Febbraio 2018 - Modelli Live

Discussioni meteorologiche sul tempo previsto nei prossimi giorni ma anche climatologia e discussioni sui run dei vari modelli: è la stanza principale, quella più affollata e seguita.

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Salento92
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Messaggio da Salento92 »

GallagherRM ha scritto:
leo93 ha scritto:Ens di gfs molto brutte
Solo nel long e fanta che, appunto, sono long e fanta.
quanto vorrei che sti personaggi di meteolive si prendono una cantonata quanto oggi e domani con reading che va per la sua e se li tira tutti dietro....
sti antimeridionali
magiadellaneve
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Messaggio da magiadellaneve »

Immaginemedia abbassata ma cambia poco secondo me....vedremo tra stasera e domattina
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Salento92
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Messaggio da Salento92 »

tom71 ha scritto:Centro europa, nord italia e parte del centro
Centro europa, nord italia e parte del centro
Centro europa, nord italia e parte del centro

E questo il ritornello ogni mezzora da parte della redazione, in ogni articolo o trafiletto, a proposito del gelo della prossima settimana.

Lo abbiamo capito!!!!!!
qualcuno dica a sta gente che esiste un'italia sotto roma, sti pagliacci
scand++
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Messaggio da scand++ »

Bene, ora diamo un po’ di numeri, in particolare parliamo di energia, la grandezza fisica più importante dell’universo, rispetto alla quale ogni fenomeno naturale di qualsiasi tipo (gravitazionale, elettromagnetico, termodinamico) deve sottostare. E’ scritto nelle leggi fondamentali dell’universo.
Vi avevo promesso un confronto con il passato.
Più volte in questi giorni, ho nominato un anno innominabile: il 1956.
Il mio richiamo a quell’anno non è dovuto tanto agli effetti che la futura colata potrebbe avere sui suoli italici, che sono tutti da vedere e analizzare nella fase post ondata, ma in relazione all’estensione emisferica del lago gelido ed al suo potenziale di raffreddamento.
In che termini si può esprimere il potenziale di una colata? Quando si parla di masse in termini di volume, densità di massa, e di temperatura, termodinamicamente si parla di “calore potenziale” o più scientificamente di entropia (capacità di un sistema termodinamico di scambiare calore a temperatura costante). Ad esempio, prendiamo una pentola di acqua fredda, quanto calore ci vuole per portare l’acqua dalla temperatura t1 a t2? Naturalmente la quantità di calore necessaria, sarà proporzionale alla massa, al calore specifico dell’acqua (4.18 J/(kg*C°)) e alla differenza fra t2 e t1. Analogamente, potremmo definire un “potenziale freddo” per una massa d’aria, calcolando quanto calore occorrerebbe idealmente fornire alla massa, per portarla ad una certa temperatura.
Bene, fatte queste premesse, mi son divertito a fare questi calcoli ed un confronto, fra la colata prevista a 120 h in Reading e, la colata, nella sua massima espressione, in termini di picchi di gelo ed estensione, del 1956.
Naturalmente, il confronto può essere fatto velocemente, in gergo “a mano”, solo con determinate approssimazioni che di seguito si riportano:
- si suppone la pressione atmosferica pari a 101 KPa costante;
- si suppone il calore specifico a volume costante di 718 J/(kg*K), competente a temperature comprese fra (20° - 40° C);
- si considera soltanto lo strato d’aria dei primi 1500 m dalla superficie terrestre;
- si considera come “area di colata”, l’inviluppo della regione, descritta dall’isoterma dei -20 e, continua dalla zona di stacco di colata, fino alla latitudine più bassa raggiunta;
- si considera la massa dell’aria al metro cubo, pari a 1,225 kg/mc, costante con l’altezza.
Fatte queste doverose premesse, andiamo a calcolare quanto calore occorrerebbe idealmente fornire alle colate del 2018 e del 1956, inviluppate come sopra, per portare la massa di colata, alla temperatura di 0°C.
Di seguito si riportano le mappe con le calcolazioni effettuate.
Immagine
Risulta chiaro che il confronto fra le due colate ci sta tutto; inoltre, appare evidente che, se andiamo a verificare i numeri, questi ci dicono che il potenziale di raffreddamento della colata prossima ventura, risulta addirittura superiore a quello competente al nocciolo che si è portato sull’Europa nel febbraio del 1956.
Per renderci conto di cosa si parla, confrontiamo i valori d’energia ricavati con alcune grandezze energetiche di riferimento. La bomba atomica di Hiroshima ha liberato circa 15 kT di energia e cioè 6.27 10^13 J di energia; stiamo parlando, per equivalenze energetiche teoriche, dell’ordine di grandezza di 100 milioni di bombe di Hiroshima, o di 100 mila bombe H (le più potenti mai fatte esplodere dall’uomo sulla faccia della terra), per portare queste masse d’aria alla temperatura di 0°C.
Incredibile davvero.
Ultima modifica di scand++ il mer feb 21, 2018 3:22 pm, modificato 1 volta in totale.
leo93
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Messaggio da leo93 »

Vorrei porre una domanda, la lacuna barica attualmente nel Mediterraneo fino a domenica , siamo sicuri che non risucchi tutta l'aria gelida verso di noi? Io sono convinto che saremo noi l'obbiettivo della colata...
iniestas
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Messaggio da iniestas »

anche il Co. Giuliacci parla per l'Italia di ondata di gelo storica tra le più forti dell'ultimo secolo

mio consiglio: piano piano distacchiamoci dai Gm e non appena la colata siberiana accosterà la Russia europea cominciamo a vederne gli effetti con un now casting europeo che è la migliore cosa
Matese88
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Messaggio da Matese88 »

La maggioranza delle corse sono ottime
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picchio70
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Messaggio da picchio70 »

Ragazzi ma cosa conta, quello che dicono le carte
o quello che desidera la redazione??
Obiettivo raggiunto 100%
Immagine
Il resto so chiacchiere.
castellana grotte
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Messaggio da castellana grotte »

Salento92 ha scritto:
tom71 ha scritto:Centro europa, nord italia e parte del centro
Centro europa, nord italia e parte del centro
Centro europa, nord italia e parte del centro

E questo il ritornello ogni mezzora da parte della redazione, in ogni articolo o trafiletto, a proposito del gelo della prossima settimana.

Lo abbiamo capito!!!!!!
qualcuno dica a sta gente che esiste un'italia sotto roma, sti pagliacci
Hanno ragione scusami questa mattina il sud non ha più speranze quindi cosa devono dire per noi allerta pioggia?
iniestas
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Messaggio da iniestas »

scand++ ha scritto:Bene, ora diamo un po’ di numeri, in particolare parliamo di energia, la grandezza fisica più importante dell’universo, rispetto alla quale ogni fenomeno naturale di qualsiasi tipo (gravitazionale, elettromagnetico, termodinamico) deve sottostare. E’ scritto nelle leggi fondamentali dell’universo.
Vi avevo promesso un confronto con il passato.
Più volte in questi giorni, ho nominato un anno innominabile: il 1956.
Il mio richiamo a quell’anno non è dovuto tanto agli effetti che la futura colata potrebbe avere sui suoli italici, che sono tutti da vedere e analizzare nella fase post ondata, ma in relazione all’estensione emisferica del lago gelido ed al suo potenziale di raffreddamento.
In che termini si può esprimere il potenziale di una colata? Quando si parla di masse in termini di volume, densità di massa, e di temperatura, termodinamicamente si parla di “calore potenziale” o più scientificamente di entropia (capacità di un sistema termodinamico di scambiare calore a temperatura costante). Ad esempio, prendiamo una pentola di acqua fredda, quanto calore ci vuole per portare l’acqua dalla temperatura t1 a t2? Naturalmente la quantità di calore necessaria, sarà proporzionale alla massa, al calore specifico dell’acqua (4.18 J/(kg*C°)) e alla differenza fra t2 e t1. Analogamente, potremmo definire un “potenziale freddo” per una massa d’aria, calcolando quanto calore occorrerebbe idealmente fornire alla massa, per portarla ad una certa temperatura.
Bene, fatte queste premesse, mi son divertito a fare questi calcoli ed un confronto, fra la colata prevista a 120 h in Reading e, la colata, nella sua massima espressione, in termini di picchi di gelo ed estensione, del 1956.
Naturalmente, il confronto può essere fatto velocemente, in gergo “a mano”, solo con determinate approssimazioni che di seguito si riportano:
- si suppone la pressione atmosferica pari a 101 KPa costante;
- si suppone il calore specifico a volume costante di 718 J/(kg*K), competente a temperature comprese fra (20° - 40° C);
- si considera soltanto lo strato d’aria dei primi 1500 m dalla superficie terrestre;
- si considera come “area di colata”, l’inviluppo della regione, descritta dall’isoterma dei -20 e, continua dalla zona di stacco di colata, fino alla latitudine più bassa raggiunta;
- si considera la massa dell’aria al metro cubo, pari a 1,225 kg/mc, costante con l’altezza.
Fatte queste doverose premesse, andiamo a calcolare quanto calore occorrerebbe idealmente fornire alle colate del 2018 e del 1956, inviluppate come sopra, per portare la massa di colata, alla temperatura di 0°C.
Di seguito si riportano le mappe con le calcolazioni effettuate.
Immagine
Risulta chiaro che il confronto fra le due colate ci sta tutto; inoltre, appare evidente che, se andiamo a verificare i numeri, questi ci dicono che il potenziale di raffreddamento della colata prossima ventura, risulta addirittura superiore a quello competente al nocciolo che si è portato sull’Europa nel febbraio del 1956.
Per renderci conto di cosa si parla, confrontiamo i valori d’energia ricavati con alcune grandezze energetiche di riferimento. La bomba atomica di Hiroshima ha liberato circa 15 kT di energia e cioè 6.27 10^13 J di energia; stiamo parlando, per equivalenze energetiche teoriche, dell’ordine di grandezza di 100 milioni di bombe di Hiroshima, o di 100 mila bombe H (le più potenti mai fatte esplodere dall’uomo sulla faccia della terra), per portare queste masse d’aria alla temperatura di 0°C.
Incredibile davvero.


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Matese88
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Messaggio da Matese88 »

scand++ ha scritto:Bene, ora diamo un po’ di numeri, in particolare parliamo di energia, la grandezza fisica più importante dell’universo, rispetto alla quale ogni fenomeno naturale di qualsiasi tipo (gravitazionale, elettromagnetico, termodinamico) deve sottostare. E’ scritto nelle leggi fondamentali dell’universo.
Vi avevo promesso un confronto con il passato.
Più volte in questi giorni, ho nominato un anno innominabile: il 1956.
Il mio richiamo a quell’anno non è dovuto tanto agli effetti che la futura colata potrebbe avere sui suoli italici, che sono tutti da vedere e analizzare nella fase post ondata, ma in relazione all’estensione emisferica del lago gelido ed al suo potenziale di raffreddamento.
In che termini si può esprimere il potenziale di una colata? Quando si parla di masse in termini di volume, densità di massa, e di temperatura, termodinamicamente si parla di “calore potenziale” o più scientificamente di entropia (capacità di un sistema termodinamico di scambiare calore a temperatura costante). Ad esempio, prendiamo una pentola di acqua fredda, quanto calore ci vuole per portare l’acqua dalla temperatura t1 a t2? Naturalmente la quantità di calore necessaria, sarà proporzionale alla massa, al calore specifico dell’acqua (4.18 J/(kg*C°)) e alla differenza fra t2 e t1. Analogamente, potremmo definire un “potenziale freddo” per una massa d’aria, calcolando quanto calore occorrerebbe idealmente fornire alla massa, per portarla ad una certa temperatura.
Bene, fatte queste premesse, mi son divertito a fare questi calcoli ed un confronto, fra la colata prevista a 120 h in Reading e, la colata, nella sua massima espressione, in termini di picchi di gelo ed estensione, del 1956.
Naturalmente, il confronto può essere fatto velocemente, in gergo “a mano”, solo con determinate approssimazioni che di seguito si riportano:
- si suppone la pressione atmosferica pari a 101 KPa costante;
- si suppone il calore specifico a volume costante di 718 J/(kg*K), competente a temperature comprese fra (20° - 40° C);
- si considera soltanto lo strato d’aria dei primi 1500 m dalla superficie terrestre;
- si considera come “area di colata”, l’inviluppo della regione, descritta dall’isoterma dei -20 e, continua dalla zona di stacco di colata, fino alla latitudine più bassa raggiunta;
- si considera la massa dell’aria al metro cubo, pari a 1,225 kg/mc, costante con l’altezza.
Fatte queste doverose premesse, andiamo a calcolare quanto calore occorrerebbe idealmente fornire alle colate del 2018 e del 1956, inviluppate come sopra, per portare la massa di colata, alla temperatura di 0°C.
Di seguito si riportano le mappe con le calcolazioni effettuate.
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Risulta chiaro che il confronto fra le due colate ci sta tutto; inoltre, appare evidente che, se andiamo a verificare i numeri, questi ci dicono che il potenziale di raffreddamento della colata prossima ventura, risulta addirittura superiore a quello competente al nocciolo che si è portato sull’Europa nel febbraio del 1956.
Per renderci conto di cosa si parla, confrontiamo i valori d’energia ricavati con alcune grandezze energetiche di riferimento. La bomba atomica di Hiroshima ha liberato circa 15 kT di energia e cioè 6.27 10^13 J di energia; stiamo parlando, per equivalenze energetiche teoriche, dell’ordine di grandezza di 100 milioni di bombe di Hiroshima, o di 100 mila bombe H (le più potenti mai fatte esplodere dall’uomo sulla faccia della terra), per portare queste masse d’aria alla temperatura di 0°C.
Incredibile davvero.
Dottor Scand, grazie! Qualcosa lo intuisco pure io allora
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eb717
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Messaggio da eb717 »

sCAND+ da paura...analisi da grande come sempre! ;)
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nibuck
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Messaggio da nibuck »

Clamoroso Ulteriore Miglioramento Delle Ens Almeno Centro Tirreniche.....Media Che Sprofonda Intorno Ai -7 È Numerosissimi clusters Sembrano Sposare In Pieno La tesi Di Scand In merito Alla scaldata Come Anche Più Della Metà delle corse Va A Fotocopiare reading 00.....Io aspetto intanto Ancora Un Analisi dettagliata della redazione in merito "alla in affidabilità" di reading 00. .....attendo fiducioso :lol:
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Salento92
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Messaggio da Salento92 »

castellana grotte ha scritto:
Salento92 ha scritto:
tom71 ha scritto:Centro europa, nord italia e parte del centro
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Lo abbiamo capito!!!!!!
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finchè reading non si accoda a gfs devono tenere aperte tutte le opzioni
nocerameteouno
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Iscritto il: mar gen 15, 2013 9:43 am
Località: NOCERA INFERIORE

Messaggio da nocerameteouno »

Caro Andrea, stamane col rispetto di tutti, sei come un'oasi nel deserto dove il sole picchia a mezzogiorno e ci sono 50 gradi.
Un saluto.
Bloccato