Monitoraggio dinamiche vp 2017-2018

Discussioni meteorologiche sul tempo previsto nei prossimi giorni ma anche climatologia e discussioni sui run dei vari modelli: è la stanza principale, quella più affollata e seguita.

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Burian2012
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Messaggio da Burian2012 »

IMadeYouReadThis sinceramente, amico, non credo ad un SW a Febbraio ma a un abbattimento del valore positivo del NAM che scenderebbe a quota zero!
Tuttavia non credo che, soprattutto quest anno come lo scorso, la Stratosfera sia di vitale importanza, non riuscendo a comunicare un precondizionamento nella fase ESE Cold, dubito che lo faccia con un ESE Warm.
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Burian2012 ha scritto:IMadeYouReadThis sinceramente, amico, non credo ad un SW a Febbraio ma a un abbattimento del valore positivo del NAM che scenderebbe a quota zero!
Tuttavia non credo che, soprattutto quest anno come lo scorso, la Stratosfera sia di vitale importanza, non riuscendo a comunicare un precondizionamento nella fase ESE Cold, dubito che lo faccia con un ESE Warm.
Il nam è già a 0 (al 18 gennaio) e sta andando già negativo probabilmente. No infatti ho parlato di condizionamento come ipotesi . Comunque ad ogni fenomeno che avviene in stratosfera per evitare il coupling la troposfera reagisce. Non ne viene condizionata ma avvengono comunque movimenti importanti
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IMadeYouReadThis ha scritto:
Burian2012 ha scritto:IMadeYouReadThis sinceramente, amico, non credo ad un SW a Febbraio ma a un abbattimento del valore positivo del NAM che scenderebbe a quota zero!
Tuttavia non credo che, soprattutto quest anno come lo scorso, la Stratosfera sia di vitale importanza, non riuscendo a comunicare un precondizionamento nella fase ESE Cold, dubito che lo faccia con un ESE Warm.
Il nam è già a 0 (al 18 gennaio) e sta andando già negativo probabilmente. No infatti ho parlato di condizionamento come ipotesi . Comunque ad ogni fenomeno che avviene in stratosfera per evitare il coupling la troposfera reagisce. Non ne viene condizionata ma avvengono comunque movimenti importanti
Quindi per te anche senza il condizionamento della Troposfera, una Stratosfera più calda agirebbe sulle sorti invernali?
Ma che senso ha se poi i piani non comunicano? :roll: :wink:
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Burian2012 ha scritto:
Quindi per te anche senza il condizionamento della Troposfera, una Stratosfera più calda agirebbe sulle sorti invernali?
Ma che senso ha se poi i piani non comunicano? :roll: :wink:
Haha no no si vede che mi sono spiegato male :wink:
Abbiamo avuto in Ese cold non condizionante. La troposfera ha continuato a trasportare flussi di calore verso la stratosfera e abbiamo avuto un primo spostamento del core del VPT a fine dicembre. A seguito di questo abbiamo avuto un periodo da nam molto positivo ma il condizionamento è avvenuto solo in stratosfera. Ora il Nam è già tornato negativo dopo il primo warming di tipo minor avvenuto in area siberiana negli scorsi giorni che ha portato nuovamente un'anomalia + dei gpt anche in alta stratosfera. Successivamento assisteremo molto probabilmente ad una serie di warming che potrebbero portare ad un progressivo indebolimento del VPS. I piani comunicano anche se non c'è coupling e un Ao negativo possibile a 10hpa di certo non è un male per il VPT che beneficerebbe di un VPS non più opposto permettendogli quindi di prendere in mano "le redini" del vortice polare a tutti gli effetti

Spero di essermi spiegato meglio. Se non sei d'accordo dimmi pure se ho sbagliato qualcosa


:wink:
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IMadeYouReadThis ha scritto:
Burian2012 ha scritto:
Quindi per te anche senza il condizionamento della Troposfera, una Stratosfera più calda agirebbe sulle sorti invernali?
Ma che senso ha se poi i piani non comunicano? :roll: :wink:
Haha no no si vede che mi sono spiegato male :wink:
Abbiamo avuto in Ese cold non condizionante. La troposfera ha continuato a trasportare flussi di calore verso la stratosfera e abbiamo avuto un primo spostamento del core del VPT a fine dicembre. A seguito di questo abbiamo avuto un periodo da nam molto positivo ma il condizionamento è avvenuto solo in stratosfera. Ora il Nam è già tornato negativo dopo il primo warming di tipo minor avvenuto in area siberiana negli scorsi giorni che ha portato nuovamente un'anomalia + dei gpt anche in alta stratosfera. Successivamento assisteremo molto probabilmente ad una serie di warming che potrebbero portare ad un progressivo indebolimento del VPS. I piani comunicano anche se non c'è coupling e un Ao negativo possibile a 10hpa di certo non è un male per il VPT che beneficerebbe di un VPS non più opposto permettendogli quindi di prendere in mano "le redini" del vortice polare a tutti gli effetti

Spero di essermi spiegato meglio. Se non sei d'accordo dimmi pure se ho sbagliato qualcosa


:wink:
In pratica è una carta da giocare in più, un'arma in più, ma se la Troposfera, disgraziatamente decidesse di andare in "letargo" non ci faremmo niente lo stesso, e sarebbe una sfiga totale meteorologicamente parlando ora che la Stratosfera non è più ostile come prima.
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Burian2012 ha scritto:
In pratica è una carta da giocare in più, un'arma in più, ma se la Troposfera, disgraziatamente decidesse di andare in "letargo" non ci faremmo niente lo stesso, e sarebbe una sfiga totale meteorologicamente parlando ora che la Stratosfera non è più ostile come prima.
Si esatto è una carta in più.

E no dai, non andrà in letargo proprio ora la troposfera :lol: Va bene che abbiamo sfiga ma a tutto c'è un limite
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IMadeYouReadThis ha scritto:
Burian2012 ha scritto:
In pratica è una carta da giocare in più, un'arma in più, ma se la Troposfera, disgraziatamente decidesse di andare in "letargo" non ci faremmo niente lo stesso, e sarebbe una sfiga totale meteorologicamente parlando ora che la Stratosfera non è più ostile come prima.
Si esatto è una carta in più.

E no dai, non andrà in letargo proprio ora la troposfera :lol: Va bene che abbiamo sfiga ma a tutto c'è un limite
Ad ogni modo non credo in un Febbraio piatto e mite!

Nel 2014 fu una schifezza, nel 2015 ci fu un Febbraio normale, anzi pure leggermente più freddo della media 1971-2000 con -0.5°C se non erro, nel 2016 fu un'emerita schifezza alla pari del successore nel 2017!

Ora, penso, anche per statistica dovrebbe toccarci un Febbraio buono non dico più freddo della media ma almeno normale.

Questa normalità poi non è detto che venga da ondate gelide ma anche da semplici ondate fredde artico-marittime come nel 2015.

Piccolo esempio, nel 2013 Febbraio chiude con -1.32°C dalla 1971-2000 ma non ci fu nessun evento di rilievo.
Quindi non è detto che ci sia per forza una fase gelida, ma 4-5 saccature artico-marittime potrebbero far scendere le anomalie di molto così come una lunga fase mite con all'interno una fase gelida potrebbe portare anomalie a 0 ma sarebbe frutto di due periodi opposti.
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Burian2012 ha scritto: Ad ogni modo non credo in un Febbraio piatto e mite!

Nel 2014 fu una schifezza, nel 2015 ci fu un Febbraio normale, anzi pure leggermente più freddo della media 1971-2000 con -0.5°C se non erro, nel 2016 fu un'emerita schifezza alla pari del successore nel 2017!

Ora, penso, anche per statistica dovrebbe toccarci un Febbraio buono non dico più freddo della media ma almeno normale.

Questa normalità poi non è detto che venga da ondate gelide ma anche da semplici ondate fredde artico-marittime come nel 2015.

Piccolo esempio, nel 2013 Febbraio chiude con -1.32°C dalla 1971-2000 ma non ci fu nessun evento di rilievo.
Quindi non è detto che ci sia per forza una fase gelida, ma 4-5 saccature artico-marittime potrebbero far scendere le anomalie di molto così come una lunga fase mite con all'interno una fase gelida potrebbe portare anomalie a 0 ma sarebbe frutto di due periodi opposti.
Io sono un po' più pessimista, specialmente se non dovesse concretizzarsi l'ingresso da est del 4-8 febbraio.

Ma confido nella tua visione ottimistica :D
scand++
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Messaggio da scand++ »

Prima di portare un‘analisi long range con target i prossimi 10/15gg, si sono attesi alcuni segnali esplicativi (a dir la verità presenti anche negli scorsi giorni); tuttavia, se pur con le idee più chiare, ancora non si può certamente affermare di aver dipanato la matassa, ma sulla base di tali parametri appare lecito sbilanciarsi nei ranghi di una ragionevole affidabilità.

Procediamo come di consuetudine analizzando la situazione in stratosfera.

Immagine

Per quanto concerne il grafico dei flussi a cura della FU Berlin (grafico in alto a sx), si è esaminato, nella precedente analisi, come il vps sia stato caratterizzato da un permanente e stazionario forcing da parte della wave pacifica. Questo forcing, da un lato ha generato buoni valori del flusso di calore al polo, dall’altra ha causato una compressione e decentramento del vps, generandone un allungamento in forma ellissoidica del core con asse maggiore disteso tra America settentrionale ed Asia orientale, disposizione questa che ha caratterizzato i due mesi dell’inverno in itinere. Si è parlato inoltre, di una alta frequenza di contrazione ed allungamento da parte del vps (5-7gg), con fasi di allungamento coincidenti con l’attivazione di trasferimenti di vorticità potenziali sul Canada, ondate di freddo sull’America settentrionale e risposta zonale sull’Europa, mentre le fasi di contrazione sono contraddistinte da un accentramento delle vorticità potenziali ed un aumento di velocità zonale media u per conservazione del momento angolare. Queste fasi, a partire della fine anno, si sono ripresentate ciclicamente per tre volte con un intervallo temporale (periodo di forzante in vorticità potenziale vps-vpt e risposta in accentramento) di circa 7 giorni.
Nel grafico dei flussi si è evidenziato, tramite le 4 frecce verticali blu chiare, i 3 eventi di abbattimento dei flussi EPV, aumento delle velocità zonali a 1,10 e 30 hPa (con lag temporale di 1 gg e 3 gg fra le varie superfici isobariche), derivata nulla delle u e corrispondente valore nullo dei u change due EPV e abbattimento dei flussi di geopotenziale e temperatura a 30 hPa.
Come si evince dall’elaborazione grafica, si evidenziano tre fasi nelle quali i vettori di EPV mostrano dapprima un aumento nei flussi di calore (vedi riquadri gialli) diretti verso l’alto (e poi diretti verso i poli poleward) e un trasferimento all’equatore della componente del flusso di momento (uv>0) (vedi (1)), poi nella fase successiva (contrassegnata con i riquadri azzurri) si registra un significativo abbattimento dei flussi verticali (componente Fz della (1)) fino all’inversione, ed una rotazione della componente orizzontale degli EPV (componente Fy vedi (1)) verso il polo (90°N) (-uv>0).
Se si esaminano le mappe di vorticità potenziale della superficie isoentropica di 850 k, si evidenzia la curva corrispondente al parallelo dei 60°N (cerchio rosso) e l’inviluppo delle zone a vorticità potenziale > 800 Km2/(kg s) (curva verde). La prima mappa si riferisce ad oggi, mentre la seconda è una proiezione a 120 h; si nota come allo stato attuale, la curva verde si presenti allungata, di forma ellissoidica e con baricentro d’area distante dal polo geografico con lo stesso che appare addirittura tangente alla curva stessa. Tale conformazione è riscontrabile anche nella vicina mappa di geopotenziale e temperatura sulla superficie isobarica di 10 hPa; la disposizione in essere è frutto di alcuni giorni caratterizzati da flusso di calore verso l’alto e flusso di momento verso l’equatore (secondo quadrato giallo da sx); ora nei prossimi 5 giorni è previsto un abbattimento dei flussi di calore e l’inversione della direzione dei flussi di momento, i quali tenderanno a direzionarsi verso il polo. Il risultato è visibile nella mappa delle vorticità potenziali sulla superficie isoentropica di 850 k a 120 h, con la curva verde di forma piuttosto tondeggiante, con baricentro d’area più vicino al polo geografico e curva quasi tutta compresa entro il parallelo 60°N. Pertanto possiamo affermare che si prevede un flusso di vorticità potenziale positivo (verso il polo nord).
Di seguito si esplicita su base fisico - matematica questa dinamica.
Ci si riferisca alla (2): il primo termine rappresenta la circuitazione (integrale della proiezione del vettore lungo la tangente alla curva stessa, esteso a tutta la curva chiusa) del vettore velocità zonale, su di una curva che, per riferimento, facciamo coincidere con il parallelo 60°N; per il teorema di Stockes, si ha la prima uguaglianza che esplicita il fatto che la circuitazione in oggetto, è pari al flusso del rotore del campo vettoriale di velocità, all’interno della superficie racchiusa dalla curva in oggetto. Il rotore è un operatore differenziale di tipo vettoriale che indica, a livello fisico, il modulo, la direzione ed il verso, della “rotazionalità” di un campo vettoriale (vorticità); pertanto, sempre riferendosi alla (2), tramite la seconda uguaglianza, tale flusso è pari a quello della vorticità sulla superficie delimita al contorno dalla curva di ciruitazione. Nel presente caso, la curva si è detto essere il parallelo 60°N e la superficie quella dell’ellissoide terrestre compresa entro i 60°N e i 90°N. La (2) per quanto detto, mette quindi in relazione il valore medio della velocità zonale in corrispondenza del parallelo 60°N e la “quantità” di vorticità, connessa al vps, all’interno della zona polare (60-90°N). Quindi, più risulta alto il valore medio della velocità zonale, più, di contro, aumenta la vorticità. Ecco spiegato il perché del fatto che ad una contrazione del vps, si assiste ad un aumento del vento zonale e viceversa. La (2) esplicita alcune informazioni anche sul primo termine della (1) (componenti degli EPV Elliassen Palm Vector) che si riferisce come detto al trasporto di momento. Il momento in oggetto, risulta proporzionale alla velocità zonale (in quanto il momento è definito come integrale lungo una traiettoria del campo vettoriale delle velocità per la distanza dal centro di rotazione del punto di applicazione); il termine v indica la velocità di avanzamento di tale momento verso il polo (termine che definisce il flusso). Riferendosi alla (2) la Fy di EPV (1) può essere allora anche visto, come il prodotto di due circuitazioni, una che tiene conto delle proiezioni di u sulla tangente della curva ed, un’altra, che tiene conto della proiezione dei vettori u lungo la normale alla curva. Pertanto anche il terzo termine della (2) dovrebbe essere moltiplicato, per uguaglianza, con la circuitazione delle componenti ortogonali alla curva del campo vettoriale delle u; in tal modo, l’integrale delle vorticità sulla superficie racchiusa dalla curva, andrebbe moltiplicato per la quantità suddetta che definisce il flusso, esplicitando, in tal senso, il significato della prima componente di EPV come flusso di vorticità sulla superficie delimitata dalla curva di riferimento. Ecco quindi spiegato la relazione fra la direzione dei vettori EPV verso il polo, il riaccentramento delle vorticità potenziali (area 60°-90°N) e l’aumento delle velocità zonali in corrispondenza del parallelo 60°N.
Proseguendo nell’analisi, nel grafico del flussi si è evidenziato una quarta fase di azzeramento dei flussi di calore e riaccentramento di vorticità al polo (terzo quadrato azzurro da sx) preceduto da una fase di ripartenza dei flussi di calore (terzo riquadro giallo); tale fase è prevista per gli ultimi giorni di gennaio e primi di febbraio. La dinamica di risposta del vps probabilmente sarà sempre la stessa osservata finora: prima una fase di compressione del vps da parte dell’onda pacifica, vorticità potenziali in decentramento su Canada e Siberia orientale, divergenza dei flussi, contrazione del vps con riaccentramento di vorticità ed aumento degli zonal wind.


Passiamo ora all’analisi dell’alta troposfera bassa stratosfera, piano di comunicazione tropo-strato.

Immagine

Nel long range dei gm, viene vista da più giorni, ad un target temporale di circa 8/10gg da oggi, la formazione di un’onda di Rossby in Atlantico. Tale accadimento appare supportato anche dalla MJO (Madden Julian Oscillation -convezione equatoriale) che viene prevista in fase 6 con successiva migrazione fase 7 fuori dal cerchio, fasi compatibili con un Atlantic Ridge in migrazione verso una configurazione Scand+.
Si è parlato sopra della possibile formazione di un’onda di Rossby in Atlantico; di seguito si esplicitano con rigore fisico matematico le caratteristiche di stazionarietà, lunghezza d’onda e propagazione.
Si consideri la formula (3); questa esplicita la velocità di propagazione di un’onda, in funzione della velocità zonali u, della lunghezza d’onda della Rossby in oggetto L e del parametro di Rossby K, dipendente a sua volta dalla velocità di rotazione terrestre omega, la latitudine fi, il raggio terrestre R. Come si evince dalla (3), la velocità di propagazione aumenta con u e con L, cioè la stazionarietà (tempo di permanenza del campo di alti geopotenziali e temperatura nella stessa zona con blocking alle westerlies) aumenta al diminuire delle velocità zonali medie e all’aumentare dell’ampiezza L (parametro correlato all’energia tramite il quadrato dello stesso).
Si faccia ora riferimento alle mappe di geopotenziale e temperatura sulla superficie isobarica di 150 hPa a 96 h e 240h (target temporale sviluppo onda di Rossby); nella mappa a 96 h si evince una buona intrusione dell’onda pacifica e una corrente zonale tesa in Atlantico con l’anticiclone oceanico pronto a coricarsi lungo i paralleli europei; si noti inoltre la velocità zonale media a 60°N di 10.2 m/s.
Nella mappa a 240 h, si nota l’intrusione pacifica, meno potente ma comunque presente, e la formazione di un’ampia Rossby in Atlantico. Tramite la curva gialla si è inviluppata la linea di iso-potenziale di 1344 dam e tramite la line nera tratteggiata, il flusso medio delle velocità zonali in corrispondenza dei 50°N. Si nota inoltre, una traslazione della wave pacifica verso la costa ovest degli Usa, una pulsazione del vp sul Nord America e, una corrispondente risposta delle correnti zonali tese dall’est coast fino al medio Atlantico. Il valore delle velocità zonali medie in corrispondenza della curva di parallelo 60°N risulta essere di 13.9 m/s, valore ben più alto rispetto al corrispettivo previsto 6gg prima.
Procedendo con l’esame delle mappe di vorticità potenziale sulla superficie isoentropica di 380K, si nota come a 240 h si registri una contrazione, con accentramento delle vorticità potenziali, del vps con conseguente aumento della circuitazione delle velocità zonali e del loro valore medio secondo la (2).
Per quanto descritto sopra, appare ad oggi piuttosto probabile la formazione di una Rossby atlantica fra gli 8 e 10 gg. Tuttavia, risulta alquanto impervio ad oggi, il conseguimento dello status di stazionarietà della stessa; infatti, da un lato l’ampiezza non risulta così importante e, dall’altro, le velocità zonali appaiono con valori piuttosto alti e addirittura in rinforzo nel target previsionale. Dall’alta stratosfera, inoltre, non arrivano segnali incoraggianti, in quanto, il vps, incorrerà in una contrazione nei prossimi 5 gg, con incremento importante delle velocità zonali; successivamente sarà soggetto ad un nuovo ed ennesimo forcing ad una sola onda (pacifica), con l’effetto di compressione e allungamento della proiezione planimetrica del core, con asse principale Canada - Siberia orientale, rafforzamento del flusso atlantico alle medie latitudini, divergenza dei flussi di calore, nuovo approfondimento per conservazione del momento angolare, aumento delle velocità medie zonali e accentramento delle vorticità potenziali (target temporale primi giorni di febbraio). Questa nuova dinamica di contrazione potrebbe trovare un vpt predisposto, tramite l’ormai consolidato e cronico pattern a due perni di vorticità (uno sul Canada, uno in Siberia orientale) ad accogliere il trasferimento di vorticità potenziale periferico proveniente dall’alta stratosfera, inasprendo il weather regime troposferico e, inibendo, in tal modo, l’elevazione dei geopotenziali e temperatura dell’onda atlantica coadiuvata, in tal senso, dalla convezione equatoriale.
Concludendo, lo scenario sinottico risultante in troposfera potrebbe essere caratterizzato dalla formazione di una Rossby atlantica di discreta ampiezza, inserita in un contesto di alte velocità zonali e pertanto senza i crismi della stazionarietà; il blocco risulterebbe temporaneo e non efficace al fine del blocking duraturo delle westerlies, dopo una discesa meridiana di aria di estrazione artico marittimo parzialmente continentalizzata con target parzialmente orientale, ci sarebbe un rapido piegamento verso est della struttura anticiclonica in rotazione oraria, con un possibile rientro continentale basso, prettamente dai quadranti orientali.
Volgendo uno sguardo all’extra long range (oltre 5 febbraio), ci si potrebbe attendere un anticiclone Atlantico costretto a migrare in oceano e a distendersi lungo i paralleli con interessamento parziale del Mediterraneo occidentale, caratterizzato da alti valori di geopotenziale e temperatura, energia termodinamicamente in grado di intrudere il vpt al primo rallentamento del getto; da qui si potrebbero aprire degli spiragli per discese piuttosto meridiane di aria artico marittima con parziale continentalizzazione. Con una notte artica che tende ad accorciarsi e l’aumento del calore attritivo prodotto dalla deviazione del flusso zonale ad opera di eventuali anticicloni termici rafforzati da eventuali future avvezioni fredde cospicue sul continente asiatico centrale, sono da monitorare inoltre, eventuali riscaldamenti anche di tipo minor, in stratosfera, in grado tramite dinamiche d’interazione, riflessione ed amplificazione T-S-T, di coadiuvare eventuali slanci poleward dell’onda atlantica.
Ultima modifica di scand++ il mar gen 23, 2018 7:19 pm, modificato 1 volta in totale.
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Bestiale, mostruoso, sei er meglio!!! :lol: :wink:

No, a parte gli scherzi fino ad ora non ho mai visto un'analisi così accurata e precisa da parte tua e di nessun altro forumista su questo forum!

Oggi siamo al Top! Complimenti Scand++! :wink:
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Messaggio da Burian2012 »

Solo un appunto: l'analisi troposferica riesco a capirla meglio mente quella stratosferica non riesco a capirla quasi per niente!
Il teorema di Stockes cosa è? Utilizzi parecchi termini di fisica e fisica dell'atmosfera assai poco comprensibili per un ragazzo senza preparazione in tale materia!
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Messaggio da scand++ »

Burian2012 ha scritto:Solo un appunto: l'analisi troposferica riesco a capirla meglio mente quella stratosferica non riesco a capirla quasi per niente!
Il teorema di Stockes cosa è? Utilizzi parecchi termini di fisica e fisica dell'atmosfera assai poco comprensibili per un ragazzo senza preparazione in tale materia!
Grazie Burian.
Nell'analisi portata, ho cercato di coniugare la descrizione degli effetti macroscopici in maniera discorsiva con terminologia comprensibile ai più, mentre l'approfondimento con nozioni di fisica e analisi matematica è rivolto agli utenti con basi scientifiche più solide.
Diciamo che ho cercato di fare un'analisi divulgativa ma con spunti scientifici pertinenti ad un forum meteo di livello.
Il teorema di Stockes è un teorema dell'analisi matematica che lega la circuitazione di una campo vettoriale lungo una curva qualsiasi chiusa e, il flusso del rotore dello stesso campo vettoriale sulla superficie delimitata dalla curva stessa.
In maniera intuitiva per i vortici atmosferici lega la velocità media del vortice con la vorticità dello stesso.

:roll:
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Messaggio da Burian2012 »

scand++ ha scritto:
Burian2012 ha scritto:Solo un appunto: l'analisi troposferica riesco a capirla meglio mente quella stratosferica non riesco a capirla quasi per niente!
Il teorema di Stockes cosa è? Utilizzi parecchi termini di fisica e fisica dell'atmosfera assai poco comprensibili per un ragazzo senza preparazione in tale materia!
Grazie Burian.
Nell'analisi portata, ho cercato di coniugare la descrizione degli effetti macroscopici in maniera discorsiva con terminologia comprensibile ai più, mentre l'approfondimento con nozioni di fisica e analisi matematica è rivolto agli utenti con basi scientifiche più solide.
Diciamo che ho cercato di fare un'analisi divulgativa ma con spunti scientifici pertinenti ad un forum meteo di livello.
Il teorema di Stockes è un teorema dell'analisi matematica che lega la circuitazione di una campo vettoriale lungo una curva qualsiasi chiusa e, il flusso del rotore dello stesso campo vettoriale sulla superficie delimitata dalla curva stessa.
In maniera intuitiva per i vortici atmosferici lega la velocità media del vortice con la vorticità dello stesso.

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Grazie Scand++!
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Scand++ nel rinnovarti i miei complimenti ho ritenuto opportuno inserire questo tuo TD tra quelli importanti, così rimarrà sempre in cima agli argomenti del Forum. Sentiti libero di aggiornarlo ogni volta che lo riterrai opportuno.
Buon proseguimento.




A tutela dell'argomento trattato si avvisa che in questo TD la moderazione sarà rigorosa e non saranno consentiti OT di alcun genere.
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Messaggio da scand++ »

erboss ha scritto:Scand++ nel rinnovarti i miei complimenti ho ritenuto opportuno inserire questo tuo TD tra quelli importanti, così rimarrà sempre in cima agli argomenti del Forum. Sentiti libero di aggiornarlo ogni volta che lo riterrai opportuno.
Buon proseguimento.




A tutela dell'argomento trattato si avvisa che in questo TD la moderazione sarà rigorosa e non saranno consentiti OT di alcun genere.
Grazie per i complimenti.
Confido nella tua esperienza nel forum in merito alla visibilità del post; non vorrei che spostandolo fosse preso meno in considerazione di quanto già lo sia... :) ma come detto mi affido alla tua esperienza.
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