Monitoraggio ghiacciai 2017
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Lo sci estivo (anche solo a periodi) ha oramai le stagioni contate...
Ben presto e le stazioni Alpine che fino ad oggi hanno praticato lo sci estivo saranno le poche a potersi permettere di tenere aperto per lo sci invernale da Dicembre ad Aprile...(se si attrezzano rapidamente con gli impianti di innevamento artificiale ove fino ad oggi è strata sfruttata neve e ghiaccio perenni...).
Sotto i 2000m di quota la stagione invernale dello sci entro pochi anni sarà ridotta ad un apertura di qualche settimana spalmata in base al meteo sul periodo da inizio Dicembre a fine Marzo.
Fino a 25-30 anni fa impianti di risalita erano diffusi fino a 1000m di quota sulle alpi (localmente anche sotto) ora si è oramai prossimi ai 2000 o poco sotto con l'obiettivo entro pochi anni di stare sopra quota 2500 per sfruttare gli impianti l'intera stagione invernale (l'estivo ha le stagioni contate).
https://www.meteolive.it/news/In-primo- ... ve-/64733/
Ben presto e le stazioni Alpine che fino ad oggi hanno praticato lo sci estivo saranno le poche a potersi permettere di tenere aperto per lo sci invernale da Dicembre ad Aprile...(se si attrezzano rapidamente con gli impianti di innevamento artificiale ove fino ad oggi è strata sfruttata neve e ghiaccio perenni...).
Sotto i 2000m di quota la stagione invernale dello sci entro pochi anni sarà ridotta ad un apertura di qualche settimana spalmata in base al meteo sul periodo da inizio Dicembre a fine Marzo.
Fino a 25-30 anni fa impianti di risalita erano diffusi fino a 1000m di quota sulle alpi (localmente anche sotto) ora si è oramai prossimi ai 2000 o poco sotto con l'obiettivo entro pochi anni di stare sopra quota 2500 per sfruttare gli impianti l'intera stagione invernale (l'estivo ha le stagioni contate).
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La prima volta che salii sul Rocciamelone era il 1990, avevo 11 anni.Graywolf ha scritto:Il Ghiacciaio del Rocciamelone ormai si è spezzato in più "tronconi", 15-20 anni (ad essere ottimisti) e non ne rimarrà più nulla.
Già si lamentavano che il ghiacciaio aveva perso tantissimo... sono ritornato nel 2002 ed era ulteriormente dimezzato, nel 2010 sono salito d'inverno e non si capiva.
A settembre farò un salto
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E perchè Tein? oramai il tappo è saltato e non si torna più indietro: le cose stanno andando molto peggio di quanto pensassimo.Tein80 ha scritto:Una differenza del genere me la aspetterei in 80 anni, non in 8!GiulianoPhoto ha scritto:Si confermo!! il 2009 fu un'annata particolarmente nevosa ma comunque la sostanza non cambia.. arretramenti che hanno dell'incredibileTein80 ha scritto:
Sicuro siano due immagini del 4 agosto? Se fossero così sarebbero davvero impressionanti!
Quando, dal 2012, ti rendi conto che 47 mesi su 50 sono terminati sopra le medie, e di questi una decina sopra i +2 di anomalia... come puoi sorprenderti?
Quando tutti e tre gli anni planetari più caldi risultano uno in fila all'altro, con la prospettiva che il 2017 ne aggiunga subito uno nuovo... come puoi sorprenderti?
Quando in inverno o non cade un fiocco oppure, quando nevica molto, lo fa solo a quote molto alte, tanto che bastano poi i 10 gg successivi di hp per mangiarsi tutto.. come puoi sorprenderti?
Quando lo zero termico a 4000 m domina oramai tre mesi l'anno - con brevi pause -, mentre in passato rappresentava la punta massima estiva, e quando lo zero a 5000 ci viene a trovare oramai almeno una/ due volte l'anno.... come puoi sorprenderti?
Quando l'ablazione glaciale comincia ad aprile per terminare a ottobre inoltrato ( in passato cominciava a giugno e terminava ai primi di settemre)... come puoi sorprenderti?
Benvenuti nel clima contemporaneo
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A proposito del ghiacciaio del Rocciamelone, qui trovate lo stato in cui si trovava una settimana fa.
http://www.lafiocavenmola.it/modules/xc ... 620&page=1
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Qualcuno mi sa dire se il Ghiacciaio del Calderone, Abruzzo, il ghiacciaio più a sud d'Europa, si sia davvero estinto per sempre??? Perchè in questi giorni si sono moltiplicati gli articoli in merito, alcuni di buon valore scientifico, altri un pò più sensazionalistici.
Chi mi sa dare una risposta più o meno ufficiale??
No perchè... se fosse vero, credo meriterebbe grandissima attenzione tra noi appassionati e non, oltre al fatto che risulterebbe una notizia davvero triste e inquietante
Chi mi sa dare una risposta più o meno ufficiale??
No perchè... se fosse vero, credo meriterebbe grandissima attenzione tra noi appassionati e non, oltre al fatto che risulterebbe una notizia davvero triste e inquietante
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non sono un glaciologo ma la situazione dovrebbe essere questa. ghiacciaio estinto, permane uno strato di alcuni metri di ghiaccio fossile sotto la sabbia, destinato probabilmente a scomparire anch'esso a breve. vorrei aggiungere un'altra cosa anche se ovvia. un ghiacciaio come può scomparire così può anche ricrearsi. in qualche anno, circa una decina, un ghiacciaio può riformarsi con le giuste condizioni di temperature e surplus di neve che resiste da un anno all'altro.
Ultime notizie dal Calderone, fonte associazione Caput Frigoris:
Ghiacciaio del Calderone: nessun allarme, presenza ancora consistente
Ghiacciaio del Calderone: nessun allarme riguardo ad una sua presunta scomparsa, si conserva infatti ancora in maniera consistente.
Nel corso di queste ultime ore sta circolando una notizia sul web riguardo alla sparizione, a causa del grande caldo, del Ghiacciaio del Calderone, in Abruzzo. Indubbiamente stiamo vivendo un periodo particolarmente mite e soprattutto estremamente siccitoso, ma in questi casi è assolutamente doveroso avere degli elementi concreti prima di sbilanciarsi nel lanciare notizie che hanno poco di veritiero. Ad intervenire riguardo a questo delicato argomento è il presidente dell’associazione meteorologica “L’Aquila Caput Frigoris”, Marco Scozzafava: ” È dal lontano anno 2003 che un gruppo di appassionati della montagna e della meteorologia (che nel 2006 hanno fondato L’Associazione Meteorologica Aquilana “AQ Caput Frigoris”) hanno iniziato sistematicamente un monitoraggio visivo delle condizioni di innevamento del ghiacciaio più meridionale d’Europa, il ghiacciaio del Calderone, nel gruppo del Corno Grande del Gran Sasso D’Italia,
luglio2017
Situazione del Ghiacciaio del Calderone nel mese di Luglio.
in Abruzzo. Si tratta di un ghiacciaio di circo cosiddetto “fossile” perché la gran parte della massa di ghiaccio è ricoperta da detriti morenici (ghiaia e massi), e la neve di accumulo invernale, che solo parzialmente riesce a sopravvivere all’estate, ricopre principalmente questi detriti, e non direttamente la massa ghiacciata, che quindi non partecipa direttamente al ciclo di accumulo e trasporto ma può al massimo conservarsi in attesa di “tempi migliori”, ci spiega nel dettaglio Marco.
Questo, già di per se, rappresenterebbe un punto di svolta molto importante e andrebbe a confermare come la notizia riguardo alla sparizione del Ghiacciaio sia poco veritiera. Scozzafava prosegue: “In caso di più annate favorevoli consecutive, con accumuli nevosi maggiori degli scioglimenti, si assisterebbe alla formazione di nuovo ghiaccio al di sopra del detriti più che all’incremento del ghiaccio “fossile” ora presente al di sotto. Questi detriti potrebbero poi in parte essere trascinati dalle masse ghiacciate e disporsi diversamente, consentendo parzialmente al ghiaccio fossile di tornare a partecipare al ciclo. Ma in questi anni l’interrogativo che ci si pone è legato prima di tutto alla conservazione della ridotta massa ghiacciata fossile o alla sua eventuale scomparsa definitiva, ed in seconda battuta alla valutazione della consistenza e persistenza dei nuovi accumuli nevosi, da cui potrebbe eventualmente generarsi una ripresa del ghiacciaio. Ecco perché a questo scopo diventa importante un monitoraggio sistematico, anno per anno, del ghiacciaio. il nevaio superficiale si consuma completamente d’estate in media una volta ogni cinque anni. Lo ha fatto nel 2001, nel 2007 e nel 2012″. Dal 1992 al 2015 tuttavia, aggiunge Scozzafava, lo strato di ghiaccio sotto i detriti “si è ridotto di quasi 1 metro, da 26 a 25 metri“. Rammentiamo che il monitoraggio del Calderone va ormai avanti da diversi anni e proprio nel 2015 è uscito l’ultimo rapporto dettagliato che spiega l’ottimo stato di conservazione dell’intera struttura. Come sempre, dunque, bisogna avere elementi concreti prima di sbilanciarsi in simili, false dicierie. In conclusione confermiamo che l’acqua della sorgente stava rallentando il proprio corso a causa delle gelate verificatesi nel passato fine settimana, quindi non per via della sparizione del ghiacciaio.
Ghiacciaio del Calderone: nessun allarme, presenza ancora consistente
Ghiacciaio del Calderone: nessun allarme riguardo ad una sua presunta scomparsa, si conserva infatti ancora in maniera consistente.
Nel corso di queste ultime ore sta circolando una notizia sul web riguardo alla sparizione, a causa del grande caldo, del Ghiacciaio del Calderone, in Abruzzo. Indubbiamente stiamo vivendo un periodo particolarmente mite e soprattutto estremamente siccitoso, ma in questi casi è assolutamente doveroso avere degli elementi concreti prima di sbilanciarsi nel lanciare notizie che hanno poco di veritiero. Ad intervenire riguardo a questo delicato argomento è il presidente dell’associazione meteorologica “L’Aquila Caput Frigoris”, Marco Scozzafava: ” È dal lontano anno 2003 che un gruppo di appassionati della montagna e della meteorologia (che nel 2006 hanno fondato L’Associazione Meteorologica Aquilana “AQ Caput Frigoris”) hanno iniziato sistematicamente un monitoraggio visivo delle condizioni di innevamento del ghiacciaio più meridionale d’Europa, il ghiacciaio del Calderone, nel gruppo del Corno Grande del Gran Sasso D’Italia,
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Situazione del Ghiacciaio del Calderone nel mese di Luglio.
in Abruzzo. Si tratta di un ghiacciaio di circo cosiddetto “fossile” perché la gran parte della massa di ghiaccio è ricoperta da detriti morenici (ghiaia e massi), e la neve di accumulo invernale, che solo parzialmente riesce a sopravvivere all’estate, ricopre principalmente questi detriti, e non direttamente la massa ghiacciata, che quindi non partecipa direttamente al ciclo di accumulo e trasporto ma può al massimo conservarsi in attesa di “tempi migliori”, ci spiega nel dettaglio Marco.
Questo, già di per se, rappresenterebbe un punto di svolta molto importante e andrebbe a confermare come la notizia riguardo alla sparizione del Ghiacciaio sia poco veritiera. Scozzafava prosegue: “In caso di più annate favorevoli consecutive, con accumuli nevosi maggiori degli scioglimenti, si assisterebbe alla formazione di nuovo ghiaccio al di sopra del detriti più che all’incremento del ghiaccio “fossile” ora presente al di sotto. Questi detriti potrebbero poi in parte essere trascinati dalle masse ghiacciate e disporsi diversamente, consentendo parzialmente al ghiaccio fossile di tornare a partecipare al ciclo. Ma in questi anni l’interrogativo che ci si pone è legato prima di tutto alla conservazione della ridotta massa ghiacciata fossile o alla sua eventuale scomparsa definitiva, ed in seconda battuta alla valutazione della consistenza e persistenza dei nuovi accumuli nevosi, da cui potrebbe eventualmente generarsi una ripresa del ghiacciaio. Ecco perché a questo scopo diventa importante un monitoraggio sistematico, anno per anno, del ghiacciaio. il nevaio superficiale si consuma completamente d’estate in media una volta ogni cinque anni. Lo ha fatto nel 2001, nel 2007 e nel 2012″. Dal 1992 al 2015 tuttavia, aggiunge Scozzafava, lo strato di ghiaccio sotto i detriti “si è ridotto di quasi 1 metro, da 26 a 25 metri“. Rammentiamo che il monitoraggio del Calderone va ormai avanti da diversi anni e proprio nel 2015 è uscito l’ultimo rapporto dettagliato che spiega l’ottimo stato di conservazione dell’intera struttura. Come sempre, dunque, bisogna avere elementi concreti prima di sbilanciarsi in simili, false dicierie. In conclusione confermiamo che l’acqua della sorgente stava rallentando il proprio corso a causa delle gelate verificatesi nel passato fine settimana, quindi non per via della sparizione del ghiacciaio.
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Ottimo grazie per averlo riportatoyuko ha scritto:Ultime notizie dal Calderone, fonte associazione Caput Frigoris:
Ghiacciaio del Calderone: nessun allarme, presenza ancora consistente
Ghiacciaio del Calderone: nessun allarme riguardo ad una sua presunta scomparsa, si conserva infatti ancora in maniera consistente.
Nel corso di queste ultime ore sta circolando una notizia sul web riguardo alla sparizione, a causa del grande caldo, del Ghiacciaio del Calderone, in Abruzzo. Indubbiamente stiamo vivendo un periodo particolarmente mite e soprattutto estremamente siccitoso, ma in questi casi è assolutamente doveroso avere degli elementi concreti prima di sbilanciarsi nel lanciare notizie che hanno poco di veritiero. Ad intervenire riguardo a questo delicato argomento è il presidente dell’associazione meteorologica “L’Aquila Caput Frigoris”, Marco Scozzafava: ” È dal lontano anno 2003 che un gruppo di appassionati della montagna e della meteorologia (che nel 2006 hanno fondato L’Associazione Meteorologica Aquilana “AQ Caput Frigoris”) hanno iniziato sistematicamente un monitoraggio visivo delle condizioni di innevamento del ghiacciaio più meridionale d’Europa, il ghiacciaio del Calderone, nel gruppo del Corno Grande del Gran Sasso D’Italia,
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Situazione del Ghiacciaio del Calderone nel mese di Luglio.
in Abruzzo. Si tratta di un ghiacciaio di circo cosiddetto “fossile” perché la gran parte della massa di ghiaccio è ricoperta da detriti morenici (ghiaia e massi), e la neve di accumulo invernale, che solo parzialmente riesce a sopravvivere all’estate, ricopre principalmente questi detriti, e non direttamente la massa ghiacciata, che quindi non partecipa direttamente al ciclo di accumulo e trasporto ma può al massimo conservarsi in attesa di “tempi migliori”, ci spiega nel dettaglio Marco.
Questo, già di per se, rappresenterebbe un punto di svolta molto importante e andrebbe a confermare come la notizia riguardo alla sparizione del Ghiacciaio sia poco veritiera. Scozzafava prosegue: “In caso di più annate favorevoli consecutive, con accumuli nevosi maggiori degli scioglimenti, si assisterebbe alla formazione di nuovo ghiaccio al di sopra del detriti più che all’incremento del ghiaccio “fossile” ora presente al di sotto. Questi detriti potrebbero poi in parte essere trascinati dalle masse ghiacciate e disporsi diversamente, consentendo parzialmente al ghiaccio fossile di tornare a partecipare al ciclo. Ma in questi anni l’interrogativo che ci si pone è legato prima di tutto alla conservazione della ridotta massa ghiacciata fossile o alla sua eventuale scomparsa definitiva, ed in seconda battuta alla valutazione della consistenza e persistenza dei nuovi accumuli nevosi, da cui potrebbe eventualmente generarsi una ripresa del ghiacciaio. Ecco perché a questo scopo diventa importante un monitoraggio sistematico, anno per anno, del ghiacciaio. il nevaio superficiale si consuma completamente d’estate in media una volta ogni cinque anni. Lo ha fatto nel 2001, nel 2007 e nel 2012″. Dal 1992 al 2015 tuttavia, aggiunge Scozzafava, lo strato di ghiaccio sotto i detriti “si è ridotto di quasi 1 metro, da 26 a 25 metri“. Rammentiamo che il monitoraggio del Calderone va ormai avanti da diversi anni e proprio nel 2015 è uscito l’ultimo rapporto dettagliato che spiega l’ottimo stato di conservazione dell’intera struttura. Come sempre, dunque, bisogna avere elementi concreti prima di sbilanciarsi in simili, false dicierie. In conclusione confermiamo che l’acqua della sorgente stava rallentando il proprio corso a causa delle gelate verificatesi nel passato fine settimana, quindi non per via della sparizione del ghiacciaio.
Comunque ormai è un piccolo "ghiacciaio nero". Stadio evolutivo terminale di un ghiacciaio
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yuko ha scritto:Ultime notizie dal Calderone, fonte associazione Caput Frigoris:
Ghiacciaio del Calderone: nessun allarme, presenza ancora consistente
Ghiacciaio del Calderone: nessun allarme riguardo ad una sua presunta scomparsa, si conserva infatti ancora in maniera consistente.
Nel corso di queste ultime ore sta circolando una notizia sul web riguardo alla sparizione, a causa del grande caldo, del Ghiacciaio del Calderone, in Abruzzo. Indubbiamente stiamo vivendo un periodo particolarmente mite e soprattutto estremamente siccitoso, ma in questi casi è assolutamente doveroso avere degli elementi concreti prima di sbilanciarsi nel lanciare notizie che hanno poco di veritiero. Ad intervenire riguardo a questo delicato argomento è il presidente dell’associazione meteorologica “L’Aquila Caput Frigoris”, Marco Scozzafava: ” È dal lontano anno 2003 che un gruppo di appassionati della montagna e della meteorologia (che nel 2006 hanno fondato L’Associazione Meteorologica Aquilana “AQ Caput Frigoris”) hanno iniziato sistematicamente un monitoraggio visivo delle condizioni di innevamento del ghiacciaio più meridionale d’Europa, il ghiacciaio del Calderone, nel gruppo del Corno Grande del Gran Sasso D’Italia,
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Situazione del Ghiacciaio del Calderone nel mese di Luglio.
in Abruzzo. Si tratta di un ghiacciaio di circo cosiddetto “fossile” perché la gran parte della massa di ghiaccio è ricoperta da detriti morenici (ghiaia e massi), e la neve di accumulo invernale, che solo parzialmente riesce a sopravvivere all’estate, ricopre principalmente questi detriti, e non direttamente la massa ghiacciata, che quindi non partecipa direttamente al ciclo di accumulo e trasporto ma può al massimo conservarsi in attesa di “tempi migliori”, ci spiega nel dettaglio Marco.
Questo, già di per se, rappresenterebbe un punto di svolta molto importante e andrebbe a confermare come la notizia riguardo alla sparizione del Ghiacciaio sia poco veritiera. Scozzafava prosegue: “In caso di più annate favorevoli consecutive, con accumuli nevosi maggiori degli scioglimenti, si assisterebbe alla formazione di nuovo ghiaccio al di sopra del detriti più che all’incremento del ghiaccio “fossile” ora presente al di sotto. Questi detriti potrebbero poi in parte essere trascinati dalle masse ghiacciate e disporsi diversamente, consentendo parzialmente al ghiaccio fossile di tornare a partecipare al ciclo. Ma in questi anni l’interrogativo che ci si pone è legato prima di tutto alla conservazione della ridotta massa ghiacciata fossile o alla sua eventuale scomparsa definitiva, ed in seconda battuta alla valutazione della consistenza e persistenza dei nuovi accumuli nevosi, da cui potrebbe eventualmente generarsi una ripresa del ghiacciaio. Ecco perché a questo scopo diventa importante un monitoraggio sistematico, anno per anno, del ghiacciaio. il nevaio superficiale si consuma completamente d’estate in media una volta ogni cinque anni. Lo ha fatto nel 2001, nel 2007 e nel 2012″. Dal 1992 al 2015 tuttavia, aggiunge Scozzafava, lo strato di ghiaccio sotto i detriti “si è ridotto di quasi 1 metro, da 26 a 25 metri“. Rammentiamo che il monitoraggio del Calderone va ormai avanti da diversi anni e proprio nel 2015 è uscito l’ultimo rapporto dettagliato che spiega l’ottimo stato di conservazione dell’intera struttura. Come sempre, dunque, bisogna avere elementi concreti prima di sbilanciarsi in simili, false dicierie. In conclusione confermiamo che l’acqua della sorgente stava rallentando il proprio corso a causa delle gelate verificatesi nel passato fine settimana, quindi non per via della sparizione del ghiacciaio.
Ok, se così, pericolo scampato. Per ora