Autunno e d'inverno ad essere per gran parte insipide e spuntate , che porta i divari ad essere sempre più amplificati fra noi e alcune città oltreoceano della costa orientale , che porta le temperature medie ad essere sempre più tendenti verso l'alto e difficilmente confrontabili con le medie di riferimento, che porta le medie nevose ad essere per gran parte letteralmente ridicole nell'ultimo decennio rispetto alle medie di fine secolo scorso , etc etc...
Capitolo Valpadana...qui non voglio ripetermi e non voglio essere impietoso...anche a parità di condizioni del passato si hanno effetti invernali traslati verso l'alto di 300-400m rispetto a solo 20-25 anni fà, se ci sommiamo che la temperatura media viaggia "in modo standard" parecchio oltre rispetto alle già morbide medie di riferimento in essere abbiamo già la fotografia per gran parte delle stagioni, spece per gran parte della stagione invernale (si spera sempre negli scampoli e nei brevi periodi d'eccezione) ... la Pianura padana purtroppo stà letteralmente scivolando a livello climatico e ambientale in un COMA IRREVERSIBILE come poche altre zone del pianeta.
finalmente qualcuno che fa notare questo basilare concetto a quanti oppongono all'avanzare del GW la teoria ciclica affermando che anche nel passato ci sono stati periodi caldi e miti sul pianetaellegi ha scritto:Secondo me. questo non è del tutto vero:leonardo 555 ha scritto:E chi lo dice che questi inverni miti in europa, saranno cosi anche nei prossimi decenni?Il clima è sempre cambiato nei secoli e continuerà a cambiare,freddo o caldo non si sa.Ora è un clima più caldo, non è detto che continuerà questo trend per sempre.
- al dilà del gw, il pianeta è sempre più caldo e credo che sia anche fisiologico; pensato che fino ad un centinaio di anni fa eravamo forse 1mld di persone ed ora siamo 6mld; c'è più energia in gioco e l'energia si dissipa producendo calore. Quindi il processo di riscaldamento terrestre è progressivo ed inarrestabile. L'uomo può solo rallentare questo processo. Un'inversione di tendenza è possibile, ma solo se si verificano eventi straordinari e di grande portata.
Il mio pensiero
ciò che può essere avvenuto nel 1300 trova lo stesso contesto che abbiamo oggi nel 2018?
l'energia che l'uomo è in grado di sprigionare è la stessa del 1300? o non è forze n migliaia volte alla potenza di allora....?
certo qualcuno potrebbe dire che di fronte allo spegnimento del sole alla caduta di un asteroide o ad un altro big bang anche quello che l'uomo può sprigionare dall'alto dei suoi 10 miliardi di esemplari e miliardi di macchine e attrezzature spaventose cede il passo...ma vedete già il fatto di essere costretti a pensare a delle possibilità assurde, fantascientifiche, alla fine del mondo a situazioni da romanzo implica che stiamo riconoscendo che le forze in campo sono diverse e che non sarà certamente il ciclo dell'AMO ad esempio ad arrestare un processo che immette un quantitativo di energia che secoli o millenni fa non era nemmeno pensabile...
siamo costretti quindi a pensarla in grande amici miei a scrivere un romanzo di fantascienza immaginando peraltro scenari che forse non è nemmeno il caso di augurarsi...
saluti
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Ma è normale se si pensa alla quantità di territorio che è stata cementificata negli ultimi 30 anni. Prendete delle foto satellitari della pianura padana degli anni 50 e confrontatela con quelle di oggi. Cosa si pretende se si continua a coprire la terra con cemento e asfalto inutile.manu73 ha scritto:Purtroppo la situazione generale media degli inverni Europei è in anni da crisi profonda un pò su tutti i settori salvo poche limitate e temporanee eccezioni (se siamo in una situazione da coma irreversibile generale per ora non saprei dire ma ci siamo vicini...parlo di stagione analizzata da fine Novembre a inizio Marzo, non parlo di episodio di una settimana che come ho già detto può condizionare il giudizio locale sulla stagione ma non ne condiziona nei fatti l'impronta generale e globale)InvernoPerfetto ha scritto:iniestas ha scritto:Bgiorno a tutti!
Il pallone del gelo virtuale di fine novembre è stato anche meno di una meteora, gli effetti dello sfiato continentale a conti fatto sono stati ben più modesti di quelli fantasticati (neve in pianura al nord, neve a Torino, neve a Milano, etc etc)
Ma se per la nostra area mediterranea queste bastonate sono pane quotidiano in quanto sappiamo che il freddo le studia tutte per evitarci e che necessitano incastri particolari che qui fin da subito difettavano (assenza di un blocco serio alle medie latitudine, assenza di una radice hp solida, etc) appare più grave la grande fatica che fa il Vecchio Continente per assumere sembianze da inverno vero quando alla stagione mancano ormai pochi giorni
Tutto ciò quando oltreoceano NY è stata già coperta da una coltre di 20 cm di neve e nei prossimi due tre giorni è attesa un'ondata di gelo su tutto comparto nord orientale USA, tutto questo mentre Mosca elemosina qualche minima sottozero
Per non parlare dell'Hp termico russo siberiano figura ormai obsoleta che non riesce ad avanzare nemmeno di 2 km confinato nelle lontane lande siberiane
Insomma per adesso l'inverno vero è ancora lontano non solo dall'Italia ma anche dall'Europa a noi vicina, vedremo dunque se allo start del 1 dicembre qualcosa sarà cambiato.
Per ora sposo in pieno la linea della Redazione.
https://www.meteolive.it/news/In-primo- ... er-/76265/
sì.... è davvero incredibile come per New York siano bastati 2 giorni di preperazione affinchè, a metà novembre, si scaricassero 20 cm di neve, mentre in Europa - e attenzione, parlo di Europa, non della mite Italia - dopo decine di manovre, elevazioni, dislocazini dei lobi, vp ferito ecc.ecc.... in europa sia durato il tempo di una cena.
Oramai aspettarsi neve padana ( quella buona, vera e abbondante) è davvero un gioco al massacro delle scommesse; apsettarsi che il freddo coinvolga il mediterraneo, e tanto meno a novembre dopo una stagione caldissima, è divenuto un'attesa quasi vana, a parte i soliti colpi di teatro che ogni tanto possono verificarsi.
Ma il confronto più impietoso, cosa che rende sempre più lampante il cambio climatico sul nostro continente, effettivamente è tra New York e Mosca (nessuno osa paragonare le nostre lande), o New York e Varsavia: la difficoltà del freddo, negli ultimi decenni, di imporsi in modo duraturo - un tempo lì il gelo durava 3 mesi, non puntate di 10 giorni -perfino negli inverni dell'est è pazzesca. Tutti conoscono le dinamiche americane, ma se perfino il nord o l'est del vecchio continente ne esce sempre più a pezzi coi cugini americani, allora il tutto sta diventandoi ancora più complicato del previsto
Badate però bene che in questa crisi generale e profonda ci sono spesso da anni l'Europa ma anche il nord America occidentale, gran parte del Canada e l'Alaska ove il riscaldamento globale ha letteralmente stravolto le immagini di interi luoghi.
Un serbatoio del freddo Artico invernale sempre più contenuto e ridotto fatica a portare situazioni invernali diffuse "NORMALI" a livello termico sull'emisfero nord, sbilanciando l'oramai esiguo serbatoio del freddo invernale spesso e volentieri sul nord America centro - orientale e sulla Siberia centro-orientale, lasciando il rimanente emisfero nord spesso in balia di brodaglia mite che non riesce a smaltire calore delle settimane precedenti etc etc in un circolo vizioso che trova difficilmente e solo in rari ed estemporanei casi varianti (và da sè che il freddo cerca di rintanarsi spesso nelle solite zone ove trova esiguo terreno fertile e la mitezza cerca di espandere ulteriormente il proprio raggio d'azione nelle ampie lande da terreno fertile.
Ogni qual volta che la corrente a getto trova campo libero ad inserirsi verso il vecchio continente vengono veicolate da ovest o da sud ovest imponenti quantitativi di masse d'aria mite in qualsiasi periodo dell'anno, a fine autunno e inizio inverno sgretolano sul nascere ogni tentativo di sedimentazione del freddo ad ovest degli Urali relegandogli lo spazio di "toccata e fuga" (inutile affrontare il discorso delle Alte pressioni termiche in avvicinamento alla Russia Europea a "frenare" e deviare il getto in ondulazioni marcate...ci vorrebbero giorni per spiegare le dinamiche che hanno allontanato di migliaia di KM l' ORSO dai confini Europei con tutti gli effetti del caso nella stagione fredda)
Una serie di causa ed effetto che porta le nostre stagioni da fine Autunno e d'inverno ad essere per gran parte insipide e spuntate , che porta i divari ad essere sempre più amplificati fra noi e alcune città oltreoceano della costa orientale , che porta le temperature medie ad essere sempre più tendenti verso l'alto e difficilmente confrontabili con le medie di riferimento, che porta le medie nevose ad essere per gran parte letteralmente ridicole nell'ultimo decennio rispetto alle medie di fine secolo scorso , etc etc...
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vedendo un po di modellame il rischio è alto. Tanto un dicembre in più uno in meno.......nevofilo80 ha scritto:si inizia a tombare il mese di dicembre con sopramedia marcato
Peccato se fossi cosi, sarebbe bello ed anche ora che avessimo un dicembre di cui parlare se non per l'assenza di inverno. L'anno scorso abbiamo avuto diverse articate ma in russia era molto peggio, infatti gennaio +3
Ora sembra un po il contrario, vediamo.
Intanto aspettiamo se per fine mese i nostri appennini possono ricevere qualcosa.
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tranquillo, tu non ne puoi nulla... È che davvero non ce la fai...Robertino ha scritto:Caro il mio fenomeno Inverno perfetto, che non capisco niente dittelo allo specchio, e non a me se vuoi continuare a scrivere sul forum.
Io ho capito benissimo, ho riportato le temperature di Mosca perchè si stava insinuando che a Mosca stanno a maniche corte mentre sono perfettamente in linea con il loro calendario, anzi guardati gli spaghi, prima di sparare stronzate documentati e documentatevi
Aspetto sempre fine mese per vedere il novembre più caldo di sempre, ti aspetto al varco fenomeno
- nevofilo80
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Ci vuole tempo per spiegare certe dinamiche ma provo a riassumerne il succo che in parte è già contenuto nell'esposizione sopra senza entrare nei dettagli di alcune dinamiche.neve a 0 gradi ha scritto:sarei interessato a capire il perché l'orso si è allontanato così tanto..se me lo puoi spiegare te ne sarei grato.manu73 ha scritto:Purtroppo la situazione generale media degli inverni Europei è in anni da crisi profonda un pò su tutti i settori salvo poche limitate e temporanee eccezioni (se siamo in una situazione da coma irreversibile generale per ora non saprei dire ma ci siamo vicini...parlo di stagione analizzata da fine Novembre a inizio Marzo, non parlo di episodio di una settimana che come ho già detto può condizionare il giudizio locale sulla stagione ma non ne condiziona nei fatti l'impronta generale e globale)InvernoPerfetto ha scritto:
sì.... è davvero incredibile come per New York siano bastati 2 giorni di preperazione affinchè, a metà novembre, si scaricassero 20 cm di neve, mentre in Europa - e attenzione, parlo di Europa, non della mite Italia - dopo decine di manovre, elevazioni, dislocazini dei lobi, vp ferito ecc.ecc.... in europa sia durato il tempo di una cena.
Oramai aspettarsi neve padana ( quella buona, vera e abbondante) è davvero un gioco al massacro delle scommesse; apsettarsi che il freddo coinvolga il mediterraneo, e tanto meno a novembre dopo una stagione caldissima, è divenuto un'attesa quasi vana, a parte i soliti colpi di teatro che ogni tanto possono verificarsi.
Ma il confronto più impietoso, cosa che rende sempre più lampante il cambio climatico sul nostro continente, effettivamente è tra New York e Mosca (nessuno osa paragonare le nostre lande), o New York e Varsavia: la difficoltà del freddo, negli ultimi decenni, di imporsi in modo duraturo - un tempo lì il gelo durava 3 mesi, non puntate di 10 giorni -perfino negli inverni dell'est è pazzesca. Tutti conoscono le dinamiche americane, ma se perfino il nord o l'est del vecchio continente ne esce sempre più a pezzi coi cugini americani, allora il tutto sta diventandoi ancora più complicato del previsto
Badate però bene che in questa crisi generale e profonda ci sono spesso da anni l'Europa ma anche il nord America occidentale, gran parte del Canada e l'Alaska ove il riscaldamento globale ha letteralmente stravolto le immagini di interi luoghi.
Un serbatoio del freddo Artico invernale sempre più contenuto e ridotto fatica a portare situazioni invernali diffuse "NORMALI" a livello termico sull'emisfero nord, sbilanciando l'oramai esiguo serbatoio del freddo invernale spesso e volentieri sul nord America centro - orientale e sulla Siberia centro-orientale, lasciando il rimanente emisfero nord spesso in balia di brodaglia mite che non riesce a smaltire calore delle settimane precedenti etc etc in un circolo vizioso che trova difficilmente e solo in rari ed estemporanei casi varianti (và da sè che il freddo cerca di rintanarsi spesso nelle solite zone ove trova esiguo terreno fertile e la mitezza cerca di espandere ulteriormente il proprio raggio d'azione nelle ampie lande da terreno fertile.
Ogni qual volta che la corrente a getto trova campo libero ad inserirsi verso il vecchio continente vengono veicolate da ovest o da sud ovest imponenti quantitativi di masse d'aria mite in qualsiasi periodo dell'anno, a fine autunno e inizio inverno sgretolano sul nascere ogni tentativo di sedimentazione del freddo ad ovest degli Urali relegandogli lo spazio di "toccata e fuga" (inutile affrontare il discorso delle Alte pressioni termiche in avvicinamento alla Russia Europea a "frenare" e deviare il getto in ondulazioni marcate...ci vorrebbero giorni per spiegare le dinamiche che hanno allontanato di migliaia di KM l' ORSO dai confini Europei con tutti gli effetti del caso nella stagione fredda)
Una serie di causa ed effetto che porta le nostre stagioni da fine Autunno e d'inverno ad essere per gran parte insipide e spuntate , che porta i divari ad essere sempre più amplificati fra noi e alcune città oltreoceano della costa orientale , che porta le temperature medie ad essere sempre più tendenti verso l'alto e difficilmente confrontabili con le medie di riferimento, che porta le medie nevose ad essere per gran parte letteralmente ridicole nell'ultimo decennio rispetto alle medie di fine secolo scorso , etc etc...
Capitolo Valpadana...qui non voglio ripetermi e non voglio essere impietoso...anche a parità di condizioni del passato si hanno effetti invernali traslati verso l'alto di 300-400m rispetto a solo 20-25 anni fà, se ci sommiamo che la temperatura media viaggia "in modo standard" parecchio oltre rispetto alle già morbide medie di riferimento in essere abbiamo già la fotografia per gran parte delle stagioni, spece per gran parte della stagione invernale (si spera sempre negli scampoli e nei brevi periodi d'eccezione) ... la Pianura padana purtroppo stà letteralmente scivolando a livello climatico e ambientale in un COMA IRREVERSIBILE come poche altre zone del pianeta.
L’alta pressione termica Russo-Siberiana (sempre meno Russa e anche poco Siberiana) nasce a causa del notevolissimo raffreddamento del suolo delle aree dal clima continentale fra la Siberia Centrale e la Mongolia. La poca insolazione, la lontananza dalle miti correnti atlantiche e la neve al suolo che alimenta l’effetto albedo favorisce lo sviluppo dell’alta pressione termica che mantiene il freddo (il gelo pellicolare)incollato ai bassi strati prossimi al suolo, con il passare dei giorni si estende a macchia d’olio ove trova terreno più fertile assumendo valori di pressione spesso spaventosi (sono della Mongolia i valori record di pressione mai registrati in inverno, mi sembra vicino ai 1080 millibar) cercando di dilagare verso le zone ove trova terreno fertile per l’espansione.
Negli ultimi anni il terreno fertile diventa sempre meno verso la Russia Europea trovando gli Urali come termine spesso massimo di espansione verso ovest per i motivi di cui abbiamo in parte discusso sopra (intrusione correnti atlantiche, mancanza copertura nevosa etc etc…), trova un poco più spazio verso la Siberia Orientale e il Giappone.
Và altresì segnalato che negli ultimi anni salvo casi particolari l’estensione dell’alta pressione termica sulle sconfinate steppe Siberiane ammantate al suolo da nebbie, gelo siderale, polvere di diamante etc etc assume MENO estensione che in passato anche perché spesso si raggiungono sempre più in ritardo sul calendario le situazioni IDEALI per la sua formazione e suo sviluppo già nei luoghi di origine.
Una serie di motivi, che spesso sono concatenati ed effetto uno dell’altro, portano sempre meno l’alta pressione Termica Russo Siberiana (ORSO) a mettere il naso e il suo carico di freddo pellicolare stazionante ad ovest degli Urali a pilotare in modo diretto o indiretto le dinamiche bariche dell’Europa orientale in primis ma non solo…(purtroppo la partenza tardiva di certe Macro dinamiche invernali non aiuta i nostri settori… più tardi nasce, meno si estende e meno influenza… l’incremento delle ore di luce dalla fase finale di Gennaio e ancor più su Febbraio favorisce ad esempio magari scambi di calore o retrogressioni fredde legati ad altre dinamiche ma l’alta pressione termica perde gradualmente di estensione ad ovest perché iniziano a venire meno i suoi componenti di sviluppo)
Ciao