Le nubi. Cosa sono? E come sono cambiate in Italia?

Discussioni meteorologiche sul tempo previsto nei prossimi giorni ma anche climatologia e discussioni sui run dei vari modelli: è la stanza principale, quella più affollata e seguita.

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the hurricane
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Le nubi. Cosa sono? E come sono cambiate in Italia?

Messaggio da the hurricane »

Visto che finalmente settimana scorsa mi sono laureato volevo condividere con voi i risultati della mia tesi che ora posso rendere pubblici.

dal momento che è un argomento molto vasto, non riesco pubblicare tutto in una sola volta ma terrò aggiornato questo thread nei prossimi giorni.

Prima di tutto diamo una definizione di nubi:

Le nubi sono idrometeore composte da agglomerati visibili di particelle d’acqua allo stato liquido (goccioline) o solido (cristalli di ghiaccio) in sospensione nell’atmosfera; principalmente si osservano in troposfera, mentre possono, ma più raramente, formarsi anche nella stratosfera o nella mesosfera (come ad esempio le nubi polari nottilucenti (foto)).

Immagine


come secondo step vediamo come si formano le nubi con i relativi processi fisici.

La formazione delle nubi è legata a processi di condensazione del vapore acqueo in condizioni di aria satura o sovrasatura.

Le condizioni di saturazione vengono generalmente raggiunte attraverso il raffreddamento della massa d’aria: infatti, al diminuire della temperatura dell’aria, aumenta l’umidità relativa dell’aria e si avvicina il punto di saturazione, essendo minore la quantità d’acqua che vi può essere contenuta.

I processi principali di una massa d’aria in atmosfera sono di due tipi:

− Raffreddamento isobarico: avviene a pressione costante con perdita o trasferimento di calore a masse d’aria vicine o al suolo (terreni o mari). Se la massa d’aria raggiunge la temperatura di rugiada l’umidità relativa arriva al 100%; in queste condizioni si raggiunge la saturazione. Il raffreddamento isobarico è il processo che solitamente causa la formazione di nebbie e nubi basse.

− Raffreddamento adiabatico: è prodotto dal sollevamento della massa d’aria la quale, incontrando pressioni minori, subisce un’espansione adiabatica, ovvero senza scambio di calore con l’esterno; il risultato è un raffreddamento del sistema. Il raffreddamento adiabatico è il processo che solitamente porta la formazione delle nubi medie e alte.

infine vediamo i processi meteorologici che causano la formazione delle nubi:


Esistono diverse condizioni meteorologiche che possono portare alla formazione di nubi in troposfera, dando luogo ai due processi termodinamici descritti precedentemente.

La formazione di nebbia o nubi basse è solitamente causata da un raffreddamento isobarico con il suolo (terreno o mare). In questo caso, se questi risultano più freddi della massa d’aria sovrastante, le sottraggono calore, raffreddandola fino a raggiungere la temperatura di rugiada.
Questo è il processo che causa la formazione della nebbia nelle zone pianeggianti o marittime (Lamb, 2011).

Immagine

La formazione di nubi per raffreddamento isobarico può anche avvenire per irraggiamento di uno strato di aria più umido verso strati d’aria più secchi vicini; questo processo può causare nuvolosità stratiforme.

Invece, un raffreddamento adiabatico è causato generalmente da un moto verticale della massa d’aria. Tali moti ascendenti sono dovuti a quattro possibili cause:

− Moti convettivi: si hanno quando una massa d’aria più calda e meno densa degli strati d’aria vicini viene spinta verso l’alto dalla forza di galleggiamento (buoyancy force): se la massa d’aria è sufficientemente umida, e l’atmosfera si trova in condizioni di instabilità, può raggiungere il livello di condensazione portando alla formazione della nube.
La condensazione, liberando calore latente, riscalda ulteriormente la massa d’aria e il moto d’aria ascendente può continuare (Figura a);

− Sollevamento orografico: si verifica quando una massa d’aria incontra rilievi ed è costretta a sollevarsi per superare la barriera naturale. Se la massa d’aria inizialmente non è satura, durante il sollevamento si raffredda e segue l’adiabatica secca, perdendo circa 1°C/100m.
Il processo prosegue fino all’altezza alla quale viene raggiunta la saturazione; da quel punto avviene la condensazione con liberazione di calore latente. Durante l’ulteriore sollevamento prosegue sull’adiabatica umida con un gradiente termico di circa -0.6°C/100m, fino alla cima della montagna (Figura b);

− Sollevamento frontale: si ha per il sollevamento forzato di una massa d’aria che incontra uno strato d’aria con caratteristiche diverse: in presenza di un fronte caldo si ha lo scorrimento d’aria più calda sullo strato più freddo; viceversa, in presenza di un fronte freddo, la massa con temperatura più bassa si incunea sotto lo strato d’aria più caldo; questo porta ad un sollevamento verticale della massa d’aria calda; in questo caso i moti verticali sono più intensi. (Figura c, per il sollevamento frontale di un fronte caldo);

− Sollevamento ciclonico e convergenza nei bassi strati: in presenza di una zona di bassa pressione si ha una zona di convergenza dei venti nei bassi strati dell’atmosfera con lenti, ma costanti, moti verticali ascendenti d’aria, che causano lo sviluppo di nubi (Figura d).

Immagine

NB Tutto questo materiale è di proprietà dell'autore ed è vietata la riproduzione anche solo parziale.
Ultima modifica di the hurricane il mer apr 10, 2019 8:30 pm, modificato 1 volta in totale.
montegan
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Messaggio da montegan »

Interessante e didattico!
Forse invertite figure b e c?
Grazie per la discussione, spero in un seguito...
Buona serata
Andrew1997
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Messaggio da Andrew1997 »

Interessante!Perdona la domanda ma è Loreto quella in foto??
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Telecuscino
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Messaggio da Telecuscino »

Andrew1997 ha scritto:Interessante!Perdona la domanda ma è Loreto quella in foto??
Yes, si vedono i filari di ulivi che vedi anche dall'autostrada ;)
Inoltre la chiesa é quella!
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Fiero
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Messaggio da Fiero »

Nella figura b l'incubo foehn che ci ha tritato tutto l'Inverno.
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IMadeYouReadThis
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Messaggio da IMadeYouReadThis »

Grande hurricane :wink:
manu73
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Messaggio da manu73 »

Complimenti!!! :wink:
Rio

Messaggio da Rio »

Ciao @the hurricane ^_^


Auguri per la laurea !!!

Devo dirti .. per come esposizione in contesto didattico, è interessante notare come avviene la formazione delle nuvole, ed il concetto è squisitamente lineeare ^_^

Invece per come sono cambiate in Italia :roll: non ho trovato riscontro.

Grazie e buona giornata :wink:
turbo_dif
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Messaggio da turbo_dif »

Rio ha scritto:Ciao @the hurricane ^_^


Auguri per la laurea !!!

Devo dirti .. per come esposizione in contesto didattico, è interessante notare come avviene la formazione delle nuvole, ed il concetto è squisitamente lineeare ^_^

Invece per come sono cambiate in Italia :roll: non ho trovato riscontro.

Grazie e buona giornata :wink:
"dal momento che è un argomento molto vasto, non riesco pubblicare tutto in una sola volta ma terrò aggiornato questo thread nei prossimi giorni."

:roll:
Rio

Messaggio da Rio »

turbo_dif ha scritto:
Rio ha scritto:Ciao @the hurricane ^_^


Auguri per la laurea !!!

Devo dirti .. per come esposizione in contesto didattico, è interessante notare come avviene la formazione delle nuvole, ed il concetto è squisitamente lineeare ^_^

Invece per come sono cambiate in Italia :roll: non ho trovato riscontro.

Grazie e buona giornata :wink:
"dal momento che è un argomento molto vasto, non riesco pubblicare tutto in una sola volta ma terrò aggiornato questo thread nei prossimi giorni."

:roll:
Grazie @turbo, mi era sfuggito :wink:


Per penitenza metto questa.... ottima cellula in via di sviluppo ^_^

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turbo_dif
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Messaggio da turbo_dif »

Rio ha scritto:
turbo_dif ha scritto:
Rio ha scritto:Ciao @the hurricane ^_^


Auguri per la laurea !!!

Devo dirti .. per come esposizione in contesto didattico, è interessante notare come avviene la formazione delle nuvole, ed il concetto è squisitamente lineeare ^_^

Invece per come sono cambiate in Italia :roll: non ho trovato riscontro.

Grazie e buona giornata :wink:
"dal momento che è un argomento molto vasto, non riesco pubblicare tutto in una sola volta ma terrò aggiornato questo thread nei prossimi giorni."

:roll:
Grazie @turbo, mi era sfuggito :wink:


Per penitenza metto questa.... ottima cellula in via di sviluppo ^_^

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monte capanne
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Messaggio da monte capanne »

ecco,da ora in poi si potrebbero mettere le foto di nubi fatte da noi
Lupo Silano
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Messaggio da Lupo Silano »

complimenti ed auguri alla nostra punta di diamante!!!

8) 8) 8)
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the hurricane
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Messaggio da the hurricane »

montegan ha scritto:Interessante e didattico!
Forse invertite figure b e c?
Grazie per la discussione, spero in un seguito...
Buona serata
si, scusa mi è sfuggita una svista :wink:
ora correggo
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the hurricane
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Messaggio da the hurricane »

Il ruolo del particolato atmosferico nella formazione delle nubi

Il raggiungimento della saturazione non è una condizione sufficiente per la formazione delle nubi: gli urti casuali di molecole d’acqua non permetterebbero la formazione delle nubi alle concentrazioni osservate; neppure le condizioni di sovrasaturazione osservate in natura possono
spiegare la formazione di nubi; in questo caso gioca un ruolo fondamentale il particolato sospeso in atmosfera, il quale funge da nucleo di condensazione.

Il particolato atmosferico è l’insieme delle particelle solide e liquide in sospensione nell’atmosfera; possono essere di origine naturale o antropica.

L’aerosol di origine naturale è composto principalmente da spray marino, polveri sollevate dal suolo dai venti, solfati emessi da eruzioni vulcaniche, nitrati e composti del carbonio. Queste particelle possono avere forme molto diverse, da sferiche a irregolari, e le dimensioni variano da 10-3μm ad alcune centinaia di micrometri.

L’aerosol di origine antropogenica è emesso principalmente dal traffico veicolare, dalle attività industriali e agricole. Le particelle emesse dalla combustione di carburanti fossili hanno generalmente forme più regolari e di dimensioni minori rispetto al particolato di origine naturale (Pineda-Martinez et al, 2013).

Alcune di queste particelle, una volta emesse in atmosfera, fungono da nuclei di condensazione per le molecole d’acqua; queste si depositano sul nucleo di condensazione e si aggregano tra di loro, formando gocce d’acqua di pochi micrometri: tale processo è chiamato nucleazione eterogenea (Dunning et al., 1960) (Figura 1.2).

I nuclei di condensazione hanno solitamente dimensioni comprese tra 0.1 e 4μm, ma la maggior parte sono nuclei di Aitken, con dimensioni comprese tra 10-3 e 0.2μm. Le particelle con dimensioni più grandi sono generalmente meno abbondanti, ma hanno un ruolo fondamentale nelle prime fasi della condensazione e per la formazione delle prime gocce.

I nuclei igroscopici possono essere classificati in base alla temperatura alla quale sono attivi e possono formare le gocce d’acqua.

Si distinguono in:

Nuclei di condensazione: nuclei attivi a temperature maggiori di 0°C che favoriscono la formazione di goccioline di acqua allo stato liquido.

Nuclei glaciogeni: sono i nuclei attivi a temperature negative e favoriscono la formazione di piccoli cristalli di ghiaccio.

Immagine

Le particelle che compongono la nube hanno inizialmente dimensioni di pochi micrometri; non precipitano per gravità grazie alla presenza dei moti verticali ascendenti dell’aria.

Moti verticali intensi aumentano la frequenza delle collisioni, della massa e del volume delle particelle: se le gocce d’acqua raggiungono una massa tale che la forza peso è maggiore rispetto a quella dovuta ai moti ascendenti, le gocce precipitano.
Durante la fase di discesa, se l’aria è calda e l’umidità bassa, le gocce possono sublimare prima di raggiungere il suolo, come nel caso delle “Virghe” (Foto). Invece, le gocce che non evaporano completamente,
raggiungono il suolo sottoforma di precipitazioni.

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