Ripeto pure qui Solo VPT?scand++ ha scritto:Quindi ragazzi, siamo d'accordo nel riportare qui le analisi riguardo le dinamiche generali del vpt ed interazioni strato tropo?
Monitoraggio dinamiche vp 2017-2018
Moderatori: erboss, jackfrost, MeteoLive
- IMadeYouReadThis
- Forumista senior
- Messaggi: 7113
- Iscritto il: gio lug 07, 2016 9:02 pm
- Località: Trento (195m)
..errore di battitura...c'è scritto anche nel titolo del topic, vp naturalmente..IMadeYouReadThis ha scritto:Ripeto pure qui Solo VPT?scand++ ha scritto:Quindi ragazzi, siamo d'accordo nel riportare qui le analisi riguardo le dinamiche generali del vpt ed interazioni strato tropo?
Ieri credevi che io pensassi che bastasse il parametro mediato su 40gg delle anomalie dei flussi a 100hPa per descrivere il comportamento del vp...
,con quello che hai scritto oggi (spero di sbagliarmi), pensi che per vp io intenda solo il vpt o peggio che siano due cose diverse il vpt e il vps... sinceramente non sono molto abituato ad essere considerato una persona poco competente in materia...specialmente da persone piuttosto ferrate nel campo quale tu mi sembri
Io la accoppierei a queste; dalle quali si evince:Rio ha scritto:Per correttezza...
Questa fig. potrebbe servire anche qui.. !!!
Che relazione potete stilarmi...
riscaldamento a 10hPa in zona Siberia orientale in rotazione antioraria con migrazione verso stretto di Bering-Canada occidentale
Alla quota isoentropica di 800K, alte vorticità potenziali nella zona di dislocazione eccentrica del vps e, vorticità potenziali in valore relativamente basso in una fascia che va dalla Siberia orientale al Canada orientale; zona in cui dovrebbe trasferirsi in rotazione antioraria il riscaldamento previsto a 10hPa
Alla quota isobarica di 150 hPa, limite superiore della troposfera e limite inferiore della stratosfera, si riscontra un disturbo warm, in una zona con longitudine compresa fra 180°E e 360°E con un vortice polare in configurazione wave 2 pattern ed accenno a w3 pattern
Alla quota isoentropica di 380K, corrispondente all'alta troposfera, troviamo vorticità potenziali congruenti con la disposizione dei lobi del vp analizzati sopra
Per quanto sopra, ci si potrebbe attendere una migrazione del riscaldamento visto in alta strato, verso i settori canadesi; tale fatto, considerando che nel contempo i flussi di calore intrudenti la stratosfera dal basso, portati dalla stazionarietà della wave pacifica, interesseranno lo stesso settore, potrebbe permettere un attacco al vortice polare a tutte le quote. Sarebbe un attacco pesante che accentuerebbe la dislocazione fuori asse e l'ellitticizzazione del vps che, a quel punto, viaggerebbe in equilibrio instabile pronto a bilobarsi al primo attacco della w2. Tale attacco potrebbe concretizzarsi in virtù di un'onda atlantica vista potenzialmente attiva in tropo su base previsionale mjo in fase 7-8; inoltre, gli heat flux portati in bassa strato dalla stazionarietà della wave pacifica, causerebbero un riscaldamento alla quota di 150 hPa sul Canada, il quale, in migrazione, tramite rotazione antioraria, potrebbe raggiungere proprio la zona NATL a dar manforte allo slancio poleward della wave atlantica, sia in troposfera che in bassa stratosfera. A quel punto il vps sarebbe sotto attacco da due fronti, e si troverebbe in una configurazione critica, sia dal punto di vista posizionale (eccentrico), che di quello geometrico (ellittico). GLi effetti potrebbero vedere un ESE di tipo warm che potrebbe causare uno split del vp a tutte le quote isobariche (come visto dai gm nel long in alcune emissioni) o un displacement dello stesso se l'azione dell'onda atlantica non si rilevasse incisiva.
Veniamo alle percentuali:
- ESE warm 40%
Se questo si manifestasse:
- split vp a tutte le quote 60%
- displacement 40%
Monitoriamo
- Pinguino70
- Messaggi: 2052
- Iscritto il: dom gen 31, 2010 12:29 pm
- Località: Cantiano (PU) 350 mt slm
Grazie! Presto, se il tempo me lo permette vorrei pubblicare nel forum un breve excursus riguardo le dinamiche d'interazione tropo-strato (heat flux, vorticità potenziali, superficie isoentropiche ecc..ecc..) per cercare di dar modo a tutti, per quanto possibile, di capire e addentrarsi nelle analisi portate.Pinguino70 ha scritto:Bravissimo utente scand++!
Poco c'ho capito ma complimenti per l'analisi, davvero un'ottima preparazione!!
sarebbe stupendo!scand++ ha scritto:Grazie! Presto, se il tempo me lo permette vorrei pubblicare nel forum un breve excursus riguardo le dinamiche d'interazione tropo-strato (heat flux, vorticità potenziali, superficie isoentropiche ecc..ecc..) per cercare di dar modo a tutti, per quanto possibile, di capire e addentrarsi nelle analisi portate.Pinguino70 ha scritto:Bravissimo utente scand++!
Poco c'ho capito ma complimenti per l'analisi, davvero un'ottima preparazione!!
Leggermente visti in ribasso, nelle uscite previsionali di oggi, i valori degli heat flux in bassa stratosfera; tuttavia appaiono comunque positivi i valori di anomalia giornaliera:
VT VT
45-75 N 45-75 N
150 hPa 100 hPa
Date (K m/s) (K m/s)
---------- --------- ---------
2017-12-15 29.51 27.73
2017-12-16 28.70 27.45
2017-12-17 22.67 25.01
2017-12-18 22.14 24.93
2017-12-19 33.07 33.25
2017-12-20 35.69 35.02
2017-12-21 34.83 32.21
2017-12-22 20.60 25.79
2017-12-23 21.26 23.14
VT VT
45-75 N 45-75 N
150 hPa 100 hPa
Date (K m/s) (K m/s)
---------- --------- ---------
2017-12-15 29.51 27.73
2017-12-16 28.70 27.45
2017-12-17 22.67 25.01
2017-12-18 22.14 24.93
2017-12-19 33.07 33.25
2017-12-20 35.69 35.02
2017-12-21 34.83 32.21
2017-12-22 20.60 25.79
2017-12-23 21.26 23.14
Monitoriamo anche oggi le emissioni strato a 240h di Raading, e seguiamo le dinamiche introdotte e descritte ieri:
Alla quota isobarica di 10hPa si nota ancora in zona Siberia orientale un riscaldamento in rotazione antioraria con migrazione verso stretto di Bering-Canada occidentale; dislocazione ed ellitticizzazione (con asse maggiore con inclinazione di circa 80° in rotazione antioraria, rispetto all' asse orizzontale in un riferimento cartesiano con centro nel polo nord e disposizione cartografica come da mappa riportata e asse verticale uscente dalla mappa) del vps con centro in corrispondenza del mar di Kara circa
Alla quota isoentropica di 850K (circa la quota isobarica di 10hPa di pressione), si riscontrano anche oggi alte vorticità potenziali nella zona di dislocazione eccentrica del vps descritta sopra, vorticità potenziali in valore relativamente basso in una fascia che va dalla Siberia orientale all'oceano atlantico fino a lambire li Isole Britanniche (rispetto a ieri c'è stata un'espansione verso ovest della zona in vorticità potenziali più basse, come previsto, con movimento delle masse in senso antiorario); zona in cui dovrebbe trasferirsi in rotazione antioraria il riscaldamento previsto a 10hPa
Alla quota isobarica di 150 hPa, limite superiore della troposfera e limite inferiore della stratosfera, si riscontra un disturbo warm, in una zona con longitudine compresa fra 180°E e 360°E con un vortice polare in configurazione wave 3 pattern con alta atlantica smorzata dal rinforzo delle velocità zonali in uscita dal Canada
Alla quota isoentropica di 380K (circa la quota isobarica di 150hPa di pressione), corrispondente all'alta troposfera, troviamo vorticità potenziali congruenti con la disposizione dei lobi del vp analizzati sopra; tuttavia rispetto a ieri, si nota come le vorticità potenziali in zona Europa siano state traslate sul comparto asiatico probabilmente per una maggiore spinta delle westerlies
Di seguito si riporta il grafico degli heat flux fra i 45N e i 75N alla quota isobarica di 100hPA notando come nei prossimi 10 gg sia previsto un incremento dei flussi con successiva attenuazione dovuta alla dinamica di rafforzamento parziale delle westerlies dovute ad un tentativo di riaccentramento del vp a seguito del simil CW verificatosi. Ma questo sarà a mio avviso l'ultimo segnale di diminuzione co divergenza dei flussi, prima della loro riattivazione con il contributo fondamentale della pulsazione atlantica coaudiuvata dalla disposizione planimetrica del vps.
Riporto di seguito quanto analizzato ieri confermando la dinamica, aggiungendo che la stessa, descritta di seguito, potrebbe trovare compimento nella prima decade di gennaio:
per quanto sopra, ci si potrebbe attendere una migrazione del riscaldamento visto in alta strato, verso i settori canadesi; tale fatto, considerando che nel contempo i flussi di calore intrudenti la stratosfera dal basso, portati dalla stazionarietà della wave pacifica, interesseranno lo stesso settore, potrebbe permettere un attacco al vortice polare a tutte le quote. Sarebbe un attacco pesante che accentuerebbe la dislocazione fuori asse e l'ellitticizzazione del vps che, a quel punto, viaggerebbe in equilibrio instabile pronto a bilobarsi al primo attacco della w2. Tale attacco potrebbe concretizzarsi in virtù di un'onda atlantica vista potenzialmente attiva in tropo su base previsionale mjo in fase 7-8; inoltre, gli heat flux portati in bassa strato dalla stazionarietà della wave pacifica, causerebbero un riscaldamento alla quota di 150 hPa sul Canada, il quale, in migrazione, tramite rotazione antioraria, potrebbe raggiungere proprio la zona NATL a dar manforte allo slancio poleward della wave atlantica, sia in troposfera che in bassa stratosfera. A quel punto il vps sarebbe sotto attacco da due fronti, e si troverebbe in una configurazione critica, sia dal punto di vista posizionale (eccentrico), che di quello geometrico (ellittico). GLi effetti potrebbero vedere un ESE di tipo warm che potrebbe causare uno split del vp a tutte le quote isobariche (come visto dai gm nel long in alcune emissioni) o un displacement dello stesso se l'azione dell'onda atlantica non si rilevasse incisiva.
Veniamo alle percentuali:
- ESE warm 45%
Se questo si manifestasse:
- split vp a tutte le quote 60%
- displacement 40%
Alla quota isobarica di 10hPa si nota ancora in zona Siberia orientale un riscaldamento in rotazione antioraria con migrazione verso stretto di Bering-Canada occidentale; dislocazione ed ellitticizzazione (con asse maggiore con inclinazione di circa 80° in rotazione antioraria, rispetto all' asse orizzontale in un riferimento cartesiano con centro nel polo nord e disposizione cartografica come da mappa riportata e asse verticale uscente dalla mappa) del vps con centro in corrispondenza del mar di Kara circa
Alla quota isoentropica di 850K (circa la quota isobarica di 10hPa di pressione), si riscontrano anche oggi alte vorticità potenziali nella zona di dislocazione eccentrica del vps descritta sopra, vorticità potenziali in valore relativamente basso in una fascia che va dalla Siberia orientale all'oceano atlantico fino a lambire li Isole Britanniche (rispetto a ieri c'è stata un'espansione verso ovest della zona in vorticità potenziali più basse, come previsto, con movimento delle masse in senso antiorario); zona in cui dovrebbe trasferirsi in rotazione antioraria il riscaldamento previsto a 10hPa
Alla quota isobarica di 150 hPa, limite superiore della troposfera e limite inferiore della stratosfera, si riscontra un disturbo warm, in una zona con longitudine compresa fra 180°E e 360°E con un vortice polare in configurazione wave 3 pattern con alta atlantica smorzata dal rinforzo delle velocità zonali in uscita dal Canada
Alla quota isoentropica di 380K (circa la quota isobarica di 150hPa di pressione), corrispondente all'alta troposfera, troviamo vorticità potenziali congruenti con la disposizione dei lobi del vp analizzati sopra; tuttavia rispetto a ieri, si nota come le vorticità potenziali in zona Europa siano state traslate sul comparto asiatico probabilmente per una maggiore spinta delle westerlies
Di seguito si riporta il grafico degli heat flux fra i 45N e i 75N alla quota isobarica di 100hPA notando come nei prossimi 10 gg sia previsto un incremento dei flussi con successiva attenuazione dovuta alla dinamica di rafforzamento parziale delle westerlies dovute ad un tentativo di riaccentramento del vp a seguito del simil CW verificatosi. Ma questo sarà a mio avviso l'ultimo segnale di diminuzione co divergenza dei flussi, prima della loro riattivazione con il contributo fondamentale della pulsazione atlantica coaudiuvata dalla disposizione planimetrica del vps.
Riporto di seguito quanto analizzato ieri confermando la dinamica, aggiungendo che la stessa, descritta di seguito, potrebbe trovare compimento nella prima decade di gennaio:
per quanto sopra, ci si potrebbe attendere una migrazione del riscaldamento visto in alta strato, verso i settori canadesi; tale fatto, considerando che nel contempo i flussi di calore intrudenti la stratosfera dal basso, portati dalla stazionarietà della wave pacifica, interesseranno lo stesso settore, potrebbe permettere un attacco al vortice polare a tutte le quote. Sarebbe un attacco pesante che accentuerebbe la dislocazione fuori asse e l'ellitticizzazione del vps che, a quel punto, viaggerebbe in equilibrio instabile pronto a bilobarsi al primo attacco della w2. Tale attacco potrebbe concretizzarsi in virtù di un'onda atlantica vista potenzialmente attiva in tropo su base previsionale mjo in fase 7-8; inoltre, gli heat flux portati in bassa strato dalla stazionarietà della wave pacifica, causerebbero un riscaldamento alla quota di 150 hPa sul Canada, il quale, in migrazione, tramite rotazione antioraria, potrebbe raggiungere proprio la zona NATL a dar manforte allo slancio poleward della wave atlantica, sia in troposfera che in bassa stratosfera. A quel punto il vps sarebbe sotto attacco da due fronti, e si troverebbe in una configurazione critica, sia dal punto di vista posizionale (eccentrico), che di quello geometrico (ellittico). GLi effetti potrebbero vedere un ESE di tipo warm che potrebbe causare uno split del vp a tutte le quote isobariche (come visto dai gm nel long in alcune emissioni) o un displacement dello stesso se l'azione dell'onda atlantica non si rilevasse incisiva.
Veniamo alle percentuali:
- ESE warm 45%
Se questo si manifestasse:
- split vp a tutte le quote 60%
- displacement 40%
Previsione di abbattimento dei flussi importante a 100 hPa, quasi a fondo scala
malgrado ciò, i calcoli del valore delle anomalie di flusso a 100hPa mediate su 40gg, ancora propendono per la negazione di un ESE cold entro 10/15gg, anzi l'andamento dello stesso indice risulta tuttora sovrapponibile ai casi di ESE di tipo Warm. Tuttavia, secondo quanto affermato ieri, era doveroso riportare tale aggiornamento.
malgrado ciò, i calcoli del valore delle anomalie di flusso a 100hPa mediate su 40gg, ancora propendono per la negazione di un ESE cold entro 10/15gg, anzi l'andamento dello stesso indice risulta tuttora sovrapponibile ai casi di ESE di tipo Warm. Tuttavia, secondo quanto affermato ieri, era doveroso riportare tale aggiornamento.
Primi segni di inversione di tendenza per quanto riguarda i flussi di geopotenziale e temperatura. Gli EPV riprendono linfa e mostrano un vettore discretamente convergente; a 1hPa si registra il primo step post picco; fuoco di paglia o inversione di tendenza?
La risoluzione del simil CW produrrà i suoi massimi effetti nei prossimi 7/10gg causando un abbattimento e divergenza dei flussi di calore cominciando dalle alte quote stratosferiche (10 hPa) fino in bassa stratosfera (100hPa).
A questo punto si andrebbe verso la dinamica già descritta da tempo; sulla base degli output del programma di calcolo di mia implementazione, pur con l'abbattimento considerevole nei prossimi giorni dei flussi a 100hPA, non ci sarebbero le condizioni per un ESE cold; al contrario il grafico di funzione degli Heat flux 45-75N 100hPA mediato su 40gg precedenti alla data di riferimento, mostra un andamento del tutto sovrapponibile alle dinamiche di ESE warm secondo lo studio di Waugh e Polvani con flessione dello stesso a circa 15/20gg dal target di Strong flux event; tale target quindi potrebbe collocarsi circa intorno al 10 gennaio giorno più giorno meno.
Monitoriamo intanto gli eventi.
La risoluzione del simil CW produrrà i suoi massimi effetti nei prossimi 7/10gg causando un abbattimento e divergenza dei flussi di calore cominciando dalle alte quote stratosferiche (10 hPa) fino in bassa stratosfera (100hPa).
A questo punto si andrebbe verso la dinamica già descritta da tempo; sulla base degli output del programma di calcolo di mia implementazione, pur con l'abbattimento considerevole nei prossimi giorni dei flussi a 100hPA, non ci sarebbero le condizioni per un ESE cold; al contrario il grafico di funzione degli Heat flux 45-75N 100hPA mediato su 40gg precedenti alla data di riferimento, mostra un andamento del tutto sovrapponibile alle dinamiche di ESE warm secondo lo studio di Waugh e Polvani con flessione dello stesso a circa 15/20gg dal target di Strong flux event; tale target quindi potrebbe collocarsi circa intorno al 10 gennaio giorno più giorno meno.
Monitoriamo intanto gli eventi.
Ecco il grafico di mia implementazione
ed il grafico implementato da Waugh e Polvani sulla base dello studio di 49 ESE
Ecco perchè in questi giorni ho ribadito con fermezza che non ci troviamo ad oggi davanti ad un ESE cold; se così fosse, ci sarebbe da rivedere tutta la teoria in nostro possesso e gli studi portati finora.
In fine un piccolo sassolino nella scarpa; il grafico da me riportato è frutto di uno studio da me portato ed implementato sulla base delle conoscenze in nostro possesso ad oggi; spesso sento parlare di quel forum di quell'altro, come riferimento nelle analisi delle dinamiche tropo strato; bene, vi posso dire che in tutto il web una sola persona (CCT) è riuscito ad implementare funzioni e algoritmi che con dati oggettivi rilevati in atmosfera possano dimostrare la genesi e lo sviluppo di un ESE come quello da me riportato.
Ma come si dice l'erba del vicino è sempre più verde.
ed il grafico implementato da Waugh e Polvani sulla base dello studio di 49 ESE
Ecco perchè in questi giorni ho ribadito con fermezza che non ci troviamo ad oggi davanti ad un ESE cold; se così fosse, ci sarebbe da rivedere tutta la teoria in nostro possesso e gli studi portati finora.
In fine un piccolo sassolino nella scarpa; il grafico da me riportato è frutto di uno studio da me portato ed implementato sulla base delle conoscenze in nostro possesso ad oggi; spesso sento parlare di quel forum di quell'altro, come riferimento nelle analisi delle dinamiche tropo strato; bene, vi posso dire che in tutto il web una sola persona (CCT) è riuscito ad implementare funzioni e algoritmi che con dati oggettivi rilevati in atmosfera possano dimostrare la genesi e lo sviluppo di un ESE come quello da me riportato.
Ma come si dice l'erba del vicino è sempre più verde.
Ultima modifica di scand++ il mer dic 20, 2017 10:14 am, modificato 4 volte in totale.
-
- Messaggi: 4168
- Iscritto il: dom apr 10, 2011 9:09 pm
- Località: Roma - Pietralata
-
- ***SUPER FORUMISTA TOP***
- Messaggi: 42816
- Iscritto il: mer nov 09, 2011 12:31 pm
- Località: Treia-Macerata
Ti rinnovo anch'io il mio apprezzamento.GallagherRM ha scritto:Buongiorno scand,
devo fare un mea culpa: solo stamattina mi sono accorto di questo TD meraviglioso.
Complimenti davvero e continua dritto così perché è tanta roba!
Cerco di leggere con attenzione e riesco a capire ciò che ci spieghi.
Molto importante.